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19/09/2014 22:26 | |
Passa la figura di questo mondo (Contro le eresie, 5,36)
La sostanza, la realtà del creato non viene distrutta (è vero e saldo colui che l`ha costituita), ma passa la figura di questo mondo (1Cor 7,31), quello cioè in cui vi è stato il peccato, e nel quale l`uomo è invecchiato. Per questo la "figura di questo mondo" è temporanea, secondo il volere di Dio che tutto sa... Quando questa figura se ne sarà passata, quando l`uomo sarà stato rinnovato e sarà maturo per l`incorruttibilità, quando cioè non potrà più invecchiare, allora vi sarà un cielo nuovo e una terra nuova, in cui l`uomo resterà per sempre, sempre conversando con Dio. Tutto ciò durerà in eterno; per questo dice Isaia: Come infatti il cielo nuovo e la terra nuova che io faccio dura per sempre al mio cospetto, dice il Signore, così durerà la vostra discendenza e il vostro nome (Is 66,22).
Dicono gli anziani che coloro, i quali saranno degni della conversazione celeste, se ne andranno lassù, cioè nei cieli; alcuni godranno le gioie del paradiso, altri gioiranno per la bellezza della città; ovunque si vedrà il Signore, come ciascuno sarà degno di vederlo. Vi è differenza infatti in quella santa dimora fra chi avrà portato il cento per cento di frutti, chi il sessanta e chi il trenta per cento... Per questo ha detto il Signore che presso il Padre vi sono molte dimore. Tutto è proprietà di Dio, il quale prepara per ciascuno il luogo adatto. Come dice il suo Verbo, il Padre dà a ciascuno i suoi beni a seconda che ciascuno ne è o ne sarà degno. E` questo il triclinio in cui si adageranno coloro che saranno invitati alle nozze.
E questo è l`ordine, la disposizione di coloro che si salveranno - come dicono gli anziani discepoli degli apostoli -. E nei gradi di questo ordine essi avanzano e accedono per opera dello Spirito al Figlio; per opera del Figlio ascendono al Padre, poiché il Figlio cede al Padre la sua opera, come dice l`Apostolo: Infatti è necessario che egli regni, fino a quando avrà posto tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. Alla fine sarà distrutta la morte nemica (1Cor 15,25-26). Nel tempo del regno l`uomo giusto che vivrà sulla terra si dimenticherà ormai della morte. Ma quando la Scrittura dice che tutto gli sarà soggetto, esclude evidentemente colui che tutto assoggetta. Quando poi tutto a lui sarà assoggettato, allora egli stesso, il Figlio, si assoggetterà a colui che tutto gli ha assoggettato, affinché Dio sia tutto in tutti (1Cor 15,27-28).
Giovanni ha previsto con tutta esattezza la prima risurrezione dei giusti e come essi erediteranno la terra del regno; i profeti hanno parlato in pieno accordo con lui. Ciò è stato insegnato anche dal Signore, che ha promesso di mescere con i suoi discepoli un nuovo calice nel regno. L`Apostolo ha proclamato che tutto il creato sarà libero dalla schiavitù della corruzione, per la libertà della gloria che godranno i figli di Dio. E in tutto ciò e per tutto ciò si manifesta un unico e identico Padre, che ha plasmato l`uomo, che ha promesso ai padri la terra in eredità e che la donerà loro, alla risurrezione dei giusti, adempiendo le sue promesse nel regno del Figlio suo; e donerà loro con bontà paterna i beni che occhio non vide, orecchio non udì e cuore d`uomo mai sospettò (1Cor 2,9). Uno è il Figlio che ha adempiuto la volontà del Padre, uno è il genere umano in cui si realizzano i misteri di Dio, misteri che gli angeli desiderano vedere (1Pt 1,12), perché non possono sondare la sapienza divina, sapienza per cui la creatura di Dio giunge a perfezione, conformandosi e unendosi in un solo corpo al Figlio. La divina progenie, il Verbo primogenito discende nella creatura, nel plasma umano, e viene da questo accolto; la creatura dall`altro lato accoglie il Verbo e ascende a lui, sale al di sopra degli angeli e viene ad essere realmente a immagine e somiglianza di Dio.
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