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19/05/2014 15:24 | |
- 299 - CAPITOLO XXXVI - BENEDIZIONE ALLE PRIMIZIE Premesse 1105. E' una tradizione da conservare la presentazione simbolica dei nuovi frutti, fatta comunitariamente, per benedire Dio che ce li ha donati. Infatti non solo richiama il nostro dovere di rendere grazie a Dio per tutti i benefici da lui ricevuti, ma conserva in vita una tradizione già menzionata nell'Antico Testamento. 1106. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti. 1107. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi. 1108. Secondo l'antica tradizione romana la presentazione e la benedizione delle primizie e dei raccolti può essere fatta durante Messa (cfr nn. 1629 e 1646-1652). Per quanto possibile è opportuno che i doni vengano destinati ad alcune famiglie più bisognose o a qualche istituto o anche, secondo le usanze, terminata celebrazione farne partecipi i presenti. Rito della benedizione INIZIO 1109. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno croce, mentre il ministro dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen. SALUTO 1110. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura: Dio onnipotente, che ha creato il cielo e la terra, sia con tutti voi. R. E con il tuo spirito. o in un altro modo adatto. 1111. Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo: Lodiamo il Signore, che nella sua provvidenza - 300 - ci dona i frutti della terra. R. Amen. Oppure: R. Benedetto nei secoli il Signore. MONIZIONE INTRODUTTIVA 1112. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili: La Chiesa, che soprattutto nell'offerta del sacrificio eucaristico rende grazie a Dio per i benefici ricevuti, estende la sua lode alle diverse ore del giorno, insegnandoci a rimanere in perenne rendimento di grazie. Benediciamo il Signore che ancora una volta ci dà la gioia di raccogliere i nuovi frutti dei campi. A imitazione di Abele che offrì le primizie del suo gregge, così anche noi rendiamo omaggio a Dio, imparando a condividere i frutti della terra e del lavoro con i fratelli che sono nel bisogno, per essere veramente figli del Padre, che ha creato i beni del mondo per l'utilità di tutti. LETTURA DELLA PAROLA DI DIO 1113. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi Sacra Scrittura: At 14, 15b-17 Dio riempie di letizia i vostri cuori e vi fornisce di cibo. Ascoltate la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli Dio ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada, ma non ha cessato di dar prova di sé beneficandovi, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi di cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori. 1114. Oppure (per esteso vedi a p. 871 ss.). Dt 27,1; 28,1-12 Benedetto il frutto del tuo suolo. Gl 2,21-24.26-27 Le aie si riempiranno di grano. 1 Tm 6,6-11. 17-19 Non riporre la speranza nell'incertezza delle ricchezze. Lc 12,15-21 Se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni. - 301 - RESPONSORIO 1115. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un responsoriale (per esteso vedi a p. 1005 ss.) o eseguire un canto adatto. Sal 66 (67), 2-3 5 7-8 R. Benedetto il Signore, che ci dona ogni bene. Sal 125 (126), 1-2b 2d-3 4-5 6 R. Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Sal 146 (147), 7-8 9-11 R. Grande è il Signore onnipotente. BREVE ESORTAZIONE 1116. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione. Breve silenzio PREGHIERA DEI FEDELI 1117. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento. Nel momento in cui rendiamo grazie al Signore che h benedetto il lavoro delle nostre mani, non dimentichiamo il debito che abbiamo verso di lui, impegnandoci a produrre frutti di giustizia e di pace. Diciamo insieme: R. Gradisci, o Dio, l'offerta del nostro lavoro. Dio, che dalla fecondità dei campi provvedi l'alimento dell'uomo fa' che questi frutti del sudore che sostentano la nostra vita, contribuiscano alla crescita umana e cristiana di tutti i tuoi figli. R. Tu che in Cristo, tuo Figlio, ci hai colmati di ogni frutto di giustizia, donaci di attingere da lui la pienezza della vita. R. Ti che hai scelto il pane e il vino, frutto del nostro lavoro, - 302 - per farne il segno dell'Eucaristia, mistero della fede, accogli i doni che portiamo alla tua mensa per la vita della Chiesa. R. Tu che chiami tutti i popoli a partecipare al banchetto dei beni della terra, fa' che i poveri del mondo possano renderti grazie per la recuperata dignità e la sicurezza del futuro. R. 1118. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice: Preghiamo. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. * Segue la preghiera del Signore. Padre nostro. PREGHIERA DI BENEDIZIONE 1119. Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico pronuncia la preghiera di benedizione: Signore Dio, creatore dell'universo, per tua grazia dai solchi della terra ogni stagione produce il suo frutto; ricevi il nostro umile ringraziamento: fa' che l'abbondanza del raccolto ricompensi le nostre fatiche, perché attraverso i tuoi benefici sperimentiamo le meraviglie del tuo amore e aneliamo ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. 1120. Oppure: Padre onnipotente, che dispensi il sole e la pioggia, concedi a noi stagioni favorevoli per la fecondità dei campi, perché possiamo sempre ringraziarti, e dall'abbondanza dei tuoi doni traggano alimento tutti gli affamati e i poveri della terra si riuniscano nella tua lode. - 303 - Per Cristo nostro Signore. R. Amen. CONCLUSIONE 1121. Quindi il ministro conclude il rito dicendo: Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. R. Amen. 1122. Un canto corale può chiudere la celebrazione. * Dove c'è la consuetudine, terminata la celebrazione, si possano distribuire ordinatamente le primizie ai presenti. CAPITOLO XXXVII - BENEDIZIONE ALLA MENSA Premesse 1123. Quando si siedono a mensa e quando se ne alzano, i cristiani, sia che prendano cibo da soli sia che lo facciano comunitariamente, rendono grazie alla provvidenza di Dio per il pane quotidiano che da lui ricevono. Essi ricordano soprattutto che il Signore Gesù ha voluto unire il sacramento dell'Eucaristia con il rito della cena, e che, risorto dai morti, si è fatto riconoscere dai discepoli nello spezzare il pane. 1124. Il cristiano che si accosta alla mensa, riconoscendo nel cibo che ha davanti il segno della benedizione del Signore, non deve dimenticarsi dei poveri, che possono usufruire solo in minima parte di quel cibo di cui egli, forse, gode abbondantemente; perciò, per quanto gli è possibile, soccorre con la sua personale sobrietà il loro bisogno; anzi, li invita talvolta volentieri alla sua mensa in segno di fraternità, secondo le parole di Cristo riportate nel Vangelo (cfr Lc 14,13-14). 1125. Gli schemi, i testi e le formule qui proposti vogliono essere solo dei sussidi, di cui possono far uso sia le famiglie sia le comunità di qualsiasi tipo. Conviene però, soprattutto in certi giorni o tempi liturgici, dare alla benedizione una nota più rispondente al clima penitenziale o festivo. - 304 - PRIMO SCHEMA - I. FORMULARIO COMUNE PER IL PRANZO 1126. Prima del pranzo Chi presiede dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen. Quindi: V. Tutti aspettano da te, o Dio, Sal 103, 27-28 il loro cibo nel tempo opportuno. R. Tu lo provvedi ed essi lo raccolgono; tu apri la mano e si saziano di beni. Invochiamo il Padre, che ha sempre cura dei suoi figli: Padre nostro. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. Quindi chi presiede, se sacerdote o diacono, tracciando il segno di croce sui cibi, dice: Benedici, Padre, + noi e questi doni, che stiamo per ricevere come segno della tua bontà. Per Cristo nostro Signore R. Amen. 1127. Dopo il pranzo V. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere. Sal 144,10 R. E ti benedicano i tuoi fedeli. Ti rendiamo grazie per tutti i tuoi benefici, Dio onnipotente. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. - 305 - R. Amen. Ricompensa, Signore, quanti ci fanno del bene per amore del tuo nome; e concedi loro la vita eterna. R. Amen. PER LA CENA 1128. Prima della cena Chi presiede dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. V. Amen. Quindi: V. I poveri mangeranno e saranno saziati; Sal 21, 27 e loderanno il Signore quanti lo cercano. R. Viva il loro cuore per sempre. Invochiamo il Signore, che ci dà il pane quotidiano: Padre nostro. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. Signore nostro Dio, donaci la tua protezione e sostieni la nostra debolezza. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. 1129. Dopo la cena V. ci ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi, Cfr Sal l10, 4-5 il Signore buono e misericordioso. R. Egli dà il cibo a chi lo teme. O Padre, che ci hai nutrito con l'abbondanza dei tuoi doni, saziaci con il tuo amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. R. Amen. Oppure: Santo è il Signore in tutte le sue opere, sia benedetto per tutti i suoi doni. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen. Ricompensa, Signore, quanti ci fanno del bene amore del tuo nome; e concedi loro la vita eterna. R. Amen. Oppure: Provvedi, o Signore, il cibo necessario a tutti gli uomini che vivono sulla terra, perché si uniscano a noi nel renderti grazie. R. Amen. 1130. Questo modo di benedire la mensa e di ringraziare si adotti in tutti i tempi, ad eccezione dei giorni citati qui di seguito, i quali si variano soltanto i versetti
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