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Siamo stati fatti come un prodigio

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2014 18:40
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09/02/2014 18:24
 
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FATTI COME UN PRODIGIO  (di Daniel Ange)





Per cominciare, vorrei inondare il tuo corpo d'un torrente di fantastica luce che ti permetta di coglierlo nella sua realtà. Tale luce, violenta e dolce allo stesso tempo, te lo mostrerà come fa il sole con la vetrata di una cattedrale.

Dio, per risolvere i problemi del mondo e ricreare l'armonia sconvolta della creazione, doveva dare a suo Figlio un corpo, Dio non ha corpo. Ma l'uomo sì; ed era necessario che mediante questo corpo l'uomo fosse salvato. Una necessità vitale, se Dio voleva risanare l'uomo nella sua interezza.

E così, con un lavoro secolare, Dio preparò il corpo d'una giovinetta, finendo un giorno col mendicare a essa, quasi fosse un poverello, un corpo: "Non daresti a mio Figlio, di grazia, quel corpo di cui egli ha bisogno per guarire la tua razza? Il tuo sangue, la tua carne, il colore dei tuoi occhi, la forma delle tue labbra?" E Maria, a nome nostro, diede a Dio le nostre mani, le nostre labbra, le nostre orecchie, i nostri occhi, tutte le membra del nostro corpo, il nostro cuore d'uomo in cui potesse battere tutta la tenerezza di Dio. Da questa donna Dio ricevette tutto nel proprio corpo! Per questa ragione nessuno potrà mai rassomigliare alla propria madre come Gesù.

Nella sua umanità, solo da lei, esclusivamente da lei, tutto ricevette. Non ebbe padre secondo la carne. E Maria ricevette questo Figlio che condivide col Padre. Piaccia o no, è cosi.

Questo corpo di Gesù è il corpo di una razza. Vi scorre il sangue del popolo ebreo, ancora oggi! Nella genealogia con la quale s'apre l'evangelo, sfila davanti a noi una teoria di peccatori, che nel corso di secoli sono stati vivificati da quel sangue che Dio ha fatto proprio nel suo corpo. Un sangue purificato dallo Spirito Santo, un sangue nuovo per guarire il nostro da tutte le sue infezioni. L'umanità, fin da Adamo, custodiva nei suoi lombi il seme di Dio!

Ma il corpo di Gesù non ha eguali, poiché egli porta in se stesso tutta l'umanità. Portando in se stesso il Creatore, racchiude in sé il mondo, se è lecito esprimersi cosi. Non si tratta di un frammento d'umanitá perché quest'ultima non è costituita dalla somma degli individui, ma è un'immensa famiglia. Nella sua totalità è riunita nel corpo di Gesù. Un corpo che è come il tuo, sottoposto agli stessi limiti, al dolore (eventualmente alla malattia), alla tortura, perfino alla morte. In questo corpo immenso tutti siamo presenti, e tutti ne attingiamo vita ed esistenza. Conseguentemente, io posseggo completamente il mio corpo solo quando appartengo a Cristo. Abito il mio corpo solo abitando quello di Gesù. Il mio corpo è pienamente me stesso solo quando Cristo vive in me.

Dio ha voluto avere un corpo per mostrarci come il peccato ferisca il cuore di Dio, e non a parole ma in una realtà concreta che potevamo sentire, toccare, vedere. Appunto nella carne di Gesù posso sentire, toccare e vedere fino a che punto il peccato ferisca il cuore stesso di Dio.

Sconvolgente, scandaloso, il fatto che Dio abbia scelto non di farsi angelo ma di assumere quanto, apparentemente, c'è di più povero, di più debole, di più misero, di più sottoposto ai condizionamenti del tempo e dello spazio! Il platonismo direbbe che Dio s'è imprigionato in un corpo. Oh, no: Dio s'è fatto Corpo! Penso che ci sarebbero assai meno persone a proclamarsi cristiane, se si rendessero veramente conto della portata di tale affermazione, tanto essa supera ogni nostra logica! Mistero inaccessibile, incomprensibile per le filosofie dell'estremo Oriente, per l'Islam, per lo stesso giudaismo. anche se per altri motivi. E' veramente "La pietra d'inciampo" per tutte queste religioni e per tutte le eresie, come - ad esempio - lo gnosticismo. Si fa ricorso a tutte le spiegazioni possibili e immaginabili per affermare che Dio non ha realmente patito, che il suo corpo era solo un'apparenza... Nel corso dei secoli si sono costruite innumerevoli teorie per svuotare o minimizzare la realtà del corpo di Gesù. Certe teologie contemporanee gravitano ancora e sempre attorno a questo punto cruciale.

Gesù, infatti, non ha rivestito un corpo come un abito indossato per circa trent'anni e poi lasciato nel sepolcro in pasto ai vermi, dopo che ne era uscita l'anima, finalmente liberata dal suo involucro. No, Gesù ha preso un corpo per sempre!

La finitezza della nostra esistenza è saltata in pezzi dal momento in cui Dio s'è fatto corpo. La sua persona di Figlio eterno è ormai e per sempre legata a questo corpo che gli abbiamo dato attraverso Maria, sorella e madre sua.

Due nature, ma una sola persona. Proprio questo corpo è passato attraverso la morte. Il suo corpo glorioso e lo stesso della sua esistenza terrena; altrimenti non si tratterebbe della stessa persona. Ne vogliamo la prova? Ecco: Gesù, nella pienezza della sua gloria, conserva le stimmate della passione.

Ancora adesso, Gesù conserva le nostre mani, i nostri piedi, i nostri occhi, le nostre ossa, la nostra carne, il nostro sangue, il nostro cuore d'uomo: e li conserva per l'eternità. Tutto questo non ha proprio niente a che fare col nostro corpo? Ritorneremo sull'argomento.
[Modificato da Credente 09/02/2014 18:40]
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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