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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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24/10/2013 13:01
 
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II. Efficacia della speranza nella nostra santificazione.

La speranza contribuisce alla nostra santificazione in tre modi
principali:
* 1^ unendoci a Dio;
* 2^ dando efficacia alle nostre preghiere;
* 3^ costituendo un principio di feconda operosita`.

1194. 1^ Ci unisce a Dio staccandoci dai beni della terra. Noi siamo
attratti dai sensibili diletti, dalle soddisfazioni dell'orgoglio e
dal fascino delle ricchezze, e poi dai naturali ma piu` puri diletti
della mente e del cuore. Ora la speranza, fondata su una fede viva, ci
mostra che tutti questi terreni godimenti mancano di due elementi
essenziali alla felicita`, la perfezione e la durata.

A) Nessuno di questi beni e` abbastanza perfetto da appagarci:
procuratici alcuni momenti di gaudio, ci cagionano presto sazieta` e
nausea. Il nostro cuore e` cosi` grande, ha aspirazioni cosi` vaste, cosi`
alte, che non puo` contentarsi dei beni materiali, che sono puri mezzi
per giungere a un fine piu` nobile. Neppure i beni naturali della mente
e del cuore ci bastano: l'intelletto non si appaga che nella
conoscenza della causa prima; e il cuore, che cerca un amico perfetto,
non lo trova che in Dio: Dio solo e` la pienezza dell'essere, pienezza
di bellezza, di bonta`, di potenza; Dio, che basta pienamente a se`,
basta pure, com'e` chiaro, alla nostra felicita`. Tutto sta a poterlo
ottenere; ed e` appunto la speranza che ce lo mostra chino verso di noi
per darsi tutto a noi; persuasici di queste verita`, il cuore si
distacca dai beni della terra per volgersi a lui, come il ferro si
volge alla calamita.

1195. B) Quand'anche i beni della terra ci appagassero appieno, sono
beni effimeri che presto ci sfuggono. Cosa che noi ben sappiamo e che
ce ne turba il godimento anche quando li possediamo: Dio invece sta in
eterno, e la morte che ci separa da tutto non fa che unirci piu`
perfettamente a lui; onde, non ostante l'orrore naturale che c'ispira,
la guardiamo fiduciosamente in faccia quando si avvicina, in virtu`
della speranza che abbiamo di essere uniti per sempre a Colui che solo
puo` renderci felici.

1196. 2^ E` pur la speranza quella che, associata all'umilta`, da`
efficacia alle nostre preghiere ottenendoci tutte le grazie di cui
abbiamo bisogno.

A) Come son tenere le premurose esortazioni della S. Scrittura alla
confidenza in Dio! L'Ecclesiastico compendia in questi termini la
dottrina dell'Antico Testamento: "Chi spero` mai nel Signore e rimase
deluso? Chi l'invoco` e fu da lui negletto? Dio e` pur sempre pietoso e
compassionevole: Scitote quia nullus speravit in Domino et confusus
est. Quis enim permansit in mandatis ejus et derelictus est; aut quis
invocavit eum et despexit illum? Quoniam pius et misericors est Deus,
et remittet in die tribulationis peccata" 1196-1.

B) Ma specialmente nel Nuovo Testamento sfolgora l'efficacia della
confidenza in Dio.

Nostro Signore opera i miracoli in favor di coloro che hanno fiducia
in lui: si pensa al contegno tenuto col centurione; 1196-2 col
paralitico che, non potendo avvicinare il Maestro, si fa calare dal
tetto; 1196-3 coi ciechi di Gerico; 1196-4 con la
Cananea 1196-5 che, respinta tre volte, non si stanca di ripetere
l'umile preghiera; con la donna peccatrice; 1196-6 col lebbroso
che torna indietro a ringraziar chi lo guari`. 1196-7 Ma poi come
non aver confidenza quando Nostro Signore stesso autorevolmente ci
afferma che tutto cio` che chiederemo al Padre in nome suo ci sara`
concesso? "Amen, amen dico vobis, si quid petieritis Patrem in nomine
meo, dabit vobis" 1196-8. Ecco il segreto della nostra forza:
quando preghiamo in nome di Gesu`, vale a dire confidando nei suoi
meriti e nelle sue soddisfazioni, il suo sangue perora piu`
eloquentemente per noi che non le povere nostre preghiere.

C) Del resto nulla onora tanto Dio quanto la confidenza; perche` e` un
proclamarne la potenza e la bonta`, onde Dio, che non si lascia vincere
in generosita`, risponde a questa confidenza con copiosa effusione di
grazie. Conchiudiamo dunque col Concilio di Trento che dobbiamo tutti
porre in Dio incrollabile confidenza: "In Dei auxilio firmissimam spem
collocare et reponere omnes debent" 1196-9.

1197. 3^ La speranza e` finalmente principio di feconda operosita`.
a) Produce infatti santi desideri, specialmente il desiderio del
cielo, il desiderio di posseder Dio. Ora il desiderio da` all'anima lo
slancio, il movimento, l'ardore necessario a conseguire il bene
bramato, e regge gli sforzi fino a tanto che ci sia dato di pervenire
alla desiderata me`ta.

b) Ci aumenta le energie con la promessa di una ricompensa che
oltrepassera` di molto i nostri sforzi. Se le persone del mondo
lavorano con tanto ardore per procacciarsi periture ricchezze, se gli
atleti si condannano a cosi` penosi esercizi d'allenamento, fanno
sforzi disperati per guadagnare una corona corruttibile, quanto piu`
non dobbiamo faticare e soffrire noi per una corona immortale? "Omnis
autem qui in agone contendit ab omnibus se abstinet. Et illi quidem ut
corruptibilem coronam accipiant, nos autem incorruptam" 1197-1.

1198. c) Ci da` quel coraggio e quella resistenza che provengono
dalla certezza della riuscita. Se nulla maggiormente disanima quanto
il lottare senza speranza di vittoria, nulla invece infonde tanta
forza quanto la sicurezza del trionfo. Ora tale certezza ci vien data
dalla speranza. Deboli da soli, abbiamo potenti alleati: Dio, Gesu`
Cristo, la Vergine Santissima e i Santi (n. 188-189).

Ora se Dio e` con noi, chi dunque sara` contro di noi? Si Deus pro
nobis, quis contra nos 1198-1? Se Gesu`, che vinse il mondo e il
demonio, vive in noi e ci comunica la divina sua forza, non siamo
forse sicuri di trionfar con lui? Se la Vergine immacolata, che
schiaccio` il serpente infernale, ci sostiene con la sua potente
intercessione, non otterremo forse tutti gli aiuti desiderati? Se gli
amici di Dio pregano per noi, tante suppliche non ci danno forse
un'assoluta sicurezza? E se siamo sicuri della vittoria,
indietreggeremo dinanzi ai pochi sforzi necessari a conquistar
l'eterno possesso di Dio?
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