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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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24/10/2013 13:00
 
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III. Pratica della virtu` della fede.

1180. Essendo la fede nello stesso tempo dono di Dio e libera
adesione dell'anima, e` chiaro che, per farvi progresso, bisogna
appoggiarsi sulla preghiera e sui nostri sforzi. Sotto questa doppia
efficacia, la fede diverra` piu` illuminata e piu` semplice, piu` ferma e
piu` operosa.

Applicheremo questo principio ai vari gradi della vita spirituale.

1181. 1^ Gl'incipienti si sforzeranno di rassodarsi nella fede.

A) Ringrazieranno con tutto il cuore Dio di questo gran dono, che e` il
fondamento di tutti gli altri, ripetendo le parole di S. Paolo:
"Gratias Deo super inenarrabili dono ejus" 1181-1. E tanto piu` lo
ringrazieranno al vedersi attorno gran numero di increduli.
Pregheranno quindi per aver la grazia di conservare questo gran dono
non ostante tutti i pericoli che li circondano; e penseranno pure a
implorar l'aiuto di Dio per la conversione degl'infedeli, degli
eretici e degli apostati.

1182. B) Reciteranno con umile sottomissione e con ferma convinzione
gli atti di fede, dicendo con gli Apostoli: "adauge nobis
fidem" 1182-1. Ma alla preghiera uniranno lo studio e la lettura
di libri atti a illuminare e rinvigorire la fede; oggi si legge molto,
ma quanto pochi sono quelli, anche tra i cristiani intelligenti, che
leggano libri seri di religione e di pieta`! O non e` questa
un'aberrazione? Si vuol saper tutto fuorche` l'unico necessario.

1183. C) Scanseranno tutto cio` che potrebbe inutilmente turbare la
fede: a) vale a dire certe letture imprudenti, in cui sono assalite,
derise o messe in dubbio le verita` della fede.

La maggior parte dei libri che oggi si pubblicano, non solo fra i
libri dottrinali ma anche fra i romanzi e le opere teatrali,
contengono assalti ora aperti ora palliati contro la fede. Se non si
sta attenti, si beve a poco a poco il veleno dell'incredulita`, si
perde almeno la verginita` della fede, onde viene il momento che,
scossa da esitazioni e da dubbi, la fede non sa piu` come difendersi.
Bisogna rispettare su questo punto le savie prescrizioni della Chiesa
che forma un indice di libri cattivi o pericolosi, e non disprezzarlo
col pretesto che si e` sufficientemente premuniti contro i pericoli.
Veramente uno non lo e` mai abbastanza: il Balmes, ingegno cosi`
profondo e cosi` ben equilibrato, e che cosi` abilmente difese la
Chiesa, obbligato a leggere libri eretici per confutarli, diceva agli
amici: 1183-1 "Voi sapete se i sentimenti e le dottrine cattoliche
siano in me ben radicate; eppure non mi accade mai di adoperare un
libro proibito, senza sentire poi il bisogno di ritemprarmi nella
lettura della Bibbia, dell'Imitazione o di Luigi di Granata. Or che
sara` di questa insensata gioventu` che osa leggere di tutto senza
preservativi e senza esperienza? Ne sono atterrito al solo pensarvi".
Per lo stesso motivo dobbiamo, com'e` chiaro, fuggire le conversazioni
degli increduli o le loro conferenze.

b) Schivano pure quell'orgoglio intellettuale che vuole abbassar tutto
al proprio livello e non accettare se non cio` che capisce. Rammentano
che c'e` sopra di noi uno Spirito infinitamente intelligente che vede
cio` che la debole nostra ragione non puo` comprendere e che ci fa
grand'onore a manifestarci il suo pensiero. Accertatici che abbia
parlato, l'unico contegno ragionevole e` di accogliere con riconoscenza
questo supplemento di luce: se c'inchiniamo davanti a un uomo di genio
che benevolmente ci comunichi alcune delle sue cognizioni, con quanta
maggior confidenza non dobbiamo inchinarci davanti alla Sapienza
infinita?

1184. D) Quanto alle tentazioni contro la fede, bisogna distinguere
tra quelle che sono vaghe e quelle che battono su un punto
determinato.

a) Quando sono vaghe, come questa: Chi sa se saranno poi cose vere?
bisogna scacciarle come si fa con le mosche importune.

1) Siamo in possesso della verita`, i nostri titoli di proprieta` sono
in buona e debita forma; e questo ci basta. 2) Abbiamo del resto altre
volte chiaramente veduto che la nostra fede si reggeva sopra sodi
fondamenti; questo ci basta; non si puo` rimettere ogni giorno in
dubbio cio` che e` stato una volta sodamente provato; nelle cose della
vita ordinaria non si bada a questi dubbi e a queste pazze idee che
passano per la mente; si tira avanti e la certezza ritorna. 3) E poi
altri, piu` intelligenti di me, credono queste verita` e sono convinti
del valore delle loro prove: io accetto il loro giudizio, che e` assai
piu` assennato di quello di certa gente che prende maligno diletto a
rendersi singolare con lo scalzar dalla base tutti i fondamenti della
certezza. A queste ragioni di buon senso si aggiunge la preghiera:
"Credo, Domine, adjuva incredulitatem meam" 1184-1.

1185. b) Se sono invece determinate e si riferiscono a punti
particolari, si continua a credere fermamente, essendo in possesso
della verita`; ma uno si vale della prima occasione per chiarire la
difficolta`, sia col proprio studio se si ha ingegno e i necessari
documenti, sia consultando persone istruite che possano aiutarci a
risolvere piu` facilmente il problema. Allo studio si associa la
preghiera e la docilita` alla leale investigazione, e ordinariamente
non si tarda a trovare la soluzione.

Bisogna per altro ricordarsi che questa soluzione non fara` sempre
dileguare ogni difficolta`. Vi sono talora obiezioni storiche,
critiche, esegetiche che non possono essere risolte se non dopo lunghi
anni di studio. Si pensi allora che, quando una verita` e` provata da
buoni e sodi argomenti, prudenza vuole che si continui ad aderirvi
fino a che la piena luce possa dissipar tutte le nubi: la difficolta`
non distrugge il valor delle prove, mostra soltanto la debolezza del
nostro ingegno.

1186. 2^ Le anime progredite praticano non solo la fede, ma lo
spirito di fede o la vita di fede: "Justus autem ex fide
vivit" 1186-1.

A) Leggono amorosamente il Santo Vangelo, liete di seguire a passo a
passo Nostro Signore, di gustarne le massime, di ammirarne gli esempi
per imitarli. Gesu` comincia a diventar centro dei loro pensieri: lo
cercano nelle letture e nei lavori, bramose di meglio conoscerlo per
meglio amarlo.

1187. B) Si avvezzano a guardare e giudicare tutto secondo la fede:
cose, persone, eventi. 1) Vedono in tutte le opere divine la mano del
Creatore e le sentono ripetere: "ipse fecit nos et non ipsi
nos" 1187-1; Dio quindi ammirano dovunque. 2) Le persone che hanno
attorno sono per loro come immagini di Dio, figli dello stesso Padre
celeste, fratelli in Gesu` Cristo. 3) Gli eventi, che per gl'increduli
sono talora cosi` oscuri, vengono da loro interpretati alla luce di
quel gran principio che tutto e` ordinato a vantaggio degli eletti, che
i beni e i mali vengono distribuiti con la mira alla nostra
santificazione e all'eterna nostra salute.

1188. C) Ma si studiano specialmente di regolarsi in tutto secondo i
principii della fede: 1) i giudizi sono fondati sulle massime del
Vangelo e non su quelle del mondo; 2) le parole sono ispirate dallo
spirito cristiano e non dallo spirito del mondo, perche` conformano le
parole ai giudizi, trionfando cosi` del rispetto umano; 3) le azioni si
accostano quanto piu` e` possibile a quelle di Nostro Signore, che
volentieri riguardano come modello, onde evitano di lasciarsi
trascinare dagli esempi dei mondani. Vivono insomma vita di fede.

1189. D) In fine si sforzano di propagare intorno a se` la fede di
cui sono animate: 1) con la preghiera, chiedendo a Dio che mandi
operai apostolici ad evangelizzare gli infedeli e gli eretici: "Rogate
ergo Dominum messis ut mittat operarios in messem suam" 1189-1;
2) con gli esempi, praticando si` bene i doveri del proprio stato da
indurre i testimoni della loro vita ad imitarli; 3) con le parole,
confessando schiettamente e senza rispetto umano che trovano nella
fede forze a fare il bene e consolazioni in mezzo alle pene; 4) con le
opere, contribuendo con generose largizioni, con sacrifici e con
l'opera all'istruzione e all'educazione morale e religiosa del
prossimo.

3^ I perfetti, coltivando i doni della scienza e dell'intelletto,
perfezionano vie piu` la loro fede, come spiegheremo trattando della
via unitiva.
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