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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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22/10/2013 11:29
 
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3^ L'APPLICAZIONE AGLI STUDI E AI DOVERI DEL PROPRIO STATO.

1122. Una delle piu` utili mortificazioni e` la fuga dell'ozio,
applicandosi con ardore agli studi ecclesiastici e al fedele
adempimento dei doveri del proprio stato. Si rimuovono cosi` i pericoli
dell'ozio: multam malitiam docuit otiositas 1122-1. Se a tentare
chi e` occupato c'e` un demonio, a tentare chi e` ozioso ce ne sono
cento. Che si fa infatti quando non si e` utilmente occupati? Si va
fantasticando, si leggono libri leggeri, si fanno lunghe visite, si
tengono conversazioni piu` o meno pericolose, l'immaginazione si
riempie di vani fantasmi, il cuore s'abbandona ad affetti sensibili, e
l'anima, aperta a tutte le tentazioni, finisce col soccombere. Invece,
quando uno s'applica seriamente allo studio o alle opere del
ministero, la mente si riempie di buoni e salutari
pensieri 1122-2, il cuore si volge a nobili e casti affetti; non
si pensa che alle anime; e la stessa moltiplicita` delle occupazioni ci
mette nella fortunata necessita` di non avere alcuna intimita` con
questa o con quella persona. Se in un dato momento la tentazione si
presenta, la padronanza acquistata col lavoro assiduo sopra se stesso,
aiuta a voltarle presto le spalle; lo studio, il ministero ci
chiamano, onde si lasciano presto da parte le vane fantasie per
attendere a cose reali che occupano il meglio della nostra vita.

1123. Gran servizio si rende dunque ai seminaristi e ai sacerdoti
insegnando loro ad amare lo studio, a fuggir l'ozio anche durante le
vacanze, a sapere utilizzar tutti gli istanti della vita. Quando si
puo` aiutarli a farsi un programma di studi per il ministero, a
preparare un corso di istruzioni, a prendere interesse a qualche
questione speciale, si rende loro un buon servizio. Se non si ha un
programma formato prima, si corre pericolo di sciupare il tempo; con
un programma ben fatto uno si mette al lavoro con molto maggior ardore
e perseveranza.

4^ L'AMORE ARDENTE PER GESU` E PER LA SUA SANTA MADRE.

1124. Se il lavoro ci preserva la mente dai pericolosi pensieri,
l'amor di Dio ci preserva il cuore dagli affetti sensibili, e ci
risparmia cosi` molte tentazioni.

Il cuore dell'uomo e` fatto per amare; il sacerdozio o lo stato
religioso non ci toglie questo lato affettivo della nostra natura, ma
ci aiuta a renderlo soprannaturale. Se amiamo Dio con tutta l'anima,
se amiamo Gesu` sopra tutte le cose, sentiremo meno il desiderio
d'espanderci nelle creature. E` cio` che nota S. Giovanni Climaco:
"Virtuoso e` colui che ha talmente impresse nell'animo le celesti
bellezze da non degnarsi neppure di gettar lo sguardo sulle bellezze
della terra, onde non risente l'ardore di quel fuoco che infiamma il
cuore altrui" 1124-1.

1125. Ma per ottener questo effetto, l'amore di Gesu` dev'essere
ardente, generoso, predominante. Allora infatti produce un triplice
vantaggio: 1) riempie talmente la mente e il cuore che poco piu` si
pensa agli umani affetti; e se avviene talora che facciano capolino,
si mettono bellamente alla porta con quelle parole di S. Agnese: "Ipsi
sum desponsata cui Angeli serviunt, cujus pulchritudinem sol et luna
mirantur". E` chiaro che, di fronte a Colui che possiede la pienezza
della belta`, della bonta` e della potenza, tutte le creature scompaiono
e perdono ogni attrattiva. 2) Ma poi Gesu`, che non puo` soffrire idoli
nel nostro cuore, ci rimproverera` vivamente gli affetti naturali se
abbiamo la disgrazia di cadervi, e sotto la sferza dei suoi rimproveri
saremo piu` forti a combatterli. 3) Infine egli stesso protegge con
cura gelosa il cuore di coloro che si danno a lui; ci verra` quindi in
aiuto al momento della tentazione, porgendoci forza contro le
seduzioni delle creature.

Questo amore generoso per Gesu` si attinge nell'orazione, nelle
ferventi comunioni e nelle visite al SS. Sacramento; e vien reso
abituale e permanente con quella vita di intima unione con Nostro
Signore da noi descritta al n. 153.

1126. Vi si aggiunge grande devozione alla Vergine Immacolata; nome
che spira purita`, onde pare che il solo fiducioso invocarlo metta gia`
in fuga la tentazione. Se poi intieramente ci consacriamo a questa
Buona Madre (n. 170-176), allora ci vigila come cosa sua, come
sua proprieta`, e ci aiuta a respingere vittoriosamente anche le piu`
tempestose tentazioni. Recitiamo dunque volentieri la preghiera
O Domina tanto efficace contro le impure suggestioni, l'Ave maris
stella, principalmente la strofa:

Virgo singularis,
Inter omnes mitis,
Nos culpis solutos,
Mites fac et castos.

Che se mai restassimo vinti nella lotta, non dimentichiamo che
l'Immacolato Cuore di Maria e` nello stesso tempo sicuro rifugio dei
peccatori; che, invocandolo, troveremo la grazia del pentimento,
seguita dalla grazia dell'assoluzione; e che nessuno meglio della
Vergine fedele puo` garantirci la perseveranza.
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