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DIZIONARIO TEOLOGICO

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2013 17:56
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21/08/2013 09:54
 
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Gallicanesimo. (inizio)

Si tratta di un movimento che durò a lungo in Francia, ma che riscontrò tendenze analoghe in altri paesi. Esso rivendicava una forte indipendenza dal papato. La forma classica in cui venne espresso si trova nei Quattro Articoli Gallicani:

  a) essi furono redatti dal vescovo di Meaux, Jacques‑Bénigne Bossuet (1627‑1704) ed approvati da un'assemblea del clero di Parigi nel 1682;

  b) fra le altre cose, si affermava che i concili generali avevano un'autorità superiore a quella del papa (DS 2281‑2285).

  Sebbene questi articoli siano stati revocati dal re Luigi XIV e dal clero nel 1693, la loro influenza continuò nel XIX secolo finché un papato energico e l'insegnamento del Concilio Vaticano I posero fine al Gallicanesimo. Cf Conciliarismo; Concilio di Costanza; Concilio Vaticano I; Febronianesimo.

Generazione. (inizio)

Si tratta dell'insegnamento del Concilio di Nicea (325) (« generato, non creato ») circa il modo con cui il Figlio ha origine da tutta l'eternità dal Padre senza essere da lui creato (cf DS 125; FCC 0.503) Cf Arianesimo; Concilio di Nicea I; Omooùsios.

Genere letterario. (inizio)

È uno stile o una forma particolare di scrivere. Può essere più breve (come un salmo di lamentazione o una parabola dei Vangeli), o più lungo (come un Vangelo o una omelia di un Padre della Chiesa). Un genere letterario va interpretato secondo quelle norme comuni che reggono questa forma di scritto e ne fanno un genere che si distingue dagli altri. Cf Esegesi; Ermeneutica.

Geova. (inizio)

Un nome ibrido per indicare Dio. Fu forgiato al tempo del Rinascimento col fondere due parole ebraiche per designare Dio: le consonanti provenienti dal nome sacro JHVH o YHWH, e le vocali di Adonài (« Signore ») con l'iniziale «a» cambiata per ragioni eufoniche in una « e ». Cf Iahvè.

Gerarchia (Gr. « origine sacra », « ordine »). (inizio)

Principio di ordine che regge l'universo, gli angeli, la società umana e la Chiesa. Lo Pseudo‑Dionigi (V o VI secolo) ha reso popolare il concetto di una gerarchia tra gli angeli. Mediante l'Ordine sacro (gerarchia di ordine), la Chiesa comprende i gradi di vescovi, presbiteri e diaconi (cf CIC 330‑572). Nella gerarchia di giurisdizione, l'autorità spetta al papa e ai vescovi; le altre forme di governo della Chiesa derivano da essi (cf CIC 1008‑1054). L'unione gerarchica tra il papa e i vescovi e tra un vescovo e i suoi presbiteri viene espressa attraverso la collegialità (cf DS 1767‑1770; FCC 9.291‑9.295; LG 18‑29). Il concetto di gerarchia con le tre classi di vescovi, presbiteri e diaconi, la cui autorità non proviene dalla base, distingue la Chiesa Cattolica e quelle Ortodosse dai Protestanti (cf anche DS 2595). Nel linguaggio popolare, per « gerarchia » si intendono solo il papa e i vescovi. Cf Collegialità; Cori degli angeli; Episcopato; Ordine; Ordinazione; Vescovo.

Gerarchia delle verità. (inizio)

È un principio per interpretare (non per selezionare) le verità di fede in base alla loro vicinanza al mistero centrale della fede: la rivelazione della Trinità portata da Cristo e mediante cui siamo salvi nello Spirito. Enunciato chiaramente dal Concilio Vaticano II (UR 11), questo principio ha dei precedenti biblici, in particolare quando il NT stabilisce sinteticamente i punti essenziali della fede (per es., Rm 1,3‑4; 1 Cor 15,3‑5). Tutte le verità vanno credute, è ovvio, ma il fatto di classificare e di interpretare queste verità secondo la loro relativa importanza può eliminare false sottolineature e facilitare il dialogo ecumenico (cf DS 3016; FCC 1.081) CfAnalogia della fede; Dialogo; Dogma; Ecumenismo; Fede; Professione di fede; Rivelazione.

Gerusalemme (Ebr. « città » di pace »). (inizio)

La città del re e sacerdote Melchisedech il quale benedisse Abramo (Gn 14,18‑20). Situata in una posizione strategica sul Monte Sion e sulle colline circostanti, Gerusalemme fu una roccaforte della resistenza dei Gebusèi contro l'invasione degli Israeliti. Verso il 1000 a.C., Davide espugnò la città e ne fece la capitale del Regno di Giuda (2 Sam 5,6‑7). Salomone vi costruì un « tempio grandioso » (1 Re 6,1‑38), e Gerusalemme fu esaltata come la Città di Dio (Sal 48; 87). È, però, probabile che Salomone non abbia fatto altro che trasformare un santuario già esistente dei Gebusèi in una specie di cappella regale. Dopo la caduta nel 586 a.C. (2 Re 24‑25), Gerusalemme divenne la patria verso cui sospiravano gli esiliati (Sal 137). Quando ritornarono, ricostruirono il Tempio (Cf Esd 3,1‑13; 4,24-6,22). Dopo la presa della città per opera dei Romani nel 64 a.C., Erode il Grande (che regnò dal 37 al 4 a.C.) costruì un Tempio ancora più maestoso. Gesù fanciullo visitò Gerusalemme e il suo Tempio (Lc 2, 22‑38.41‑50). Pianse sopra Gerusalemme (Lc 19, 41‑44) e ivi morì crocifisso. I Romani distrussero la città nel 70 d.C. Al tempo della rivolta di Bar Kocheba (132‑135 d.C.), ricostruirono Gerusalemme chiamandola Aelia Capitolina e proibirono agli Ebrei di ritornarvi sotto pena di morte. Gerusalemme è la Chiesa Madre e il luogo più importante di pellegrinaggio per tutti i cristiani. Fu riconosciuta come Patriarcato dal Concilio di Calcedonia (451). In Gerusalemme, la chiesa del Santo Sepolcro che abbraccia sia la tomba di Cristo sia il luogo del Calvario, manifesta le divisioni attuali dei cristiani e ha sei gruppi separati di cristiani che l'occupano: i Cattolici latini, i Greci Ortodossi, gli Armeni, i Siri, i Copti e gli Etiopici. Ci sono oggi tre patriarchi a Gerusalemme: quello Greco Ortodosso, quello Apostolico Armeno (= Ortodosso Orientale) e quello Latino. La « nuova » e « santa » città di Gerusalemme sarà la patria finale di tutti i beati (Gal 4,25‑26; Ap 3,12; 21,2.10). Cf Concilio di Calcedonia; Chiese Orientali; Pentarchìa; Tempio (Il).

Gesù Cristo (Ebr. « Dio salva » e Gr. « l'Unto). (inizio)

Nato circa nel 76 a.C. e crocifisso circa nel 30 d.C., fondatore del cristianesimo e confessato come una Persona divina (il Figlio di Dio) in due nature (essendo veramente e pienamente divino e umano). Una sintesi storica di Gesù comprende almeno questi dati: fu un Ebreo della Galilea, discendente di Davide, figlio di una donna chiamata Maria che era sposata a Giuseppe che faceva il carpentiere. Dopo essere stato battezzato da Giovanni, Gesù predicò il Regno di Dio, frequentò in particolare i peccatori pubblici e altri emarginati, chiamò alcuni discepoli alla sua sequela, scelse un gruppo di dodici, compì miracoli e narrò alcune parabole famose. La sua critica a certe forme di pietà (Mt 6,1‑18), il suo desiderio di correggere certe tradizioni (Mc 7,1‑23), la sua trasgressione di certe osservanze sabbatiche (Mc 2,23‑27), il suo atteggiamento nei riguardi del Tempio di Gerusalemme (Mc 14,58; 15,29), il suo appellarsi all'autorità divina nel cambiare la legge (Mc 10,2‑12; Mt 5,21‑48) e nel rimettere i peccati (Mc 2,17; Lc 7,48) e il suo comportamento di intima familiarità con Dio suscitò la reazione di alcuni capi e maestri Giudei. A Gerusalemme (dove istituì una nuova alleanza con Dio nel contesto della celebrazione pasquale), fu tradito, arrestato, interrogato dai membri del Sinedrio, condannato da Ponzio Pilato, messo a morte su una croce (che portava la motivazione scritta della sua condanna: un sedicente messia) e fu sepolto lo stesso giorno. Pochi giorni dopo, egli apparve gloriosamente vivo a molti individui e a gruppi. Maria Maddalena (Gv 20,1‑2), probabilmente accompagnata da altre donne (Mc 16,1‑8), trovò la tomba aperta e vuota. Con la forza dello Spirito, una comunità di discepoli si raccolse attorno a Pietro e ai Dodici per riconoscere e proclamare il risorto e glorificato Gesù come Cristo (o Messia), Salvatore, Signore divino e Figlio di Dio. CfAbbà; Communicatio idiomatum; Concilio di Calcedonia; Cristologia; Enipostasi; Kyrios; Lògos; Messia; Pasqua ebraica; Preghiera di Gesù; Soteriologia; Unione ipostatica; Teologia Trinitari

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VENENDO PORTAMI...I LIBRI, SOPRATTUTTO LE PERGAMENE.... 2Ti m. 4,13
 
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