È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

DIZIONARIO TEOLOGICO

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2013 17:56
Autore
Stampa | Notifica email    
18/08/2013 13:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Doxa (Gr. « gloria »). (inizio)

La maestà sublime e lo splendore radioso di Dio rivelati nella storia d'Israele (specialmente nell'Esodo: Es 14,4.17‑18; 15,1‑21), attraverso la natura (Es 24,15‑17; Sal 104,31‑32) e nell'esperienza della santità divina (Is 6,1‑7). Luca collega la gloria di Dio con la nascita di Gesù (Lc 2,9), con la trasfigurazione (Lc 9,31‑32), con l'ingresso trionfale in Gerusalemme (Lc 19,38), con la risurrezione dai morti (Lc 24,26) e con l'Ascensione (At 1,9.11; 7‑55). Il Vangelo di Giovanni comincia con la contemplazione della gloria divina (Gv 1,14) che si rivela già nella vita di Cristo e specialmente nei suoi segni miracolosi (Gv 2,11). In Gesù Cristo rifulge la gloria divina (2 Cor 4,4‑6) e sarà pienamente manifesta alla fine (Tt 2,11‑13). La parola doxa è un'idea chiave per la teologia orientale ed esercita un influsso sempre crescente in Occidente. Cf Dio; Metodi in teologia; Rivelazione; Teologia della bellezza; Theologia Gloriae; Trasfigurazione.

Dualismo. (inizio)

Qualsiasi interpretazione della realtà che spieghi ogni cosa mediante due princìpi primordiali assolutamente indipendenti l'uno dall'altro. Un esempio di dualismo nella filosofia si trova, per esempio, in René Descartes (1596‑1650). Egli interpreta l'universo in termini di due princípi irriducibili, spirito e materia, anche se, in ultima analisi, ritiene che Dio abbia creato entrambi. Il dualismo teologico radicale propone due divinità antagonistiche, una buona ed una cattiva, come sostenevano i Manichei e alcuni Gnostici nella Chiesa primitiva, e, nel Medioevo, gli Albigesi e i Catari in Occidente, e i Bogomili in Oriente. Il Cristianesimo riconosce una dualità distinta tra l'anima e il corpo, e soprattutto tra Dio e l'universo creato, ma proclama che in Cristo tutto è stato riconciliato con Dio (2 Cor 5,18‑20). Cf Albigeismo; Bogomili; Catari; Gnosticismo; Manicheismo.

Dubbio. (inizio)

Incertezza o sospensione di  assenso intorno a qualche verità di fede o anche sulla fede nel suo complesso. L'affrontare onestamente questioni serie o punti difficili non costituisce un dubbio peccaminoso. Cf Assenso di fede; Fede.

Duotelismo.  (Gr. « due volontà »). (inizio)

Il Magistero della Chiesa riconosce in Cristo due volontà, appartenenti alle due nature di Cristo. Quantunque separate, la volontà divina e la volontà umana di Cristo operano insieme in una perfetta unità morale (cf DS 2531). Cf Concilio Costantinopolitano III; Monofisismo; Monotelismo.

E

Ebioniti  (Ebr. « uomini poveri »). (inizio)

Un gruppo ascetico di giudeo‑cristiani del I e II secolo. Essi ritenevano Gesù essere il figlio naturale di Maria e di Giuseppe, un semplice uomo sul quale lo Spirito Santo era sceso nel battesimo. Insistevano sull'adesione alla legge di Mosè e perciò respingevano san Paolo. CfCristologia; Encratiti.

Ebrei  (etimologia incerta). (inizio)

Il popolo che guidato da Mosè entrò nella Terra Promessa ad Abramo. Preferirono chiamarsi Israeliti, ossia figli di Israele, il nome che Dio diede a Giacobbe (Gn 32,28; 35,10). Furono chiamati Ebrei soprattutto dagli altri, e alle volte con disprezzo (cf Gn 43,32). Il termine « ebreo », arcaico (Gn 14,13), venne ad indicare le qualità fondamentali di un giudeo autentico (cf 2 Cor 11,22; Fil 3,5). « Ebreo » (ebraico) è anche la lingua classica, antica, in cui furono scritti quasi tutti i libri dell'AT. Questa lingua fu soppiantata dall'aramaico dopo l'esilio babilonese, e cessò di essere parlata come lingua comune verso il IV secolo a.C. È stata rivitalizzata come lingua ufficiale dello stato moderno d'Israele. Cf Antico Testamento; Giudaismo; Israele.

Ecclesiologia (Gr. « studio sulla Chiesa »). (inizio)

È quel settore della teologia che riflette sistematicamente sull'origine, sulla natura, sulle caratteristiche e sulla missione della Chiesa. Quantunque non sia possibile trovare un'ecclesiologia articolata nella Bibbia, il NT offre, però, varie immagini della Chiesa: Sposa di Cristo (Ef 5,25‑32; Ap 21,2; 22,17), Corpo di Cristo (Rm 12,4‑5; 1 Cor 12,12‑27; Ef 1,22‑23; Col 1,18.24), Popolo di Dio (1 Pt 2,10; Rm 9,25), Tempio dello Spirito Santo (1 Cor 3,16; 6,19), Famiglia e Dimora di Dio (Ef 2,19‑22) (cf LG 6‑8). Sant'Ireneo di Lione (circa 130 ‑ circa 200) nella sua lotta contro gli Gnostici, che sostenevano rivelazioni accessibili solo ad una élite, diede inizio ad una apologetica di criteri (note) della Chiesa riconoscibili da chiunque. San Cipriano di Cartagine (morto nel 258) scrisse il primo trattato sull'unità della Chiesa. Quasi tutte le rotture riguardanti l'unità della Chiesa vanno riferite, direttamente o indirettamente, alle differenti interpretazioni della sua visibilità. La Summa de Ecclesia di Giovanni da Torquemada (1388‑1468), zio del Grande Inquisitore, segnò lo sviluppo dell'ecclesiologia come una disciplina distinta, che poi accrebbe importanza a causa delle controversie della Riforma. La scissione fra Oriente e Occidente portò gli Ortodossi a sviluppare una ecclesiologia più pneumatologica per spiegare l'unione delle Chiese locali nella stessa fede. Notevoli influssi sulla crescita dell'ecclesiologia cattolica avvennero per opera di san Roberto Bellarmino (1542‑1621) e con l'insegnamento del Concilio Vaticano I (1869‑1870). In questo secolo, il movimento ecumenico, il Vaticano II e l'opera di teologi come Yves Congar (nato nel 1904), Avery Dulles (nato nel 1918), Karl Rahner (1904‑1984) e Jean‑Marie‑Roger Tillard (nato nel 1927) hanno contribuito al progresso di questa disciplina. Teologi Ortodossi come Nikolai Afanasiev (1893‑1966) e Giovanni Zizioulas (nato nel 1931) hanno sviluppato un'ecclesiologia centrata sull'Eucaristia. I temi più importanti dell'ecclesiologia comprendono: le origini della Chiesa nell'AT; il ministero di Gesù, la sua risurrezione dai morti, e l'effusione dello Spirito Santo; il rapporto tra Chiesa e Regno di Dio; la varietà di modelli di Chiesa; la sua missione nel mondo e per il mondo; la sua natura pneumatologica, carismatica, istituzionale, gerarchica e escatologica. Cf Carisma; Chiesa; Comunione dei santi; Conciliarismo; Concilio Vaticano I; Concilio Vaticano II; Confessione di Augusta; Consiglio Ecumenico delle Chiese; Corpo di Cristo; Escatologia; Extra Ecclesiam nulla salus; Febronianesimo; Gallicanesimo; Gerarchia; Gnosticismo; Magistero; Missioni (Le) nella Chiesa; Note della Chiesa; Popolo di Dio; Primato; Riforma; Sinodo; Sobornost; Spirito Santo; Teologia della missione; Ultramontanesimo.

Ecologia umana  (Gr. « studio della casa »). (inizio)

È lo studio degli esseri umani nella loro interazione con il loro ambiente. Come rappresentanti di Dio, gli esseri umani furono preposti come amministratori responsabili del creato (Gn 1,26‑31; cf Gb 28,1‑2.9‑11). L'èra messianica doveva restaurare ciò che la natura aveva perduto col peccato (Is 11,6‑8; cf Ez 47,1‑12). Il cristianesimo spera che l'intero creato avrà parte alla gloria della risurrezione (Rm 8,19‑33), quando ci saranno « nuovi cieli e una terra nuova » (2 Pt 3,13‑14). Questa speranza suscita qui e ora un interesse consapevole e il rispetto del proprio ambiente. Questo tema è sviluppato nell'insegnamento di Giovanni Paolo II (nato nel 1920) e nella teologia della creazione di Jürgen Moltmann (nato nel 1926) e di altri. Cf Creazione; Messia; Natura.

Economia  (Gr. « amministrazione della casa »). (inizio)

È il piano di salvezza di Dio per l'umanità. Questo piano è stato rivelato attraverso il creato e soprattutto attraverso la redenzione effettuata in Gesù Cristo (Ef 1,10; 3,9). Nella teologia orientale, il termine « economia » indica anche certe concessioni fatte dalla Chiesa, la quale, tenendo conto della debolezza umana, dispensa in alcuni casi dalle sue prescrizioni canoniche. Cf Fonti del diritto canonico orientale; Salvezza; Trinità Immanente.

Ecumenismo  (Gr. « mondo abitato »). (inizio)

Movimento mondiale tra i cristiani che accettano Gesù come Signore e Salvatore e, ispirati dallo Spirito Santo, cercano, attraverso la preghiera, il dialogo e altre iniziative, di eliminare le barriere che li dividono e di andare verso l'unità che Cristo ha voluto per la sua Chiesa (Gv 17,21; cf Ef 4,4‑5; UR 1‑4). Le comunità cristiane si separarono alcune in seguito al Concilio di Efeso (431), altre dopo quello di Calcedonia (451); lo scisma fra Oriente e Occidente è datato convenzionalmente al 1054; la Riforma avvenne nel XVI secolo; altre separazioni avvennero anche più tardi. Il Concilio Vaticano II insegnò che la vera Chiesa « sussiste nella Chiesa Cattolica » (LG 8), ma non si identifica in tutto e per tutto con essa. La fede in Cristo e il battesimo stabiliscono un'unione reale, anche se imperfetta, tra tutti i cristiani (LG 15). In particolare, gli Ortodossi hanno in comune coi Cattolici molti elementi autentici di fede e di vita sacramentale, tra cui l'Eucaristia e la successione apostolica (cf OE 27‑30). CfCommunicatio in sacris; Concilio Vaticano II; Consiglio Ecumenico delle Chiese; Dialogo; Fede e Ordine; Gerarchia di verità; Oikumène; Scisma; Successione apostolica.

Edessa  (oggi: Urfa, in Turchia). (inizio)

Il centro più importante della cristianità siriaca, che, nonostante l'invasione musulmana del 639, rimase attivo fino al XII secolo. Secondo una leggenda, Gesù mandò una lettera e un suo ritratto al re di Edessa, Abgar V Ukkama (4 a.C. ‑ 50 d.C.). Il cristianesimo era certamente noto là fin dal II secolo. Il suo scrittore più famoso fu Efrem Siro (circa 306‑373). Questi diede inizio alla « Scuola dei Persiani » in Edessa dopo che la sua città natale Nisibi fu abbandonata dai Romani nel 363. L'imperatore Zenone chiuse la Scuola nel 489 a motivo di aspri conflitti tra i Nestoriani e i Monofisiti. Edessa servì da quartier generale della Chiesa Siriana Ortodossa. Cf Chiesa Apostolica Assiriana d'Oriente; Chiesa Ortodossa Siriana; Chiese Orientali; Monofisismo; Nestorianesimo; Scuola Antiochena.

Efeso. (inizio)

Cf Concilio di Efeso.

Elevazione. (inizio)

L'ostensione dell'ostia consacrata e del calice nella Messa per invitare all'adorazione di Cristo che si rende presente eucaristicamente e per esprimere la propria offerta a Dio. Nel rito ambrosiano, in quello latino e in quello mozarabico, il Canone, o preghiera eucaristica, termina con una seconda elevazione, chiamata minore, quando il celebrante alza insieme l'ostia e il calice. Cf Adorazione; Canone; Presenza reale.

Elezione. (inizio)

È la libera scelta da parte di Dio di individui e di gruppi. Nell'AT, Israele era consapevole di essere « il popolo eletto » di Dio (Dt 4,32‑40; Is 41,8‑16). Una nuova comunità di credenti si riunì attraverso la libera scelta di Cristo (Gv 15,1‑17). In teologia spirituale, l'« elezione » si riferisce alla scelta di uno stato di vita o al progresso di uno stile di vita, specialmente secondo le norme che si trovano negli Esercizi di sant'Ignazio di Loyola (1491‑1556). Il Codice di Diritto Canonico parla di « elezione » per indicare la scelta fatta dai votanti autorizzati per designare ad un incarico nella Chiesa: per es., l'elezione del Romano Pontefice per opera dei Cardinali riuniti in conclave (cf CIC 349). Cf Predestinazione.

Emanazione. (inizio)

Una realtà che proviene da una fonte (Dio), come la luce proviene dal sole. Questa espressione, che risale al neoplatonismo di Plotino (205‑270) e che fu usata da san Tommaso d'Aquino (circa 1225‑1274), è stata avversata da molti cristiani perché sembrava affermare il mondo come necessario e perfino identificarlo con Dio, anziché riconoscerlo come libera creazione di Dio (cf DS 3024; FCC 3.024). Cf Gnosticismo; Neoplatonismo; Panteismo.

Emmanuele  (Ebr. « Dio con noi »). (inizio)

Con questo nome simbolico, Isaia annuncia al re Acaz la nascita di un bambino (Is 7,14). Matteo interpreta questo segno come una profezia della nascita di Gesù (Mt 1,23) e conclude il suo Vangelo con la promessa collegata a questo nome: « Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo » (Mt 28,20). Cf Concepimento verginale di Gesù; Cristologia.

Enciclica (Gr. « lettera circolare »). (inizio)

Lettera di un vescovo destinata a una larga diffusione. A partire dal secolo XVIII secolo, i Cattolici d'Occidente hanno usato questo termine per le lettere rivolte dal papa alla Chiesa intera o a una parte di essa. Come tali, le encicliche papali non sono pronunciamenti infallibili, ma sono piuttosto affermazioni autorevoli del Magistero ordinario (cf DS 3884‑3885; FCC 7.201‑7.202). I Cristiani d'Oriente danno ancora il nome di « encicliche » a lettere autorevoli dei loro patriarchi. Questo termine è usato anche dagli Anglicani fin dalla prima Conferenza di Lambeth (1867) per il messaggio emanato al termine di queste Conferenze. Cf Conferenze di Lambeth; Magistero.

Encratiti (Gr. « astinenti). (inizio)

Nome usato per vari estremisti cristiani dei primi secoli che comunemente si astenevano dalla carne, dal vino e anche dal matrimonio. Da frange di questi gruppi furono scritti i vangeli apocrifi. Cf Ascesi; Docetismo; Ebioniti; Gnosticismo; Vangeli apocrifici.

Enipostasi (Gr. « nella persona »). (inizio)

Dottrina della piena umanità di Cristo, personalizzata per il fatto di essere assunta dallaipostasi o persona del Lògos. Per chiarire l'insegnamento di Calcedonia (451) sulle due nature di Cristo in una persona, Leonzio di Bisanzio e Leonzio di Gerusalemme (VI secolo) svilupparono questa dottrina che fu poi suffragata da san Giovanni Damasceno (circa 650 ‑ circa 750). Cf Anipostasi; Concilio di Calcedonia; Ipostasi; Lògos.

Enoteismo. (inizio)

Cf Monoteismo.

Ente. (inizio)

Tutto ciò che è o che esiste. In quanto applicabile ad ogni cosa, « ente » ha un contenuto concettuale minino. Esodo 3,4 (« Io sono colui che sono »), interpretato alla luce della filosofia greca, portò i cristiani a parlare di Dio come l'Ente Supremo o « Ens a se » (a sé stante).

Entelechia. (inizio)

(Gr. « che contiene la propria perfezione »). La realizzazione di ciò che è potenziale, l'attualizzazione del fine per cui qualcosa esiste. Cf Aristotelismo; Causalità.

Entusiasmo (Gr. « possesso da parte di Dio »). (inizio)

Atteggiamento estatico od emozionale, attribuito a un influsso speciale dello Spirito di Dio. San Paolo raccomanda di non spegnere lo Spirito che opera col dono della profezia e altri doni insoliti (1 Ts 5,19‑22), ma riconosce l'amore come il dono più importante (1 Cor 12,13-13,13). Nella storia del Cristianesimo, l'entusiasmo religioso, quando è stato diretto con discernimento, ha prodotto spesso frutti duraturi. Il richiamarsi indebitamente all'influsso speciale dello Spirito Santo può causare notevoli danni (cf DS 803‑808; FCC 6.064‑6.068). CfCarisma; Discernimento degli spiriti; Esperienza religiosa; Profezia.

 
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
VENENDO PORTAMI...I LIBRI, SOPRATTUTTO LE PERGAMENE.... 2Ti m. 4,13
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:16. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com