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COME FAR TESORO DEI PROPRI SBAGLI

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2013 18:16
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10/08/2013 14:09
 
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2. - Le nostre miserie sono un motivo per non diffidare dell'amore di Dio.
Non avete motivo di dubitare che Dio non vi guardi più con amore, poiché egli mira sempre amorosamente anche i più grandi peccatori, per poco che abbiano vero desiderio di convertirsi; egli ha un cuore tanto dolce, tanto soave, tanto condiscendente e tanto amoroso, verso le misere creature, purché esse riconoscano la loro miseria!... è tanto premuroso verso i miserabili e tanto buono verso i penitenti!... Chi non amerà un cuore così regale e paternamente materno verso di noi?...
“Le nostre imperfezioni non devono piacerci, ma farci dire col grande Apostolo: O me infelice! chi mi libererà da questo corpo di morte? (Rm 7, 24). Però non devono neppure meravigliarci o scoraggiarci, ma infondere sommissione, umiltà, diffidenza verso noi stessi e mai scoraggiamento o amarezza di cuore, e tanto meno dubbio sull'amore che Dio ci porta. Non già che Dio ami le nostre imperfezioni e peccati veniali, ma ama noi, nonostante queste deficienze. Come una madre, pur provando dispiacere per la debolezza e infermità del suo bambino, non cessa di amarlo, ma anzi l'ama con più tenerezza e compassione; così Dio, benché gli dispiacciano le nostre imperfezioni e peccati veniali, tuttavia continua ad amarci teneramente. Perciò Davide aveva ragione di dire al Signore: Abbiate, o Signore, pietà di me, perché sono infermo (Sal 6, 2).
Perciò basta, figlia mia; vivete contenta!
Il Signore continua a guardarvi, e vi guarda con tanto più amore e tenerezza in quanto che siete inferma. Non permettete che il vostro animo nutra volontariamente dei sentimenti contrari, e quando venissero, non degnateli d'uno sguardo; stornate prontamente gli occhi dalla loro bruttezza; tornate con coraggiosa umiltà verso Dio e parlategli della bontà ineffabile con la quale egli ama la nostra misera, povera e abietta natura umana, nonostante le sue infermità” (3).
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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