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COME FAR TESORO DEI PROPRI SBAGLI

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2013 18:16
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10/08/2013 13:56
 
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4. - Le colpe sono come tante finestre che rischiarano le nostre miserie.

Contro il nemico d'una virtù così necessaria, niuno saprebbe armarsi sufficientemente. Ma, dal momento che non ci è dato di poterlo uccidere in questa vita, dobbiamo almeno adoperarci con tutti i mezzi per indebolire e rendere vani i suoi attacchi. Ora uno dei mezzi più efficaci è fornito precisamente dalle nostre colpe. Come la secca mascella d'un vile animale, divenne tra le mani di Sansone un arma micidiale contro i Filistei, così i nostri peccati, per quanto brutti siano, possono trasformarsi in arma potentissima contro l'orgoglio, e diventar occasione di salute e di perfezionamento.
Difatti, se l'orgoglio consiste nella stima e nell'amore disordinato alla nostra pretesa superiorità, l'umiltà consiste “nella vera conoscenza e nel volontario riconoscimento della nostra abiezione” (13). Perciò, che cosa si può trovare di più adatto che la vista delle nostre colpe, per produrre in noi questo verace riconoscimento? Esse sono, secondo l'ingegnosa espressione del P. Alvarez, altrettante finestre per le quali la luce entra più abbondante sulla nostra miseria (14). Più efficaci ancora delle umiliazioni che ci vengono dagli incidenti e dagli uomini, esse illuminano e convincono di dappochezza le forze più vive e più intime dell'anima. E, dice S. Francesco di Sales, “questa conoscenza della nostra nullità non deve turbarci, abbassarci e renderci meno duri. E’ solo l'amor proprio che ci fa impazientire al vederci vili e abietti” (15).
Ma io sono tanto miserabile e piena di imperfezioni! - Lo riconoscete davvero? Allora benedite Dio che vi ha dato questa conoscenza e non ve ne lamentate più. Fortunata voi se riconoscete di non essere altro che miseria!” (16).
“Bisogna confessare la verità, e la verità è che siamo della povera gente, incapaci a far del bene” (17).
“Io vi dichiaro che sarete devoto, se sarete umile. - Ma potrò davvero essere umile? - Sì, se lo volete. - Ma io lo voglio. - Dunque lo siete. - Ma io sento invece di non esserlo. - Tanto meglio! poiché il non sentirlo serve a esserlo più sicuramente” (18).
“I difetti che incorriamo nello sbrigare gli obblighi sia esterni che interni, sono un grande motivo di umiltà e l'umiltà farà nascere e crescere la generosità” (19).
Com'è infatti possibile che uno confidi in se stesso e si creda qualcosa di grande, se al primo soffio della tentazione si sente rovesciato e vede i propositi svanire come scintilla, come stoppa gettata sulla fiamma, ut favilla stuppae... quasi scintilla (Is 1, 31). Oh, quanta forza perde l'orgoglio in colui che da una caduta viene richiamato alla realtà della sua miseria, e come allora si radica profondamente nella verità! Sembra quasi di sentire tante voci che gridano: Recta iudicate! siano giusti i tuoi giudizi! (20) - Sei stato pesato sulla bilancia e sei stato trovato mancante (21) - Pensavi di essere da più e sei da meno! (22).
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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