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VITA di s.Teresa D'Avila

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2013 17:49
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09/08/2013 17:10
 
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9. In quel periodo, una notte pensai anche che mi strangolassero; dopo che fu gettata molta acqua benedetta, vidi fuggire una gran turba di essi, come chi corre a precipizio. Sono tante le volte in cui questi spiriti maledetti mi tormentano, ed è ormai così poca la paura che m’incutono, poiché vedo che se il Signore non lo consente, non possono muoversi, che se volessi raccontare tutto, stancherei la signoria vostra e mi stancherei io stessa.
10. Quanto ho detto serva di aiuto per i veri servi di Dio a non preoccuparsi degli spauracchi messi lì dai demoni per incutere timore; sappiano che ogni qualvolta si riesca a disprezzarli, essi perdono forza e l’anima acquista molto maggior padronanza di sé. Dai loro assalti si ricava sempre qualche vantaggio di cui non parlo, per non dilungarmi; voglio solo narrare un fatto che mi accadde la sera del giorno dei Morti. Mentre stavo in un oratorio, dopo aver recitato un notturno, dicendo alcune orazioni molto devote poste in fondo al nostro breviario, il demonio venne a mettersi sopra il libro per impedirmi di finire l’orazione; io mi feci il segno della croce ed egli fuggì. Ricominciata la preghiera, tornò; credo siano state tre le volte che dovetti ricominciarla senza riuscire a finirla, finché non gli ebbi gettato addosso acqua benedetta. Vidi allora uscire subito dal purgatorio alcune anime a cui doveva restare poco tempo per liberarsi dalla pena e pensai che il demonio aveva forse voluto ritardarne la liberazione. Poche volte l’ho visto assumere una figura; molte, invece, senza alcuna figura, al modo di quelle visioni in cui, come ho detto, si vede chiaramente la presenza di qualcuno, pur mancando la figura.
11. Voglio raccontare anche quest’altro fatto che mi stupì moltissimo. Il giorno della SS.ma Trinità, mentre ero in estasi nel coro di un certo monastero, vidi una gran lotta tra angeli e demoni e non riuscivo a capire il significato di quella visione. Prima che fossero trascorsi quindici giorni, lo si capì bene per una certa contesa sorta tra persone di orazione e altre che non lo erano, da cui venne un gran danno alla casa in cui era sorta; fu una lotta che durò lungo tempo e causò molta sofferenza. Altre volte mi vedevo intorno una gran turba di essi, e mi sembrava di essere circonfusa di una luce chiarissima che non permetteva loro di avvicinarsi. Capivo allora che Dio vegliava su di me perché non si accostassero in modo da farmi recare offesa a lui. Da quello che poi ho costatato in me più volte, mi sono resa conto che la visione era vera. Il fatto è che io sono così convinta del loro scarso potere – se non agisco contro Dio – che non ne ho quasi affatto paura; infatti, la loro forza è nulla se non trovano anime vili e pronte alla resa, contro le quali danno prova del loro potere. A volte, nelle tentazioni di cui ho già parlato, mi sembrava che mi si risvegliassero tutte le vanità e le debolezze del passato e dovevo raccomandarmi molto a Dio. Poi subentrava il tormento di credere, visto che mi venivano quei pensieri, che tutto doveva essere opera del demonio, finché il confessore non mi metteva in pace. Mi sembrava, infatti, che neanche un primo moto di pensieri cattivi dovesse avere chi riceveva tante grazie dal Signore.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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