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VITA di s.Teresa D'Avila

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2013 17:49
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09/08/2013 17:08
 
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Libro della vita
Sezione 4
CAPITOLO 31
Tratta di alcune tentazioni esteriori con le apparizioni del demonio e dei tormenti che questi le dava. Tratta anche di alcune cose molto utili ad ammonimento delle anime che seguono il cammino della perfezione.
1. Avendo già parlato di alcune tentazioni e agitazioni interiori e segrete che il demonio mi causava, voglio ora parlare di quelle quasi pubbliche di cui mi faceva oggetto, nelle quali non si poteva ignorare che si trattava di lui.
2. Una volta, mentre stavo in un oratorio, mi apparve al lato sinistro con un aspetto abominevole; siccome mi parlò, gli guardai soprattutto la bocca, che era spaventosa. Da suo corpo sembrava sprigionarsi una gran fiamma molto chiara, senza ombre. Mi disse con voce terribile che se ero riuscita a liberarmi dalle sue mani, egli avrebbe saputo riagguantarmi. Ne ebbi terrore e mi feci, come potei, il segno della croce; egli allora sparì, ma ritornò subito. Ciò mi accadde due volte. Non sapevo che cosa fare; avevo lì l’acqua benedetta e la gettai da quella parte: non comparve mai più.
3. Un’altra volta mi tormentò per cinque ore, in cui soffrii tali terribili dolori e tale turbamento fisico e morale che mi pareva di non poterne più. Le persone che si trovavano con me erano spaventate e non sapevano che fare, e io non sapevo come difendermi. Ho l’abitudine, quando i dolori e il male fisico sono proprio intollerabili, di fare, come posso, in cuore atti di rassegnazione, supplicando il Signore di servirsi ai suoi fini delle mie sofferenze, di darmi pazienza e di lasciarmi in quello stato sino alla fine del mondo. E allorché questa volta vidi che soffrivo tanto duramente, cercavo di aiutarmi con questi atti e con queste determinazioni, per poterlo sopportare. Il Signore volle infine farmi capire che si trattava del demonio perché vidi presso di me un piccolo negro, orribile, che digrignava i denti come disperato di perdere dove sperava di guadagnare. Appena lo vidi ne risi in cuor mio, e non ebbi alcuna paura, essendoci lì con me alcune suore le quali, però, non sapevano come aiutarmi né che rimedio opporre a tanto tormento, perché il demonio mi faceva dare grandi colpi, senza che io potessi resistergli, col corpo, con la testa, con le braccia; ma la cosa peggiore era l’interiore turbamento, tale che in nessun modo potevo trovare pace. Non osavo chiedere acqua benedetta per non impaurirle e perché non capissero di che si trattava.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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