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VITA di s.Teresa D'Avila

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2013 17:49
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09/08/2013 16:52
 
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12. Il Signore vuole che ce ne rendiamo conto e che diventiamo come asinelli che portano su l’acqua con la noria di cui si è parlato. Essi, anche se hanno gli occhi bendati e non capiscono quello che fanno, tireranno fuori più acqua che il giardiniere con tutto il suo zelo. Bisogna camminare su questa strada con libertà, mettendosi nelle mani di Dio. Se Sua Maestà vuole innalzarci a far parte della sua corte e dei suoi intimi, seguiamolo di buon grado; in caso contrario, serviamolo in umili occupazioni e guardiamoci, come ho detto talvolta, dal metterci noi nel posto migliore. Dio ha cura dei nostri interessi più di noi e sa quello che conviene a ciascuno. A che serve governarsi da sé, quando si è già data a Dio tutta la propria volontà? A mio parere, questo è assai meno tollerabile qui che nel primo grado di orazione e arreca molto più danno, perché si tratta di beni soprannaturali. Se uno ha una brutta voce, per quanto si sforzi di cantare, non riuscirà a farla diventare bella; se, invece, Dio vuol dargliela buona, non ha bisogno di sgolarsi per migliorarla. Supplichiamolo, dunque, sempre di farci grazie, ma con umiltà, anche se con piena fiducia nella magnanimità di Dio. E poiché ci è permesso di stare ai piedi di Cristo, procuriamo di non allontanarcene, stiamoci comunque sia, imitando la Maddalena: quando l’anima sarà diventata forte, Dio la condurrà nel deserto.
13. Pertanto la signoria vostra, finché non avrà trovato chi abbia più esperienza di me e ne sappia di più, si attenga a ciò che ho detto qui. Trattando con persone che cominciano a godere di Dio, non creda loro quando diranno che hanno l’impressione, aiutandosi, di trarre maggior profitto e godere di più. Oh, quando Dio vuole, come viene in modo scoperto, senza questi miseri aiuti! Egli allora, per quanto noi facciamo per resistergli, rapisce lo spirito, come un gigante prenderebbe una pagliuzza, e non c’è resistenza che valga. È mai possibile credere che, se egli vuol far volare un rospo, aspetti che il rospo voli da se stesso? Ebbene, il nostro spirito mi sembra ancor più pesante ed esposto a maggior difficoltà nell’innalzarsi se non è Dio a sollevarlo, perché è gravato di terra e di mille impedimenti, e poco gli giova la volontà di volare. Anche se volare è più confacente alla sua natura che non a quella del rospo, è così invischiato nel fango che, per sua colpa, non ne è più capace.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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