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CANTICO SPIRITUALE (s.Giovanni della Croce)

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2013 18:38
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02/08/2013 18:27
 
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Cantico Spirituale
(B)
Sezione 2
STROFE 14 e 15
1. Poiché questa piccola colomba dell’anima andava volando al soffio dell’amore sulle acque del diluvio dei suoi affanni e delle sue ansie d’amore manifestate fin qui, senza trovare dove posare il piede, ecco che all’ultimo volo, di cui si è parlato, il pietoso padre Noè stese la mano della sua misericordia, la prese e l’accolse nell’arca (Gn 8,8-9) della sua carità e del suo amore. Questo è avvenuto nel momento in cui, nella strofa precedente, le ha detto: Colomba mia, ritorna! In quel raccoglimento l’anima, trovando tutto ciò che desidera e più di quanto si possa dire, comincia a cantare lodi al suo Amato, riferendo le grandezze che sente e gode in quest’unione con lui, nelle due strofe seguenti:

L’Amato le montagne,
le boschive valli solitarie,
le isole inesplorate,
i fiumi gorgoglianti,
il sibilo dei venti innamorati,
la quiete della notte
vicina allo spuntar dell’aurora,
musica silenziosa,
solitudin sonora,
cena che ristora e innamora.


AVVERTENZA
2. Prima di entrare nella spiegazione di queste strofe, occorre premettere, per una loro migliore comprensione, e anche di quelle che seguiranno, che per volo spirituale – di cui ho appena parlato – si indica un alto stato di unione d’amore in cui Dio suole stabilire l’anima dopo molti sforzi spirituali; viene chiamato, altresì, stato di fidanzamento spirituale con il Verbo, Figlio di Dio. La prima volta che Dio accorda all’anima questa grazia, le comunica grandi lumi sul suo essere; l’adorna di magnificenza e di maestà; l’arricchisce di doni e di virtù; le offre come vestito la conoscenza di sé e del suo onore, come avviene per una futura sposa nel giorno del suo fidanzamento. In quel giorno felice cessano per l’anima le affannose ricerche d’amore che la tormentavano prima. Essa viene altresì arricchita di tutti quei beni di cui si parla qui. Inizia per lei uno stato di pace, di delizie e d’amore pieno di dolcezza, come fa capire in queste strofe in cui non fa che raccontare e cantare le meraviglie del suo Amato, da lei conosciute e godute in lui dopo l’unione del fidanzamento. Ecco perché nelle strofe che seguono non parla più, come prima, di sofferenze e di ansie, ma solo di scambio d’amore che nutre per l’Amato, traboccanti di pace e di soavità. Una volta elevata a questo stato, finiscono tutte le sue pene. Ricordiamo che in queste due strofe sono descritti i favori più alti che Dio ordinariamente accorda in questo tempo a un’anima. Ma non si deve pensare che a tutte le anime elevate a questo stato vengano concessi tutti i favori di cui si parla in queste due strofe, né che allo stesso modo o nella stessa misura esse partecipino della conoscenza e dei sentimenti d’amore comunicati in tali favori. Ad alcune anime viene dato di più, al altre meno, ad alcune in un modo e ad altre diversamente, anche se si trovano nella stessa situazione di fidanzamento spirituale. Qui, però, viene indicato tutto ciò che di più importante racchiude questo stato, in modo che tutto venga incluso in esso. Segue la spiegazione.
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