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allora noi credenti

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2013 13:38
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16/02/2013 19:20
 
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dovremmo farci annientare

per quale ragione?
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16/02/2013 22:11
 
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per qualcuno evidentemente si
18/02/2013 13:04
 
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Non ho detto , questo , che l'omicidio è giusto, annientare non è giusto!, l'omicidio è sempre condannabile, io mi riferivo che per amore si fa tutto, se poi la chiesa e la legge prevedano la leggittima difesa ben sia,però un assasino di fronte alla legge , potrebbe giustificarsi , era leggittima difesa capisci?, questo da un lato è un pò un pericolo, io non voglio andare ovviamente contro le opinioni della chiesa, io riflettevo sui martiri hanno mai ucciso i loro persecutori? dico solo questo bacioni, certo l'omicidio non è mai una cosa giusta.
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18/02/2013 13:07
 
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quello che intendi tu è sottomissione non amore la vittima è già stata e continua ad eessere Lui, a non non è dato di lasciare calpestare la nostra dignità
i martiri davano la vita per il Signore e la fede e non per il nemico e poi non gli era data alcuna possibilità di difendersi
18/02/2013 13:13
 
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Re:
ulisseitaca, 18/02/2013 13:07:

quello che intendi tu è sottomissione non amore la vittima è già stata e continua ad eessere Lui, a non non è dato di lasciare calpestare la nostra dignità
i martiri davano la vita per il Signore e la fede e non per il nemico e poi non gli era data alcuna possibilità di difendersi




Questo era vero , non avevano nessuna possibilità di difendersi.Certo LA DIGNITA DI UN CRISTIANO NON DEVE ESSERE MAI CALPESTATA, ANZI UN CRISTIANO DEVE ESSERE AMATO COME CRISTO HA AMATO NOI.Ovviamente ripeto per casi proprio estremi ci deve essere la leggitima difesa, ricordiamoci che l'omicidio però è un peccato grave .. solo questo dico, e dico anche che tutti possono uscirnesene con era leggitima difesa, con questo non voglio assolutamente andare contro la chiesa, mi si capisca
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18/02/2013 13:13
 
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Il termine martire (dal greco μάρτυς, mártys - testimone) indica colui che ha testimoniato la propria fede in Cristo fino all'effusione del sangue. Si tratta in genere di cristiani vissuti in un contesto sociale ostile, che furono messi a morte in odio alla fede cristiana dalle autorità, dai tribunali, o uccisi da persone private. Il "martire" è il "santo" per eccellenza nella concezione della Chiesa antica e solo in seguito altre categorie di santi si sono aggiunte ai martiri

si parla di contesto sociale ostile, in odio alla fede e non di guerra.

A Stefano è stato messo per caso in mano qualche sasso mentre lo lapidavano dicendogli: difenditi come puoi?
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18/02/2013 13:17
 
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allora per amore lasciamo che si calunni il santo Padre, che si dica che è nazista che difende i pedofili e che odi gli omosessuali, che tutti i preti sono pedofili, eccc
18/02/2013 13:29
 
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Re:


Cosa c'entra questo? il santo padre è il santo padre , ovviamente c'è anche la legge che difende , non si deve mai offendere , sopratutto il santo padre, ma mi pare esagerato paragonare un omicidio a questo!, non c'entra il discorso con quello che facciamo noi, la chiesa è la santa chiesa
18/02/2013 13:33
 
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Re:
ulisseitaca, 18/02/2013 13:13:

Il termine martire (dal greco μάρτυς, mártys - testimone) indica colui che ha testimoniato la propria fede in Cristo fino all'effusione del sangue. Si tratta in genere di cristiani vissuti in un contesto sociale ostile, che furono messi a morte in odio alla fede cristiana dalle autorità, dai tribunali, o uccisi da persone private. Il "martire" è il "santo" per eccellenza nella concezione della Chiesa antica e solo in seguito altre categorie di santi si sono aggiunte ai martiri

si parla di contesto sociale ostile, in odio alla fede e non di guerra.

A Stefano è stato messo per caso in mano qualche sasso mentre lo lapidavano dicendogli: difenditi come puoi?


Anche uccisi da privati!ricordiamoci che sta per essere proclamata santa una persona vittima di stalcking , non ricordo adesso il nome della persona che sta per essere canonizzata , ma si affidò fino alla fine  a Maria, e mi pare che forse lei poteva difendersi, poteva invocare la leggitima difesa e non l ha fatto,la LEGGITIMA DIFESA, RESTA SEMPRE UN CASO ESTREMO , E DICO ESTREMO.
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18/02/2013 13:40
 
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non c'entra il discorso con quello che facciamo noi, la chiesa è la santa chiesa

certo che centra questa, cara mia, è GUERRA, guerra verso il santo padre, i ministri di Dio, i successori degli Apostol, la Santa Chiesa come dici tu
18/02/2013 14:10
 
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Re:



La guerra verso la santa chiesa c'è sempre stata, e penso che anche la legge tuteli la chiesa.
e poi la chiesa cerca anche accordi civili con queste persone che attacano
[Modificato da ladymira 18/02/2013 14:11]
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19/02/2013 13:00
 
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Carissimi, sbaglio o manca la prima parte della discussione? Comunque, se posso dare la mia opinione, credo che l'omicidio sia un peccato anche quando si parla di autodifesa. Come Cristiani dobbiamo provare a mettere da parte le nostre idee e pensare con la mente di Cristo. Gesù lo ha detto chiaramente: "Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; ed a chi vuol litigar teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. E se uno ti vuol costringere a far seco un miglio, fanne con lui due" (Matt. 5:38-41). Quindi come suoi discepoli noi non dobbiamo rispondere alla violenza con la violenza perché un simile comportamento va sia contro le parole di Cristo Gesù e sia contro il suo esempio (e non potrebbe essere altrimenti perché Gesù quello che disse di fare agli altri lo fece lui stesso). La Parola di Dio infatti dice che lui "maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come l’agnello menato allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la bocca" (Is. 53:7). Egli non rispose mai con la violenza ai suoi aggressori e persecutori. Lo dimostrò quando fu percosso da una delle guardie mentre si trovava davanti al sommo sacerdote (vedi Giov. 18:22) e quando fu percosso dai soldati del governatore (vedi Matt. 27:27-31). E non solo, ma anche quando Pietro nell’orto del Getsemani sfoderò la sua spada e percosse il servo del sommo sacerdote in difesa del Maestro, infatti in quell’occasione Gesù ammonì Pietro dicendogli: "Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendon la spada, periscon per la spada" (Matt. 26:52). Egli dunque non permise neppure che i suoi discepoli combattessero per lui affinché non fosse dato nelle mani dei suoi nemici.
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19/02/2013 13:09
 
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no perdonato non manca nulla, noi siamo esortati ad essere buoni non buonisti

è vero quello che dici su Gesù e sulla figura del servo di jawhè ma noi non dobbiamo salvare nesuno se non noi stessi, vorrei vederti se stanno uccidendo tuo figlio se reagisci, al peccato mortale ci pensi dopo
[Modificato da ulisseitaca 19/02/2013 13:11]
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19/02/2013 13:28
 
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Sicuramente l'istinto umano ci porterebbe a reagire con la violenza. Probabilmente in alcuni casi la soluzione più logica ci sembrerebbe quella di uccidere. Però dobbiamo chiederci se questa sia l'unica soluzione al problema. Molti, davanti al pericolo della morte sono fuggiti, Gesù stesso scappò spesse volte quando tentarono di ucciderlo. Un conto è se vogliamo parlare di quello che l'uomo farebbe, un conto è se vogliamo parlare di quello che Dio vorrebbe che noi facessimo. Un tale errore lo fece Mosè in Egitto quando vide percuotere un fratello ebreo... preso dall'ira uccise l'egiziano. Dio quando chiamò Mosè per liberare il Suo popolo chiamò un assassino... Mosè era un assassino. Considera che dopo per mano di Mosè ne morirono molti di più di egiziani... qual'era la differenza tra quell'uno e la moltitudine?
La differenza è che nel primo caso Mosè stava facendo la sua propria chiamata facendo di testa sua, ma Dio non ci ha chiamati a fare la nostra chiamata ma la Sua. E Dio ci dice di combattere il male con il bene...
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19/02/2013 13:38
 
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Non fare demagogia rispondi

Conosco anche io le parole di Gesù e quelle della Sacra scrittura in merito, ma sono anche attento a quello che dice la Chiesa nel Catechismo: Ecco cosa dice il catechismo:
2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. E' quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale...2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.
19/02/2013 14:48
 
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Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; 39 ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l`altra; 40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42 Dá a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. 43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori.
Appunto pregare per i nostri persecutori, come ripeto fecero i martiri, se i martiri non avessero fatto questa scelta
nessuno sarebbe diventato martire.
COMUNQUE NON VOGLIO DARE TORTO ALLA CHIESA E SOLO UNA MIA OPINIONE DI CIO CHE FAREI IO E DI COME LA PENSO,CERTO NON DIREI MAI DI ABOLIRE LA LEGGITTIMA DIFESA, SONO CASI ESTREMI,
COMUNQUE AL PECCATO MORTALE SI PENSA SEMPRE PER PRIMO PERCHE DIO E ALL'UNICO POSTO DELLA NOSTRA VITA, CI HA CREATI LUI.
Il discorso di Berretta Molla c'entra perchè lei scelse la vita della figlia al posto della sua , un gesto di amore che in un certo modo è non dico lo stesso ma quasi lo stesso della leggittima difesa, in quel caso, parlo nel caso in cui la vita della madre sia in pericolo,il feto può diventare simile all'aggresore per la madre , nel caso in cui la madre per la gravidanza sia in pericolo di vita imminente, e appunto bisogna scegliere , anche in questo caso la chiesa fa bene a scegliere che non sia peccato, per tutelare appunto la vita. RICORDIAMOCI LA VITA VA TUTELATA A VOLTE ANCHE QUELLA DEGLI AGGRESORI, LA VITA E UN BENE DI DIO, BENE PREZIOSO, CERTO NOI DOBBIAMO DIFENDERCI, NASCONDERCI IN TUTTI I MODI IN CASO DI AGGRESIONE, DOBBIAMO SOLO USARE LA LEGGITTIMA DIFESA COM LIMITE MASSIMO!
[Modificato da ladymira 19/02/2013 14:49]
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19/02/2013 14:56
 
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NASCONDERCI IN TUTTI I MODI IN CASO DI AGGRESIONE, DOBBIAMO SOLO USARE LA LEGGITTIMA DIFESA COM LIMITE MASSIMO!

ma se mi nascondo0 come difendo il più debole?

2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. E' quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio (e come difendo la mia vita se mi nascondo?)anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale...2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. (e nascondendomi come pongo l'aggressore in grado di non nuocere?) A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità. ( e come esercito la responsabilità se mi nascondo?)
19/02/2013 15:01
 
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ma se mi nascondo0 come difendo il più debole?
dipende i casi, magari può capitare casi in cui si è da soli ad essere aggrediti, nel caso in cui si è con più persone la penso alla stessa maniera , se proprio non è possibile difendere il debole o la situazione degenera, allora si ricorre alla leggitima difesa, LEGGITTIMA DIFESA, NON DA USARE A CUOR LEGGERO, MA SAPENDO CIO CHE SI STA FACENDO!
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19/02/2013 17:17
 
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Pietro e Giovanni risponderebbero in questo modo: Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio.
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19/02/2013 17:41
 
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Ti pareva che non veniva fuori la polemica verso la Chiesa.

Pietro e Giovanni non usano queste paroel per disubbidire alla Chiesa ma per dire che non intendono rinunciare all'annuncio, ma come sempre si strumentalizza.
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19/02/2013 17:52
 
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Gli uomini possono sbagliare, e la storia lo ha dimostrato e continua a dimostrarlo (chiesa compresa). Gesù ci ha lasciato un esempio e delle orme affinché noi le seguiamo. Hai davanti a te due opzioni opposte l'una all'altra... quello che Dio dice, e quello che gli uomini (una parte) dice... Giudica tu stesso chi ascoltare.
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19/02/2013 18:04
 
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Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: "Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo". Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono". All'udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.(At 5,27-33)

Ecco a chi disobbedisconoe Pietro insieme agli apostoli sono ispirati dallo Spirito, prova a negarlo?
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19/02/2013 18:12
 
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Ulisse, secondo il tuo modo di vedere le cose dovevamo essere ancora nel medioevo. Grazie a Dio che ci sono stati uomini che hanno preferito obbedire a Dio anziché gli uomini. A quest'ora stavamo ancora cercando di comprarci la salvezza con le indulgenze!
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19/02/2013 18:16
 
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Si abbiamo visto che disastro di quegli uomini che dicono di obbedire a Dio, 44.000 confessioni e tutte che obbediscono solo a Dio

Ma come sempre leggete quello che vi pare Pietro e gli apostoli (la Chiesa) dimostrano chiaramente di obbedire a Dio, e difatti annunciano il Signore
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19/02/2013 18:24
 
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Possono esserci anche 7126321763 confessioni diverse... il Signore conosce i suoi. Meglio avere 44.000 confessioni che predicano la salvezza per grazia mediante la fede (per mezzo della quale gli uomini possono nascere di nuovo) piuttosto che essere rimasti nel medioevo, schiavi dell'ignoranza con le porte del cielo sbarrate da una casta di uomini guidati dal diavolo che proibivano la Parola di Dio e invitavano a comprare la propria salvezza con le indulgenze, grazie alla loro sete di potere temporale alla quale non ha mai rinunciato... fino ai giorni nostri.
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19/02/2013 18:36
 
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Contento tu contenti tutti
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19/02/2013 18:54
 
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Questo era quello che la Bibbia dice... poi ognuno faccio secondo propria coscienza... mi auguro o ti auguro comunque di non doverti trovare in circostanze così estreme.
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19/02/2013 19:21
 
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cosa dice la bibbia?

piantiamola di leggerla a pezzettini così come ci fa comodo
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19/02/2013 19:43
 
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Riporto l'estratto di un articolo che potrebbe essere interessante valutare.

1. Occorre anzitutto fare una distinzione fondamentale: una cosa è la legittima difesa quando l’aggressione riguarda la nostra persona o i nostri beni, un’altra cosa è quando sono in gioco i diritti, l’onore, la libertà di altre persone, siano esse parenti oppure no. Mentre il cristiano può rinunciare a un suo diritto – anche a quello della legittima difesa – può cioè «patire qualche torto» (I Corinzi 6, 7), non può invece accettare che vengano lesi i diritti del suo prossimo (vicino o lontano che sia). Il cristiano può rinunciare alla propria autodifesa, ma non può rinunciare a difendere le vittime di una violenza o di un’ingiustizia di qualunque genere. Il cristiano può, come l’apostolo Paolo, «non fare uso dei suoi diritti» (I Corinzi 9, 12.15), ma deve difendere con tutte le sue forze i diritti degli altri... Nel caso citato, a titolo di esempio, dal nostro lettore (la violenza a sua moglie o a sua figlia) non c’è posto per alcun dubbio: egli dovrebbe intervenire proprio come credente, in difesa non già del suo onore ferito di marito o di padre, ma dell’integrità fisica e psichica, della dignità della libertà di sua moglie o di sua figlia.

2. Leggiamo nella lettera: «Ci sono casi estremi in cui la violenza è necessaria, vorrei dire sacrosanta, per fermare la furia omicida». a) È vero che i casi estremi ci sono, anche se non è mai facile decidere quando un caso diventa realmente «estremo». Comunque è importante stabilire che esistono casi estremi nei quali è lecito l’uso della violenza anche da parte di un cristiano. Il quale però dovrà chiedere a Dio di aiutarlo a discernere i «casi estremi» da quelli che non lo sono. b) La violenza può essere necessaria, ma non «sacrosanta». Solo la volontà di Dio è sacrosanta.
Neppure quando è comandata da Dio – in qualche raro caso può esserlo – la violenza diventa sacrosanta. Ricordo che negli anni caldi del ‘68 si amava distinguere, negli ambienti della sinistra, tra la violenza «che opprime» e la violenza «che libera». Si esecrava, ovviamente, la prima, e si inneggiava alla seconda. Ora è vero che non tutte le violenze sono uguali nel senso che la violenza può essere posta al servizio di un progetto di liberazione (come, a esempio, nelle «guerre di liberazione»), così come può servire a opprimere. Ma col tempo e con l’esperienza abbiamo capito che anche quando libera, la violenza incatena. Chi l’adopera una volta, ne diventa succube per sempre. E chi oggi l’adopera per liberare, domani facilmente l’adopera per opprimere. È successo tante volte nella storia, anzi succede quasi sempre. Il fatto è che ogni violenza, anche quella che libera, non è in grado di generare la vera libertà, che è la libertà dalla violenza. Perciò più che contare sulla violenza «che libera», dovremmo cercare di liberarci dalla violenza e dall’illusione che essa sia veramente risolutiva.

3. Leggiamo un’altra frase della lettera: «Non mi sembra che Gesù escluda nei casi limite, come dire, un intervento violentemente risolutivo». Non possiamo ovviamente sapere che cosa Gesù abbia o non abbia escluso o incluso in questo genere di problemi. Quello che però sappiamo per certo è che una delle parole più nuove e più rivoluzionarie (e perciò anche più discusse e contestate) che Gesù abbia pronunciato è: «Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio, dente per dente. Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra…» (Matteo 5, 38.41). Gli fa eco l’apostolo Paolo che dice la stessa cosa con altre parole: «Non rendete ad alcuno male per male… Non fate le vostre vendette… Non essere vinto dal male, ma vinci il male col bene» (Romani 12, 17-21). Il senso di queste parole è chiarissimo: quando si tratta di te personalmente (e non del tuo prossimo, chiunque esso sia), quando sono in gioco il tuo diritto (a esempio di difenderti), il tuo onore, la tua libertà (e non quelli del tuo prossimo), allora, se vuoi essere cristiano, «porgi l’altra guancia», «vinci il male col bene », cioè non rispondere alla violenza con un’altra violenza, ma spezza la catena della violenza con la nonviolenza. Questa è la regola d’oro del nuovo mondo di Dio, che Gesù ci propone di vivere in questo mondo. Tolstoj, Gandhi, Martin Luther King, e tantissimi altri, cristiani e non cristiani, l’hanno vissuta, pagando un alto prezzo, ma con esiti sorprendenti. Certo, ci sono i casi limite, in cui la violenza risulta essere necessaria: necessaria forse, risolutiva mai.
[Modificato da Perdonato 19/02/2013 19:44]
19/02/2013 20:20
 
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appunto quello che è detto nel Catechismo
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QUELLO CHE AVETE UDITO, VOI ANNUNCIATELO DAI TETTI (Mt 10,27)
 
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