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Ultimo Aggiornamento: 15/02/2013 11:55
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14/02/2013 19:30
 
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«…perché io sono il minimo degli apostoli,
e non sono degno di essere chiamato apostolo,
perché ho perseguitato la chiesa di Dio.
Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono;
e la grazia sua verso di me non è stata vana.»

1 Corinzi 15:9-10

ACCETTARSI

Nel versetto biblico che abbiamo appena letto, l’apostolo Paolo fa una sorprendente dichiarazione, in cui parla di sé stesso, dicendo di “non essere degno di chiamarsi apostolo”, e che dunque è “il minimo degli apostoli”, ovvero il minore, il meno importante. Non faceva questa dichiarazione per falsa umiltà, ma perché era cosciente della realtà: egli si ricordava di aver perseguitato la chiesa di Dio, in passato, cosa che gli altri apostoli non avevano fatto. Ma Dio non l’aveva squalificato per questa ragione: anzi, ne aveva fatto per grazia, dopo la conversione, il Suo messaggero, l’ambasciatore del Vangelo presso i pagani. Ed infatti, Paolo, può essere considerato il maggiore degli apostoli:
- a causa del suo impegno evangelistico (per gli importanti viaggi missionari che ha fatto)
- a causa del suo impegno teologico (per le lettere scritte da lui ed ispirate dallo Spirito Santo, che rappresentano una grande porzione del Nuovo Testamento).
Tuttavia Paolo guardava in faccia la realtà, e sapeva che non avrebbe mai potuto cancellare il suo passato di persecutore; quel passato pesava nella sua mente, perché ricordava di aver dato la caccia e imprigionato molti figli di Dio. Ma Paolo sapeva anche accettare pienamente quello che stava facendo Dio di lui al presente. E questo era il risultato della grazia di Dio, infatti egli continua: "Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana." Che meravigliose parole! È importante che ogni cristiano sappia accettarsi per quello che è, così come Dio l’ha fatto nella Sua grazia! Io devo accettare il mio aspetto fisico, i genitori che ho avuto, l’educazione che ho ricevuto, le esperienze fatte, gli errori commessi, confessati e abbandonati. Come cristiano devo accettare tutto il mio passato, anche le esperienze negative, quelle magari che mi fanno ancora oggi provare un sentimento di vergogna, perché anche quelle sono state importanti per condurmi a Dio. Ogni cosa deve essere vista con gli occhiali della grazia di Dio: essi ci permettono di vederci nella giusta dimensione, impedendoci di…
- abbassarci ai nostri occhi, ma dire invece: “Non sono forse un figlio di Dio, molto amato?”
- inorgoglirci per ciò che possediamo, ma dire invece: “Non merito nulla e ciò che ho, dipende solo dalla bontà di Dio che non mi dovrebbe nulla, ma che mi fa la grazia di essere quel che sono, e di poter fare qualcosa per Lui”.

Carissimo/a,
tu ed io, oggi possiamo affermare con tranquillità e pace interiore:
"Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana."

[Modificato da Perdonato 14/02/2013 19:31]
15/02/2013 11:55
 
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Tutti dobbiamo reputarci non degni di avere il perdono di Cristo, tutti in qualche modo dobbiamo sentirci poco degni di Cristo, per i peccati che commettiamo, ma lui è padre buono e ci perdona.
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