(onde se ne permette ai fedeli la lettura come opera letteraria scritta da Maria Valtorta, ma non ispirata da Dio, al modo di come invece chiese l'Autrice, che la disse dettata direttamente da Gesù o da visioni dei luoghi del tempo di Cristo)
III.3 LETTERA DEL CARDINAL JOSEPH RATZINGER, 31 GENNAIO 1985
"Joseph Ratzinger è il Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, nuova denominazione del Sant'Offizio riformato da Paolo VI. Alla suddetta congregazione si rivolge con lettera del 18 maggio 1984, un sacerdote dell'arcidiocesi di Genova, per essere informato sulla posizione della Chiesa in merito all'opera di Maria Valtorta. Risponde personalmente il cardinal Ratzinger con lettera del 31 gennaio 1985, non al sacerdote richiedente ma al suo arcivescovo cardinal Giuseppe Siri, il quale dovrà valutare l'opportunità di informare quel sacerdote. La lettera di Ratzinger rimane tutt'altro che riservata. Riprodotta in fotocopie, dopo la cancellazione dei dati che identificano la persona del sacerdote.., viene diffusa in Italia e nel mondo.." :
Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. Prot. N. 144/58. Roma 31 gennaio 1985.
Eminenza reverendissima, con lettera del 18 maggio pp, il Reverendo...chiedeva a questa Sacra Congregazione, una chiarificazione circa gli scritti di Maria Valtorta, raccolti sotto il titolo: "Il Poema dell'Uomo Dio", e se esisteva una valutazione del Magistero della Chiesa sulla pubblicazione in questione con il corrispettivo riferimento bibliografico.
In merito mi pregio significare all'Eminenza Vostra -la quale valuterà l'opportunità di informare il reverendo ...- che effettivamente l'opera in parola fu posta all'Indice il 16 Dicembre 1959 e definita da l'osservatore Romano del 6 gennaio 1960, "Vita di Gesù malamente romanzata". Le disposizioni del decreto vennero ripubblicate con nota esplicativa ancora su l'osservatore Romano del 1 Dicembre 1961, come rilevabile dalla documentazione qui allegata.
Avendo poi alcuni ritenuta lecita la stampa e la diffusione dell'Opera in oggetto, dopo l'avvenuta abrogazione dell'Indice, sempre su l'Osservatore Romano (15 Giugno 1966) si fece presente quanto pubblicato su A.A.S. (1966) che, benché abolito, l' Index conservava tutto il suo valore morale, per cui non si ritiene opportuna la diffusione e raccomandazione di un'Opera la cui condanna non fu presa alla leggiera ma dopo ponderate motivazioni al fine di neutralizzare i danni che tale pubblicazione può arrecare ai fedeli più sprovveduti.
Grato di ogni sua cortese disposizione in proposito, profitto dell'occasione per confermarmi con sensi di profonda stima dell'Eminenza vostra reverendissima.
Dev.mo Joseph Cardinale Ratzinger .
III.4 LETTERA DELL'ARCIVESCOVO TETTAMANZI DEL 6 GENNAIO 1992
Dionigi Tettamanzi è all'epoca Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. E scrive al Centro Editoriale Valtortiano (CEV):
Conferenza Episcopale Italiana. Protocollo N. 324/92. Roma 6 Gennaio 1992.
Stimatissimo Editore, in seguito a frequenti richieste, che giungono anche a questa Segreteria, di un parere circa l'atteggiamento dell'Autorità Ecclesiastica sugli scritti di Maria Valtorta, attualmente pubblicati dal Centro Editoriale Valtortiano, rispondo rimandando al chiarimento offerto dalle note pubblicate da l' Osservatore Romano il 6 gennaio 1960 e il 15 giugno 1966 .
Proprio per il vero bene dei lettori e nello spirito di un autentico servizio alla fede della chiesa, sono a chiederle che in una eventuale ristampa dei volumi, si dica con chiarezza fin dalle prime pagine che le "visioni" e i "dettati" in essi riferiti non possono essere ritenuti di origine soprannaturale, ma devono essere considerati semplicemente come forme letterarie di cui si è servita l'autrice per narrare, a suo modo, la vita di Gesù.
Grato per questa collaborazione, Le esprimo la mia stima e le porgo i miei rispettosi e cordiali saluti. + Dionigi Tettamanzi Segretario Generale .