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L'Eucaristia e la Santa messa

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2013 14:46
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02/02/2013 22:16
 
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A cura di frà Tommaso Maria di Gesù dei frati minori rinnovati Via alla Falconara n° 83 - 90100 Palermo - Tel. 0916730658

Non cattolico. Ed ora vorrei farti alcune domande e obiezioni su un altro Sacramento: l'Eucaristia e la Messa. Voi dite che Gesù è vivo e vero, in corpo, sangue, anima e divinità nell'Eucaristia, che questo miracolo è chiamato "transustanziazione", parola ignorata prima del dodicesimo secolo. In conseguenza, il sacerdote, nel celebrare la Messa, afferma di rinnovare, senza spargimento di sangue, il sacrificio di Cristo e lo offre al Padre.

Cattolico. Esattamente noi crediamo tutto questo, secondo gli insegnamenti abbastanza chiari e precisi che leggiamo nel N. Testamento.

Non cattolico. Ma tu sai quando è sorta la dottrina sulla messa, come è oggi insegnata?

Cattolico. Si, già te l'ho detto, è sorta con la dottrina insegnataci da Nostro Signore Gesù Cristo, riportataci fedelmente dai tre sinottici e da S. Paolo e di cui S. Giovanni l'evangelista nel Capitolo 6 ci offre meravigliosi annunzi.

Non cattolico. Sappi che la data di nascita della dottrina della transustanziazione risale al IV Concilio del Laterano nel 1215. Prima di allora si era liberi di crederci o di respingerla.

Cattolico. Carissimo fratello, ti prego di ascoltarmi, perchè le tue idee e convinzioni si adeguino non alla tua fantasia ma alla storia che parte da Cristo ed arriva sino a noi. Infatti, questa verità non fu mai posta in dubbio o negata dai credenti. Soltanto nel secolo XI incominciarono reticenze, equivoci, contestazioni, che, purtroppo, culminarono nel noto protestantesimo del secolo XVI. I padri dei protestantesimo variamente respinsero la verità cattolica. Lutero respinse la transustanziazione, non la presenza reale; Calvino e Zuiglio respinsero anche la presenza reale. Calvino riducendola ad una presenza spirituale dinamica, Zuiglio ad una presenza simbolica. E le varie professioni protestantiche moltiplicarono poi le varie interpretazioni, tutte concordi nel respingere la verità cristiana, ossia cattolica, apostolica, romana. Sappi però che l'istituzione dell'Eucaristia - questa realtà, la più sublime e ineffabile, in cui culmina l'amore di Dio per gli uomini - non è stata il prodotto di uno slancio passeggero di sentimento del Divin Salvatore. No. Essa risponde a un grande disegno di Dio già prestabilito e manifestato nei secoli precedenti.
La prima figura la troviamo ai primordi del mondo, e fu l'albero della vita, posto da Dio nel Paradiso terrestre, il quale aveva la virtù di far crescere l'uomo sempre vegeto, robusto, comunicandogli il dono della incorruttibilità e immortalità... Altra figura incontriamo nel pane e nel vino, che offrì al Signore il sacerdote Melchisedech... Andando avanti nei secoli, altre due figure furono l'Agnello pasquale e la Manna del deserto: l'Agnello pasquale, che per gli Ebrei era tutto insieme, vittima e alimento... e liberò infine il popolo del Signore dalla schiavitù di Egitto col suo sangue segnato sulle porte.... La Manna del deserto che conteneva ogni più delizioso sapore, ecc... Altre figure: l'Arca dell'Alleanza, i pani della propiziazione, il capro emissario che cadeva vittima di espiazione per tutte le iniquità del popolo. Nel Nuovo Testamento troviamo: la conversione dell'acqua in vino alle nozze di Cana; la moltiplicazione dei pani... e, più di tutto, i discorsi del Salvatore ai discepoli e alle turbe, dove si trovavano le più chiare promesse..

Non cattolico. Mi pare che stai dicendo molte cose, ma vuoi eludere la mia obiezione.

Cattolico. Ti prego di ascoltarmi e vedrai che io sto rispondendo esattamente alle tue obiezioni. Tu dici che i fedeli prima del 1215, data del Concilio Lateranense IV, erano liberi di credere al mistero eucaristico, ed io ti sto provando che il mistero eucaristico era stato già predisposto dalla Divina Sapienza e Misericordia. Se poi passiamo ai primi tempi del Cristianesimo troviamo che i fedeli erano certi della fede che professavano in questo grande mistero. Se leggiamo solo il capitolo 66 della prima apologia di S. Giustino, scritta appena 150 anni dopo Cristo, possiamo vedere quale tranquilla sicurezza del dogma eucaristico possedevano le antiche comunità cristiane. S. Giustino descrive l'adunanza e la celebrazione della S. Messa, e a proposito dell'Eucaristia scrive che "non è lecito partecipare ad alcuno, se non a chi crede essere vero ciò che è insegnato da noi, e ha ricevuto il battesimo... e vive così come Cristo ha insegnato". Egli asserisce che la verità circa il pane e il vino eucaristici non si conosce se non per la fede, e che per ricevere l'Eucaristia occorre essere battezzati ed essere in grazia di Dio, “poichè noi non la riceviamo come pane consueto né consueta bevanda; ma come abbiamo appreso che, per il Verbo di Dio, il nostro Salvatore Gesù Cristo fatto uomo ebbe carne e sangue per nostra salvezza, così abbiamo appreso che quel cibo consacrato con la prece delle parole da Lui stesso proferite e dal quale il nostro sangue e le nostre carni sono nutrite per assimilazione, è carne e sangue di quel Gesù che si è fatto uomo".

Non cattolico. E io ti dico che la dottrina della transustanziazione è stata inventata dal Con. Laterano IV del 1215.

Cattolico. Caro fratello, spero di chiarire con poche parole la tua obiezione. Tu parli di dottrina della transustanziazione come se soltanto dopo l'approvazione del Concilio Laterano IV si è incominciato a credere nella presenza reale di Gesù nell'Eucaristia. E questo è un grave errore. Già ti ho detto che S. Giustino insegnava nel 150 il cambiamento del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Gesù dopo la consacrazione. Non ti ho ancora dimostrato che tali affermazioni sono contenute con tutta chiarezza nei sinottici ed in S. Paolo. Ora, voglio farti capire che nel 1215 non fu inventata una dottrina che esisteva già da 1215 anni, ma fu approvata soltanto la parola "transustanziazione" che etimologicamente e sinteticamente indicava molto bene quello che si esprimeva, o si esprime, con molte più parole, ossia il cambiamento della sostanza del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di N.S. Gesù Cristo. Mi sono spiegato?

Non cattolico. Si, ti sei spiegato ed ho capito quello che vuoi dire, soltanto che quello che credi e mi vuoi far credere non è esatto. Perchè il vero significato delle parole di Gesù: "Questo è il mio corpo... questo è il mio sangue" (Mt 26,26), e le altre: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo, e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi” (Gv 6,53), hanno tutt'altro significato. Infatti è lo stesso Gesù che le ha immediatamente chiarite dopo averle pronunciate, dicendo: “Fate questo in memoria di me". Se avesse voluto indicare il miracolo della transustanziazione, avrebbe detto: “Fate questo in sacrificio di me". Perciò queste parole sono una delle tante immagini che Gesù adoperava, come: “Io sono la vera vite, io sono la porta". Non è che Gesù intendesse trasformarsi materialmente in porta o in una vite o nel pane o nel vino. I Giudei, al contrario avevano interpretato materialmente le parole di Gesù, e dicevano: "Come mai può costui darci a mangiare la sua carne?" (Gv 6,52). Perciò Gesù cerca di illuminarli: "E' lo spirito quel che vivifica; la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette, sono spirito e vita" (Gv 6,5 3).

Cattolico. Queste tue obiezioni mi richiamano alla mente quelle che mi facesti sulla Confessione quando affermasti che le parole di Gesù "a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi li riterrete saranno ritenuti” (Gv 20,23), non significano quello che leggiamo e che Gesù ci ha voluto dire, ma semplicemente quello che dicono i protestanti e cioè: “quando un cristiano annunzia l'Evangelo della grazia, egli scioglie le anime dai loro peccati...”. A queste tue obiezioni così strane risposi. Cosa risponderò alle tue obiezioni sulla SS. Eucaristia non meno strane e antievangeliche di quelle fatte sulla Confessione?

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