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Il bene maggiore

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2013 17:51
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19/01/2013 10:37
 
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“Filippo gli disse: ‘Signore mostraci il Padre, e ci basta’” (Giovanni 14:8)

IL BENE MAGGIORE

È questa la nostra preghiera oggi? Oppure diciamo: “Donaci il mondo, e questo ci basta”. Essere ricchi, vivere nel lusso, ricoprire una posizione importante: tutto questo viene ricercato come il bene maggiore. Ci sono migliaia di persone religiose che possiedono una “fede domenicale” nel Signore Gesù Cristo. Durante gli altri giorni si attengono a principi morali, e tuttavia il loro pensiero principale rimane il guadagno, il piacere e la posizione. In ufficio, tra il computer e i libri contabili, nel frastuono della fabbrica, nella famiglia – dove spesso si persegue come priorità la posizione sociale dei figli, sperando che essa non interferisca con la religione – Egli ci rivolge una domanda che ha il sapore di un rimprovero: “Non mi hai conosciuto?”. Conoscere il Signore Gesù è il solo rimedio contro la mondanità. Egli è l’unico che comprende tutti i sentieri della vita, le circostanze e le condizioni in cui gli uomini possono venire a trovarsi. Spesso siamo portati a vedere in Lui soltanto un’esistenza più vera e più nobile, mentre, di fatto, Egli rappresenta l’unica vera Via, la sola Verità e l’autentica Vita. Nacque in una famiglia povera e fu deposto in una mangiatoia. Calpestò i sentieri di questo mondo patendo la fame e senza dimora, un luogo dove posare il capo. Egli è l’uomo di dolore, familiare con il patire. Che cosa significa tutto questo? Non certo che la povertà sia benedetta, o che la ricchezza non possa essere un dono di Dio per gli uomini. Conoscere Gesù significa conoscere la vera vita, che vale più di tutte quelle cose esteriori che sembrano avere così tanta importanza per noi. Conoscere il Salvatore significa fare la volontà del Padre che è in cielo. Questa è la lezione. Per scoprire se conosciamo Gesù, chiediamoci qual è il pensiero dominante e lo scopo principale della nostra vita. Il lavoro, il piacere, la carriera? Oppure la nostra priorità consiste nel piacere innanzi tutto al Signore, e soltanto in subordine desideriamo realizzare le altre cose nella misura che Egli riterrà giusta per noi? Nei nostri pensieri Gesù viene prima della comodità, dell’onore o del guadagno? RattristarLo è per noi peggiore di qualsiasi perdita o dispiacere? PiacerGli è la cosa più dolce e cara che abbiamo? Il nostro compassionevole Maestro ci chiede nuovamente: “Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto?”.
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19/01/2013 12:44
 
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[SM=g28002]
19/01/2013 16:15
 
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basta solo il signore, il signore è il mio pastore, di nulla manco, bacioni Gesù riunisce il gregge a Dio Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. 12 Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. 13 Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d`Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. 14 Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d`Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d`Israele. 15 Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. 16 Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all`ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. 17 A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. 18 Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidare con i piedi quella che resta. 19 Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidato. 20 Perciò dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. Quindi siamo tutti le sue pecorelle e io sono felice di essere una pecorella tra le altre pecorelle
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19/01/2013 16:47
 
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Una riflessione molto bella.
Queste sono le cose più grandi e che ci devono accomunare. Il mondo ha estremo bisogno di questo segno della nostra fede in Cristo, unico Signore del cosmo e della storia, anzi Sapienza e Potenza di Dio e artefice del creato.
Se sapremo mettere insieme quel 95 % delle cose che ci accomunano potremmo essere mooto più incisivi nel mondo di oggi che sta perdendo il senso di Dio e quindi è disorientato dalle tante mode passeggere, dalle innumerevoli voci che provengono da ogni dove ma non da Lui, e dagli scandali a tutti i livelli.
Il mondo ha terribilmente bisogno del Salvatore:
Tutti insieme dovremmo proclamare questo pressante appello divino:

Is 45,22 Volgetevi a me e sarete salvi,
paesi tutti della terra,
perché io sono Dio; non ce n'è altri.
20/01/2013 17:51
 
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Non c'è altro Dio e tutti facciamo parte del suo gregge
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QUELLO CHE AVETE UDITO, VOI ANNUNCIATELO DAI TETTI (Mt 10,27)
 
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