“Filippo gli disse: ‘Signore mostraci il Padre, e ci basta’” (Giovanni 14:8)
IL BENE MAGGIORE
È questa la nostra preghiera oggi? Oppure diciamo: “Donaci il mondo, e questo ci basta”. Essere ricchi, vivere nel lusso, ricoprire una posizione importante: tutto questo viene ricercato come il bene maggiore. Ci sono migliaia di persone religiose che possiedono una “fede domenicale” nel Signore Gesù Cristo. Durante gli altri giorni si attengono a principi morali, e tuttavia il loro pensiero principale rimane il guadagno, il piacere e la posizione. In ufficio, tra il computer e i libri contabili, nel frastuono della fabbrica, nella famiglia – dove spesso si persegue come priorità la posizione sociale dei figli, sperando che essa non interferisca con la religione – Egli ci rivolge una domanda che ha il sapore di un rimprovero: “Non mi hai conosciuto?”. Conoscere il Signore Gesù è il solo rimedio contro la mondanità. Egli è l’unico che comprende tutti i sentieri della vita, le circostanze e le condizioni in cui gli uomini possono venire a trovarsi. Spesso siamo portati a vedere in Lui soltanto un’esistenza più vera e più nobile, mentre, di fatto, Egli rappresenta l’unica vera Via, la sola Verità e l’autentica Vita. Nacque in una famiglia povera e fu deposto in una mangiatoia. Calpestò i sentieri di questo mondo patendo la fame e senza dimora, un luogo dove posare il capo. Egli è l’uomo di dolore, familiare con il patire. Che cosa significa tutto questo? Non certo che la povertà sia benedetta, o che la ricchezza non possa essere un dono di Dio per gli uomini. Conoscere Gesù significa conoscere la vera vita, che vale più di tutte quelle cose esteriori che sembrano avere così tanta importanza per noi. Conoscere il Salvatore significa fare la volontà del Padre che è in cielo. Questa è la lezione. Per scoprire se conosciamo Gesù, chiediamoci qual è il pensiero dominante e lo scopo principale della nostra vita. Il lavoro, il piacere, la carriera? Oppure la nostra priorità consiste nel piacere innanzi tutto al Signore, e soltanto in subordine desideriamo realizzare le altre cose nella misura che Egli riterrà giusta per noi? Nei nostri pensieri Gesù viene prima della comodità, dell’onore o del guadagno? RattristarLo è per noi peggiore di qualsiasi perdita o dispiacere? PiacerGli è la cosa più dolce e cara che abbiamo? Il nostro compassionevole Maestro ci chiede nuovamente: “Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto?”.