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Catechismo quotidiano

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2013 14:39
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07/01/2013 12:46
 
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La fede e la sequela di Cristo

«Fin dall'inizio Gesù ha associato i suoi discepoli alla sua vita; (Cf Mc 1,16-20; Mc 3,13-19) ha loro rivelato il Mistero del Regno» (Cf Mt 13,10-17; Catechismo, 787).
Gesù non annunzia il Regno in astratto, né lo presenta con una sorta di piano ideologico, ma lo concretizza con la scelta dei suoi discepoli. Il breve racconto della vocazione di Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni è di una essenzialità sbalorditiva poiché tutto si regge sull'elezione per andare dietro a Gesù e diventare pescatori di uomini. Da una parte c'è la grazia dell'elezione, dall'altra la fiducia dei discepoli. Anzitutto la grazia: Gesù non s'informa prima sulle attitudini, le capacità e la costanza dei discepoli, ma li sceglie senza condizioni. Contrariamente a tutte le altre forme di sequela nel mondo antico, non sono i discepoli a scegliere il maestro per la sua capacità persuasiva, bensì è il Maestro che sceglie i discepoli. Il primato della grazia s'impone per la scelta di quelle persone e non di altre: non sono scelti gli altri pescatori che pure sono presenti, ma soltanto loro. Il primato della grazia trova risposta nella fiducia dei discepoli. In entrambe le scelte dei primi quattro discepoli l'accento è posto sull'avverbio "subito" che non lascia spazio a tentennamenti o a dilazioni. Giacomo e Giovanni non chiedono prima il permesso a Zebedeo, loro padre, per seguire Gesù, ma s'incamminano subito dietro a lui. Oggi è diventato di moda sostenere che «Gesù ha predicato il regno ed è nata la Chiesa», travisando peraltro l'affermazione di A. Loisy. Piuttosto Gesù ha predicato il Regno e sono nati i discepoli che, guidati dall'azione dello Spirito, formeranno la Chiesa. L'entusiasmo dell'inizio sarà messo a dura prova durante il ministero pubblico di Gesù e soprattutto in occasione della passione, quando tutti i discepoli lo tradiranno. Tuttavia quell'inizio sarà ancora più decisivo dopo la Pasqua, quando i discepoli torneranno al loro mestiere di pescatori, ma saranno nuovamente chiamati a seguire il Risorto. In questo binomio si decide il rapporto tra la nuova evangelizzazione e la trasmissione della fede, che è tale non soltanto nelle strategie, negli strumenti e nel linguaggio, ma anche nella sostanza. Perché il Risorto continua a evangelizzare anzitutto la sua Chiesa ponendola nella condizione della sequela.
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