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12/01/2013 09:18 | |
“Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire”
Avete sentito dunque la confessione di Giovanni, quando si recarono da lui per provocarne la gelosia nei confronti di Gesù, attorno al quale si raccoglievano numerosi i discepoli. Gli dissero, come se fosse un invidioso: “Ecco, lui fa più discepoli di te”. Ma Giovanni riconobbe ciò che egli era, e per questo meritò di appartenere a Cristo, perché non osò dire che lui era il Cristo. Giovanni disse precisamente così: “Nessuno può arrogarsi alcunché, se non gli viene dato dal cielo”... Non cercò in sé la sua gioia. Chi vuol trovare in sé la propria gioia, sarà sempre triste; chi invece cerca la propria gioia in Dio, sarà sempre contento, perché Dio è eterno. Vuoi essere sempre contento? Aderisci a Colui che è eterno. È ciò che ha fatto Giovanni.
L'amico dello sposo è felice alla voce dello sposo, non alla sua; sta in piedi accanto a lui e ascolta.... “La mia gioia è al colmo, ho la mia grazia, non voglio niente di più, per non perdere anche quella che ho ricevuto”. In che cosa consiste questa gioia? “È felice alla voce dello sposo”. Comprenda, dunque, l'uomo che non deve godere della sua sapienza, ma della sapienza che ha ricevuto da Dio. Non cerchi niente di più, e non perderà ciò che ha ricevuto. ... Giovanni si mostrò grato a Dio: riconobbe di aver ricevuto e dichiarò di essere felice alla voce dello sposo, ed ha aggiunto: “Ora la mia gioia è perfetta”.
Sant'Agostino |