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STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2010 19:06
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17/01/2010 19:06
 
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Titolo V

Modalità del servizio della catechesi

Art. 26

[Vescovo diocesano]

Al Vescovo diocesano, quale responsabile dell’iniziazione, della formazione e della

vita cristiana nella Chiesa particolare,
119 compete:

1º. autorizzare l’attuazione del Cammino Neocatecumenale nella diocesi;

2º. vigilare che l’attuazione del Cammino Neocatecumenale si svolga in conformità

a quanto stabilito negli artt. 1 e 2, e nel rispetto della dottrina e della disciplina

della Chiesa;

3º. curare una ragionevole continuità pastorale nelle parrocchie in cui è presente

il Cammino Neocatecumenale;

4º. presiedere, personalmente o per mezzo di un delegato, le celebrazioni che

segnano i passaggi dell’itinerario neocatecumenale;

5º. risolvere, in dialogo con l’Équipe Responsabile del Cammino di cui all’art.

3, eventuali questioni riguardanti l’attuazione e lo sviluppo del Cammino nella propria

diocesi;

6º. assicurare una fattiva collaborazione tra il Centro neocatecumenale diocesano,

di cui all’art. 30, e i vari uffici della Curia diocesana (in particolare quello liturgico e

catechetico).

Art. 27

[Parroco e presbiteri]

§ 1. Il Parroco e i Presbiteri esercitano la cura pastorale (cfr. can. 519 CIC) di coloro

che percorrono il Cammino Neocatecumenale – anche alla luce di quanto indicato agli

artt. 5 § 2 e 6 § 2 – e adempiono “in persona Christi Capitis” il loro ministero sacerdotale

annunciando la Parola di Dio, amministrando i sacramenti e, per quanto possibile,

118 OICA, 37.

119 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la catechesi, 222-223; OICA, introduzione generale,

12; introduzione, 44, 66.

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presiedendo le celebrazioni della prima o di altre comunità neocatecumenali della parrocchia.

§ 2. Inoltre il Parroco e i Presbiteri:

1º. a nome del Vescovo diocesano, vigilano che l’attuazione del Cammino si

svolga in conformità a quanto stabilito negli artt. 1 e 2, nel rispetto della dottrina e della

disciplina della Chiesa;

2º. aiutano le Équipes di catechisti, di cui all’art. 8 §§ 4 e 5, a realizzare la loro

missione;

3º. tenuto conto che la pastorale di iniziazione cristiana è vitale per evangelizzare

l’uomo contemporaneo, sostengono l’attuazione del Cammino nell’insieme degli

strumenti pastorali della parrocchia.

Art. 28

[Catechisti]

§ 1. Le équipes di catechisti sono composte da alcuni laici, eletti in conformità

all’art. 17 § 3, e da un presbitero.

§ 2. Le équipes di catechisti, come esplicitato nel presente
Statuto120 e negli Orientamentialle Èquipes di Catechisti:

1º. su invito del parroco danno le catechesi iniziali che avviano un processo di

gestazione alla fede in cui si formano le comunità;

2º. ritornano periodicamente, di norma una volta all’anno, per condurre i diversi

passaggi dell’itinerario neocatecumenale e dare le indicazioni necessarie per lo svolgimento

delle varie fasi e tappe;

3º. svolgono un importante compito di discernimento circa l’idoneità dei singoli

neocatecumeni e delle rispettive comunità per quanto riguarda il passaggio alle tappe

successive dell’itinerario del Cammino;

4º. durante gli scrutini di passaggio da loro guidati devono mantenere il massimo

rispetto per gli aspetti morali della vita intima dei neocatecumeni che rientrano nel

foro interno della persona.

§ 3. Nello svolgimento del loro compito i catechisti laici collaborano con il Parroco e

con i presbiteri delle rispettive comunità e li aiutano nella missione di governo, di insegnamento

e di santificazione loro propria in quanto ministri ordinati.

Art. 29

[Formazione dei catechisti]

Perché i catechisti acquistino – come richiede il Direttorio generale per la Catechesi

– «gli atteggiamenti evangelici che Gesù suggerì ai suoi discepoli, quando li iniziò alla

missione…: andare in cerca della pecora smarrita; annunciare e sanare nello stesso tempo;

presentarsi poveri, senza oro né bisaccia; saper assumere il rifiuto e la persecuzione;

porre la propria fiducia nel Padre e nel sostegno dello Spirito Santo; non attendersi altro

120 Cfr artt. 17 § 3 e 31.

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premio che la gioia di lavorare per il Regno»,121 essi sono adeguatamente preparati:

1°. base della loro formazione è la partecipazione al Neocatecumenato, che garantisce

la loro graduale maturazione nella fede e nella testimonianza,
122 con il corrispondente

approfondimento biblico, patristico e teologico, con particolare riferimento ai

documenti del Magistero della Chiesa;

2°. si preparano a trasmettere la parola come a loro volta l’hanno ricevuta
123 e

vissuta: fanno pratica accompagnando più volte i propri catechisti nelle catechesi iniziali

e nei diversi passaggi del Neocatecumenato;

3°. completano la loro formazione partecipando ad apposite convivenze e incontri

per catechisti, indetti dall’Équipe Responsabile internazionale del Cammino o

dall’Équipe da essa delegata, in cui si trattano temi fondamentali del Magistero della

Chiesa;

4°. assistono agli incontri del
Centro neocatecumenale diocesano, di cui

all’articolo seguente, per la formazione dei catechisti;

5°. infine, preparano ogni catechesi e passaggio del Neocatecumenato, per

quanto possibile insieme al presbitero, leggendo in ambiente di preghiera i brani corrispondenti

della Sacra Scrittura, del
Catechismo della Chiesa Cattolica e degli Orientamenti

alle Èquipes di Catechisti, che ravvivano in loro la «parola di salvezza» (At

13,26) che essi stessi hanno ricevuto oralmente dai propri catechisti.

Art. 30

[Centro neocatecumenale]

§ 1. Quando lo sviluppo del Cammino Neocatecumenale in una diocesi lo richiede,

l’équipe di catechisti che ha aperto il Cammino avvia e guida, d’accordo con il Vescovo,

un centro chiamato
Centro neocatecumenale diocesano, che favorisce l’incontro tra

il Vescovo, o un suo delegato, i parroci, ed i presbiteri, catechisti e responsabili delle

comunità.

§ 2. Scopo del centro è contribuire alla formazione dei catechisti, assegnare le nuove

catechesi, coordinare i diversi passaggi, sostenere le équipes di catechisti nelle varie difficoltà

dell’evangelizzazione e presentare al Vescovo, o a un suo delegato, i responsabili

delle nuove comunità.

Art. 31

[Catechisti itineranti]

§ 1. Nelle convivenze di catechisti, di cui all’art. 29, 3°, per rispondere alle richieste

di diocesi lontane, si fa una chiamata ai partecipanti a rendersi disponibili per essere inviati

come
itineranti, in ogni parte del mondo. Coloro che si sentono chiamati da Dio

offrono la loro disponibilità.

§ 2. In apposite convivenze l’Équipe Responsabile internazionale del Cammino costituisce

delle
équipes di catechisti itineranti – formate di solito da un presbitero, una

coppia di sposi e un celibe, oppure un presbitero, un celibe e una nubile –, per essere in-

121 CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 86; cfr. Mt 10,5-42 e Lc 10,1-20.

122 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 246, 247: «Quando la fede dei catechisti

non è ancora matura, è consigliabile che essi partecipino all’itinerario di tipo catecumenale».

123 Cfr. 1 Cor 15,1-11; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 235-236.

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viate a diocesi lontane a iniziare e guidare l’attuazione del Cammino Neocatecumenale.

§ 3. In queste convivenze, che cominciano con una giornata di conversione, l’Équipe

Responsabile del Cammino, o altra da essa indicata, verifica la disponibilità e coordina

l’attività degli itineranti, in una dinamica di “sistole e diastole”, secondo l’esempio del

Signore che inviava i suoi apostoli in missione e poi li riuniva, in un luogo appartato,

per ascoltare i prodigi che lo Spirito Santo operava con loro.124

§ 4. Il catechista itinerante resta unito alla propria parrocchia e comunità, alla quale

ritorna regolarmente per partecipare al cammino della propria comunità. Inoltre, il catechista

itinerante accetta di vivere la propria missione in precarietà – secondo la prassi

ultra trentennale del Cammino Neocatecumenale –, rimanendo libero di interromperla in

qualsiasi momento, informando il Vescovo ad quem e l’Équipe Responsabile del Cammino.

Art. 32

[Presbiteri itineranti]

Qualora si tratti di chierici secolari, oppure di membri di Istituti di vita consacrata o

di Società di vita apostolica, essi devono avere la licenza espressa del proprio Vescovo

diocesano o Superiore religioso competente, nelle dovute forme. L’Ordinario, in rapporto

con il Vescovo che li accoglie, fissa il tempo di questa disponibilità, è periodicamente

informato della loro attività, e si accerta che le condizioni materiali e spirituali del loro

ministero, vissuto nello spirito dell’essere itinerante, siano secondo quanto previsto dal

diritto.

Art. 33

[Famiglie in missione]

§ 1. L’attuazione del Cammino Neocatecumenale può essere aiutata da famiglie in

missione che, su richiesta dei Vescovi, si stabiliscono in zone scristianizzate o dove sianecessaria una “

implantatio ecclesiae”.

§ 2. Queste famiglie sono indicate dall’Équipe Responsabile del Cammino, in apposite

convivenze, tra quelle che si sono rese liberamente disponibili per andare ovunque

dopo aver considerato, con fiducia nel Signore, sia la necessità della Chiesa sia

l’assenza di ostacoli per la propria famiglia. Esse vengono di solito inviate dal proprio

Vescovo in un’apposita celebrazione.

§ 3. La famiglia in missione resta unita alla propria parrocchia e comunità, alla quale

ritorna periodicamente per partecipare al cammino della propria comunità. Inoltre accetta

di vivere nella precarietà la propria missione – aiutata eventualmente dalla comunità

di origine –, rimanendo libera di interromperla in qualsiasi momento.

124 Cfr. Lc 10,1-24.

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Titolo VI

L’Équipe Responsabile Internazionale del Cammino

Art. 34

[L’attuale Équipe Responsabile internazionale del Cammino]

§ 1. L’Équipe Responsabile internazionale del Cammino è composta, vita natural durante,

dal Sig. Kiko Argüello – che ne è il responsabile – e dalla Sig.ra Carmen Hernández,

iniziatori del Cammino Neocatecumenale, e dal presbitero D. Mario Pezzi, del clero

diocesano di Roma.

§ 2. Dopo la scomparsa di uno dei due iniziatori di cui al paragrafo precedente,

l’altro rimane responsabile dell’Équipe internazionale e, sentito il parere del Presbitero,

procederà a completare l’Équipe internazionale. In caso di scomparsa o rinuncia del

Presbitero, gli iniziatori scelgono un altro presbitero e lo presentano al Pontificio Consiglio

per i Laici per la sua conferma.

§ 3. Dopo la scomparsa di ambedue gli iniziatori, si procederà a eleggere l’Équipe

Responsabile internazionale del Cammino, secondo la procedura stabilita nell’articolo

successivo.

Art. 35

[Elezione dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino]

§ 1. L’elezione dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino sarà affidata a

un
Collegio elettivo, in numero tra ottanta e centoventi, scelto dalla stessa Équipe. Le

persone facenti parte di detto Collegio sono nominate a vita, salvo che l’Équipe Responsabile

internazionale del Cammino ritenga opportuna, per motivi gravi, qualche sostituzione.

Ogni cinque anni detta Équipe provvederà a sostituire coloro che – per morte,

rinuncia, o per gravi motivi – avessero cessato di far parte del Collegio. L’elenco dei

componenti il Collegio elettivo è depositato presso il Pontificio Consiglio per i Laici.

§ 2. L’elezione dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino avverrà nel

modo seguente:

1°. Un mese prima della scadenza del suo mandato, il Collegio elettivo è convocato

in una convivenza dall’Équipe Responsabile del Cammino uscente, oppure, nel

caso della sua scomparsa, dal primo nell’elenco di cui sopra.

2°. Il Collegio, raggiunto un
quorum di almeno due terzi dei suoi membri, nella

prima riunione sceglie 3 persone a cui viene affidato l’incarico di scrutatore e gli altri

incombenti che attengono all’elezione. Il Collegio elegge, tra i presenti o tra altri catechisti

del Cammino da essi proposti, i componenti dell’Équipe internazionale, a norma

del can. 119
C.I.C.125 Per primo viene eletto il responsabile dell’Équipe, che deve essere

un laico – uomo sposato o celibe –, e poi, in singole votazioni, gli altri componenti

dell’Équipe.

3°. La composizione dell’Équipe, a votazione ultimata, deve comprendere: un

presbitero, una coppia di sposi e un celibe, oppure un presbitero, un celibe e una nubile.

4º. La conferma dell’elezione dell’Équipe sarà richiesta dal responsabile al

Pontificio Consiglio per i Laici, a norma del diritto.126 In caso di mancata conferma, si

125 Cfr. can. 924 C.C.E.O..

126 Cfr. can. 179 C.I.C..

STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste

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