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17/01/2010 19:05 | |
Titolo III Educazione permanente della fede: una via di rinnovamento nella parrocchia Art. 22 [Educazione permanente nella piccola comunità] § 1. La comunità neocatecumenale, dopo aver compiuto l’itinerario di riscoperta dell’iniziazione cristiana, entra nel processo di educazione permanente della fede: perseverando nella celebrazione settimanale della Parola e dell’Eucaristia domenicale e nella comunione fraterna, attivamente inseriti nella pastorale della comunità parrocchiale, per dare i segni dell’amore96 e dell’unità,97 che chiamano l’uomo contemporaneo alla fede: «L’educazione permanente della fede – afferma il Direttorio generale per la Catechesi – si rivolge non solo a ciascun cristiano, per accompagnarlo nel suo cammino verso la santità, ma anche alla comunità cristiana come tale, perché maturi tanto nella sua vita interiore di amore a Dio e ai fratelli, quanto nella sua apertura al mondo come comunità missionaria. Il desiderio e la preghiera di Gesù al Padre sono un appello incessante: “Perché tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). Avvicinarsi, a poco a poco, a questo ideale richiede, nella comunità, una fedeltà grande all’azione dello Spirito Santo, un costante alimentarsi del Corpo e Sangue delSignore e una permanente educazione della fede, nell’ascolto della Parola».98 § 2. Il Cammino Neocatecumenale è così uno strumento al servizio dei Vescovi per attuare il processo di educazione permanente della fede richiesto dalla Chiesa: l’iniziazione cristiana, come ribadisce il Direttorio generale per la Catechesi, «non è il punto finale nel processo permanente di conversione. La professione di fede battesimale si pone a fondamento di un edificio spirituale destinato a crescere»;99 «l’adesione a Gesù Cristo, infatti, avvia un processo di conversione permanente, che dura tutta la vita ».100 Art. 23 96 Cfr. Gv 13,34-35. 97 Cfr. Gv 17,21. 98 CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 70 (il corsivo è redazionale). 99 Ibidem, 56. 100 Ibidem; cfr. anche 69-72. STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste www.camminoneocatecumenale.it pag. 18 di 25 [Una via di rinnovamento nella parrocchia] § 1. In questo modo il Cammino Neocatecumenale contribuisce al rinnovamento parrocchiale auspicato dal Magistero della Chiesa di promuovere «nuovi metodi e nuove strutture», che evitino l’anonimato e la massificazione,101 e di considerare «la parrocchia come comunità di comunità»,102 che «decentrano e articolano la comunitàparrocchiale».103 § 2. L’Équipe di catechisti che ha guidato la comunità durante l’itinerario neocatecumenale, in modo analogo ai padrini del battesimo,104 rimane a disposizione per le necessità di evangelizzazione e di educazione permanente. Titolo IV Catecumenato battesimale Art. 24 [Catecumeni] § 1. Il Cammino Neocatecumenale è uno strumento al servizio dei Vescovi anche per l’iniziazione cristiana dei non battezzati. § 2. La partecipazione alle catechesi iniziali e alla prima fase dell’itinerario neocatecumenale – secondo la condizione loro propria – di coloro che devono percorrere il catecumenato a norma del diritto,105 garantisce che venga realizzato adeguatamente quantoè ordinato dall’OICA. In particolare: 1°. L’iniziazione cristiana dei catecumeni è fatta «in seno alla comunità dei fedeli i quali, meditando insieme con i catecumeni sull’importanza del mistero pasquale e rinnovando la propria conversione, li incoraggiano con il loro esempio a corrispondere più generosamente alla grazia dello Spirito Santo».106 101 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Discorso alla Conferenza dei Vescovi cattolici dell’Ontario, in L’Oss. Rom., 5 maggio1999: «Non bisogna permettere all’anonimato delle città di invadere le nostre comunità eucaristiche. Bisogna trovare nuovi metodi e nuove strutture per costruire ponti fra le persone, in modo che si realizzi realmente quella esperienza di accoglienza reciproca e di vicinanza che la fraternità cristiana richiede. Potrebbe essere che questa esperienza e che la catechesi che deve accompagnarla si realizzino meglio in comunità più ridotte, come viene precisato nell’Esortazione Post-sinodale: “Una via di rinnovamento parrocchiale, particolarmente urgente nelle parrocchie delle grandi città, si può forse trovare considerando la parrocchia come comunità di comunità” (Ecclesia in America, 41)».GIOVANNI PAOLO II, Alla parrocchia di Santa Maria Goretti, 31 gennaio 1988, in L’Oss. Rom., 1-2 febbraio 1988: «C’è un modo, io penso, di ricostruire la parrocchia basandosi sull’esperienza neocatecumenale… Esso è molto coerente con la natura stessa della parrocchia». GIOVANNI PAOLO II, Messaggio ai Vescovi d’Europa riuniti a Vienna, 12 aprile 1993: «[Tali comunità] formano cellule vive della Chiesa, rinnovano la vitalità della parrocchia mediante cristiani maturi capaci di testimoniare la verità con una fede radicalmente vissuta». 102 GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Ecclesia in America, n. 41: «Una via di rinnovamento parrocchiale, particolarmente urgente nelle parrocchie delle grandi città, si può forse trovare considerando la parrocchia come comunità di comunità». 103 GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Redemptoris missio, 51. 104 Cfr. cann. 872, 892 C.I.C.; cann. 684, 685 C.C.E.O. 105 Cfr. cann. 206, 788, 852 § 1, 865 § 1, 1183 § 1 C.I.C; cann. 9, 30, 587, 588 C.C.E.O. 106 OICA, 4. STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste www.camminoneocatecumenale.it pag. 19 di 25 2°. «Il popolo di Dio, rappresentato dalla Chiesa locale, dev’esser sempre convinto e deve mostrare concretamente che l’iniziazione degli adulti è compito suo e impegno di tutti i battezzati… Ogni discepolo di Cristo… deve perciò aiutare i candidati e i catecumeni in tutto il corso dell’iniziazione, dal precatecumenato al catecumenato, al tempo della mistagogia».107 3°. «Non deve essere omesso… il tempo di quell’evangelizzazione», dalla quale «hanno origine la fede e la conversione iniziale», né «il tempo del precatecumenato» necessario «perché maturi la seria volontà di seguire Cristo e di chiedere il Battesimo ».108 4°. Prima dell’ammissione al catecumenato, occorre che i candidati «abbiano cominciato ad avere il senso della penitenza, a invocare Dio e a pregarlo, a fare la prima esperienza della comunità e della spiritualità cristiana».109 5°. «I catecumeni, che la Madre Chiesa circonda del suo affetto e delle sue cure come già suoi figli e ad essa congiunti, appartengono alla famiglia di Cristo: infatti ricevono dalla Chiesa il nutrimento della Parola di Dio e sono sostenuti dall’aiuto della liturgia ».110 «A loro utilità sono predisposte opportune celebrazioni della parola di Dio, anzi essi già possono insieme accedere con i fedeli alla liturgia della parola per meglio prepararsi alla futura partecipazione all’Eucaristia».111 6°. «Quando partecipano all’assemblea dei fedeli, devono esser con gentilezza congedati prima dell’inizio della celebrazione eucaristica».112 Ciò viene fatto nel Cammino Neocatecumenale mediante una benedizione speciale,113 dopo la quale ricevono«una opportuna catechesi» preparata sulla base del Catechismo della Chiesa Cattolica, che «porta i catecumeni non solo a una conveniente conoscenza dei dogmi e dei precetti, ma anche all’intima conoscenza del mistero della salvezza».114 7°. «I catecumeni imparino anche a collaborare attivamente alla evangelizzazione e all’edificazione della Chiesa».115 § 3. Per completare la preparazione al battesimo, e celebrarlo nella notte di Pasqua, si segue quanto prescritto dall’OICA. Art. 25 [Neofiti] § 1. Terminato il periodo di preparazione, d’accordo con il Parroco e con l’opportuna comunicazione al Vescovo diocesano,116 i catecumeni ricevono i sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima, Eucaristia) 117, e vengono così pienamenteinseriti nella Chiesa. 107 Ibidem, 41. 108 Ibidem, 9-11. 109 Ibidem, 15. 110 Ibidem, 18; cfr. can. 206 C.I.C.; can. 9 C.C.E.O. 111 OICA, 19, 3. 112 Ibidem. 113 Cfr. Ibidem, 119-124. 114 Ibidem, 19, 1. 115 Ibidem, 19, 4. 116 Cfr. can. 863 C.I.C. 117 Cfr. can. 866 C.I.C.; cann. 695, 697 C.C.E.O. STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste www.camminoneocatecumenale.it pag. 20 di 25 § 2. Coloro che lo desiderano continueranno a partecipare alla vita della comunità neocatecumenale con cui hanno camminato fino ad allora da catecumeni, e percorreranno le altre due fasi dell’itinerario neocatecumenale: «la comunità insieme con i neofiti prosegue il suo cammino nella meditazione del Vangelo, nella partecipazione all’Eucaristia e nell’esercizio della carità, cogliendo sempre meglio la profondità del mistero pasquale e traducendolo sempre più nella pratica di vita».118 Ciò costituisce un aiuto prezioso ai neofiti per superare le difficoltà inerenti ai primi anni di vita cristiana. |