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14/01/2010 13:55 | |
Capitolo II Catechesi iniziali Art. 9 [Kerigma e celebrazioni] Il Neocatecumenato comincia nella parrocchia, su invito del Parroco, con delle catechesi kerigmatiche,22 chiamate catechesi iniziali, contenute negli Orientamenti alle Èquipesdi Catechisti. Esse si svolgono nell’arco di due mesi, in quindici incontri serali, e si concludono con una convivenza di tre giorni. Al fine di sperimentare il Tripode: Parola, Liturgia, Comunità, su cui si basa la vita cristiana, le catechesi iniziali sono articolate in tre parti: 1ª. L’annuncio del kerigma che chiama a conversione: la buona notizia della morte e della risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo;23 «infatti… è piaciuto a Dio di salvare coloro che credono mediante la stoltezza del kerigma» (1 Cor 1,21). Questa «parola di salvezza»24 chiama alla conversione e alla fede,25 invita a riconoscersi peccatori, ad accogliere il perdono e l’amore gratuito di Dio e a mettersi in cammino verso la propria trasformazione in Cristo, per la potenza dello Spirito. La conversione è sigillata dalla celebrazione della Penitenza, secondo il rito della riconciliazione di più penitenti, con 19 Lo scopo definitivo del Neocatecumenato è di mettere le persone, di tappa in tappa, di gradino in gradino, «non solo in contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo» (CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generaleper la Catechesi, 80; cfr. OICA, 6), «autore e perfezionatore della fede» (Eb 12,2). 20 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Discorso a 350 catechisti itineranti del Cammino Neocatecumenale, in L’Oss. Rom., 18 gennaio 1994: «Vostro merito è l’avere riscoperto una predicazione “kerigmatica”, che invita alla fede anche i “lontani”, realizzando un itinerario post-battesimale secondo le indicazione dell’Ordo Initiationis Christianæ Adultorum, richiamate dal Catechismo della Chiesa Cattolica (cfr. n. 1231). Al centro di tale percorso di fede vi è una fruttuosa sintesi tra predicazione, cambiamento della vita morale e liturgia». 21 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 156, 230-232; GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Catechesi Tradendæ, 55; IDEM, Lett. enc. Redemptoris missio, 71; can. 211 C.I.C.; can. 14 C.C.E.O. 22 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 62. 23 Cfr. Rm 16,25; At 5,42; 8,35; 11,20; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 102. 24 At 13,26. 25 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 53-55. STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste www.camminoneocatecumenale.it pag. 8 di 25 confessione e assoluzione individuale. Questo sacramento, celebrato periodicamente, sosterrà il cammino di conversione dei singoli e della comunità. 2ª. Il kerigma preparato da Dio attraverso la storia della salvezza (Abramo, Esodo, ecc.): si danno le chiavi ermeneutiche necessarie per l’ascolto e la comprensione della Sacra Scrittura: vedere in Gesù Cristo il compimento delle Scritture e mettere i fatti della propria storia sotto la luce della Parola.26 Quest’iniziazione alla Scrittura viene sigillata in una celebrazione della Parola, in cui i partecipanti ricevono la Bibbia dalle mani del Vescovo, garante della sua autentica interpretazione, come segno che la madre Chiesa d’ora innanzi lungo il Cammino li nutrirà settimanalmente a questa mensa, fonte viva della catechesi.27 3ª. Il kerigma nei sacramenti e nella koinonia: le catechesi culminano nella convivenza con la celebrazione dell’Eucaristia. Detta celebrazione, preparata da opportune catechesi, aiuta a riscoprire lo splendore pasquale messo in risalto dal Concilio Vaticano II e a sperimentare la comunione tra i fratelli. Infatti «non è possibile che si formi una comunità cristiana se non avendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra Eucaristia, dalla quale deve quindi prendere le mosse qualsiasi educazione tendente a formare lo spirito di comunità».28 La celebrazione dell’Eucaristia accompagnerà la comunità durante tutto l’itinerario. Art. 10 [Nascita della comunità neocatecumenale] § 1. Nell’ultimo giorno della convivenza si proclama il Sermone della Montagna, disegno dell’uomo nuovo, e si presenta l’itinerario neocatecumenale come un cammino di rinascita e di riscoperta del Battesimo. § 2. Attraverso la predicazione e le celebrazioni fatte nelle catechesi iniziali, lo Spirito Santo invita uomini e donne di diversa età, mentalità, cultura e condizione sociale a intraprendere insieme un itinerario di conversione, fondato sulla riscoperta progressiva delle «immense e straordinarie ricchezze e responsabilità del Battesimo ricevuto»,29 peroperare in loro la graduale crescita e maturazione della fede e della vita cristiana.30 Alla fine della convivenza, con coloro che accolgono la chiamata a percorrere tale catecumenato post-battesimale viene formata la comunità neocatecumenale. § 3. La comunità neocatecumenale è affidata alla cura pastorale del Parroco e del presbitero da lui incaricato (cfr. art. 27). Inoltre la comunità indica, mediante votazione, un responsabile laico e alcuni corresponsabili,31 che vengono confermati dal Parroco e dall’équipe dei catechisti. Essi collaborano con il Presbitero per assicurare che la comunità percorra l’itinerario del Cammino Neocatecumenale, secondo quanto sta- 26 Cfr. Sal 119,105. 27 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Catechesi Tradendæ, 27; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 94. 28 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Presbyterorum ordinis, 6. 29 GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Christifideles Laici, 61; cfr. OICA, 295. 30 Cfr. OICA, 296. 31 All’inizio di ogni tappa dell’itinerario neocatecumenale del Cammino, a norma degli Orientamenti Catechetici il responsabile e i corresponsabili sono verificati dall’Équipe di catechisti, d’intesa con il Parroco e con il presbitero della comunità. STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste www.camminoneocatecumenale.it pag. 9 di 25 bilito nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti e per curare gli aspetti organizzativi.32 § 4. L'équipe dei catechisti, concluse le catechesi iniziali, illustra al Presbitero, che presiede la comunità, e all’équipe dei responsabili come si fa la preparazione della celebrazione della Parola e dell’Eucaristia (cfr. art. 11 § 3 e art. 13 § 4) e come si svolgono le convivenze mensili, indicando i temi biblici di formazione per la celebrazione della Parola. |