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14/01/2010 13:53 | |
Titolo II Il Neocatecumenato Capitolo I Elementi fondamentali del Neocatecumenato Art. 5 [Destinatari] § 1. Il Neocatecumenato è uno strumento al servizio dei Vescovi per la riscoperta dell’iniziazione cristiana da parte degli adulti battezzati. Tra questi si possono distinguere: 10 1°. coloro che si sono allontanati dalla Chiesa; 2°. coloro che non sono stati sufficientemente evangelizzati e catechizzati; 3°. coloro che desiderano approfondire e maturare la loro fede; 4°. coloro che provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la Chiesa cattolica. § 2. I chierici e i religiosi che desiderano ravvivare il dono del Battesimo attraverso il Neocatecumenato, e così anche meglio servirlo, lo percorrono nel rispetto della vocazione e del carisma loro propri, e nell’adempimento dei compiti assegnati loro dal Vescovo diocesano o, nel caso di religiosi, dal Superiore. 11 Per i religiosi inoltre si richiede il consenso del proprio Superiore. Art. 6 10 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 172. 11 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Esort. ap. Vita consecrata, 56. STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste www.camminoneocatecumenale.it pag. 6 di 25 [Il Neocatecumenato si attua nella parrocchia] § 1. Il Neocatecumenato, in quanto itinerario di riscoperta dell’iniziazione cristiana, è attuato di norma nella parrocchia, «ambito ordinario dove si nasce e si cresce nella fede »,12 luogo privilegiato in cui la Chiesa, madre e maestra, genera nel fonte battesimale i figli di Dio e li “gesta” alla vita nuova.13 § 2. Poiché la pastorale di iniziazione cristiana è vitale per la parrocchia,14 la realizzazione del Cammino Neocatecumenale va coordinata con la funzione propria che ha il Parroco in ciascuna comunità parrocchiale (cfr. can. 519 CIC),15 esercitando, anche con la collaborazione di altri presbiteri, la cura pastorale di coloro che lo percorrono.16 § 3. Il Cammino Neocatecumenale mirerà a promuovere nei suoi destinatari un maturo senso di appartenenza alla parrocchia e a suscitare rapporti di profonda comunione e collaborazione con tutti i fedeli e con le altre componenti della comunità parrocchiale. Art. 7 [Il Neocatecumenato si attua in piccola comunità] § 1. All’interno della parrocchia, il Neocatecumenato è vissuto in piccola comunità – denominata comunità neocatecumenale –, dato che la forma completa o comune dell’iniziazione cristiana degli adulti è quella comunitaria.17 § 2. Modello della comunità neocatecumenale è la Sacra Famiglia di Nazaret, luogo storico dove il Verbo di Dio, fatto Uomo, si fa adulto crescendo «in sapienza, età e grazia », stando sottomesso a Giuseppe e Maria.18 Nella comunità i neocatecumeni divengono adulti nella fede, crescendo in umiltà, semplicità e lode, sottomessi alla Chiesa. Art. 8 [Catechesi iniziali, itinerario neocatecumenale, “tripode” ed équipe di catechisti] § 1. Il Neocatecumenato consta delle catechesi iniziali (Cap. II) e dell’itinerario neocatecumenale, ispirato dalle tre fasi dell’iniziazione cristiana: precatecumenato, catecumenato ed elezione, divise in tappe, scandite da passaggi segnati da alcune celebrazioni 12 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 257. 13 Cfr. Ibidem, 79 e 257; Catechismo della Chiesa Cattolica, 169 e 507. 14 Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 91; cfr. anche 64: «La catechesi d’iniziazione è, così, l’anello necessario tra l’azione missionaria, che chiama alla fede, e l’azione pastorale che alimenta continuamente la comunità cristiana. Non è, pertanto, un’azione facoltativa, ma un’azione basilare e fondamentale… Senza di essa l’azione missionaria non avrebbe continuità e sarebbe sterile. Senza di essa l’azione pastorale non avrebbe radici e sarebbe superficiale e confusa: qualunque burrasca farebbe crollare l’intero edificio». 15 Cfr. SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, OICA, 45; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 225. 16 Cfr. can. 519 C.I.C.: «Il parroco è il pastore proprio della parrocchia affidatagli, esercitando la cura pastorale di quella comunità sotto l’autorità del Vescovo diocesano, con il quale è chiamato a partecipare al ministero di Cristo, per compiere al servizio della comunità le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l’apporto dei fedeli laici, a norma del diritto»; cfr. can. 281 C.C.E.O. 17 Cfr. OICA, 3; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 258, nota 25: «È importanteconstatare come Giovanni Paolo II, in Christifideles laici 61, pone la convenienza delle piccole comunità ecclesiali nel contesto delle parrocchie e non come un movimento parallelo che assorbe i suoi membri migliori: “All’interno poi di talune parrocchie… le piccole comunità ecclesiali presenti possono essere di notevole aiuto nella formazione dei cristiani, potendo rendere più capillari e incisive la coscienza e l’esperienza della comunione e della missione ecclesiale”». 18 Cfr. Lc 2,52. STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste www.camminoneocatecumenale.it pag. 7 di 25 (Cap. IV).19 § 2. Le catechesi iniziali e l’itinerario neocatecumenale si basano sui tre elementi fondamentali (“tripode”) della vita cristiana, messi in rilievo dal Concilio Vaticano II: Parola di Dio, Liturgia e Comunità (Cap. III). § 3. Al centro di tutto il percorso neocatecumenale vi è una sintesi tra predicazione kerigmatica, cambiamento della vita morale e liturgia.20 § 4. Il Neocatecumenato è realizzato, in comunione con il Parroco e sotto la sua responsabilità pastorale, da un’équipe di catechisti (Titolo V),21 nel rispetto di quanto stabilito dall’art. 2. § 5. Detta équipe, con le catechesi iniziali, avvia un processo di gestazione alla fede in cui si formano le comunità e ritorna periodicamente, di norma una volta all’anno, per condurre i diversi passaggi dell’itinerario neocatecumenale e dare le indicazioni necessarie per lo svolgimento delle varie fasi e tappe. |