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STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2010 19:06
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14/01/2010 13:51
 
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Titolo I

Natura e attuazione del Cammino Neocatecumenale

Art. 1

[Natura del Cammino Neocatecumenale]

§ 1. La natura del Cammino Neocatecumenale viene definita da S.S. Giovanni Paolo

II quando scrive: «
Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione

cattolica, valida per la società e per i tempi odierni».1

§ 2. Il Cammino Neocatecumenale è al servizio del Vescovo come una delle modalità

di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente nella

fede.

§ 3. Il Cammino Neocatecumenale, dotato di personalità giuridica pubblica
2, consta

di un insieme di beni spirituali3:

1°. il “Neocatecumenato”,4 o catecumenato post-battesimale5, secondo la moda-

1 GIOVANNI PAOLO II, Epist. Ogniqualvolta, 30 agosto 1990: AAS 82 (1990) 1515.

2 Cfr. PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI, 28 ottobre 2004 (Prot. N. 1761/04 AIC-110).

3 Cfr. can. 115 § 3: fondazione autonoma di beni spirituali.

4 Cfr. Il Neocatecumenato. Un’esperienza di evangelizzazione e catechesi in atto in questa generazione. Sintesi

delle sue linee di fondo, a cura del Centro neocatecumenale di Roma, Roma 1976 (pro manuscripto).

5 “Un itinerario di tipo catecumenale, che percorre tutte quelle fasi che nella Chiesa primitiva i catecumeni

percorrevano prima di ricevere il sacramento del Battesimo… (cfr. Catecumenato post-battesimale, in Notitiae 95-96,1974, 229)” (G

IOVANNI PAOLO II, Epist. Ogniqualvolta, 30 agosto 1990, AAS 82 [1990] 1514).

Esso si ispira a vari documenti della Santa Sede, tra i quali:

- il cap. IV dell’
OICA che suggerisce l’utilizzazione adattata della catechesi e di alcuni riti propri del catecumenato

per la conversione e maturazione nella fede anche negli adulti battezzati.

- P
AOLO VI, Esort. apost. Evangelii Nuntiandi, 44: «È ormai palese che le condizioni odierne rendono sempre

più urgente che l’istruzione catechetica venga data sotto forma di un catecumenato».

- G
IOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Catechesi Tradendæ, 44: «La nostra preoccupazione pastorale e missionaria…

va a coloro che, pur essendo nati in un paese cristiano, anzi in un contesto sociologicamente cristiano,

non sono mai stati educati nella loro fede e, come adulti, sono dei veri catecumeni».

- G
IOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Christifideles Laici, 61: «Un aiuto [alla formazione dei cristiani] può essere

dato… da una catechesi post-battesimale a modo di catecumenato, mediante la riproposizione di alcuni

elementi del
Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti, destinati a far cogliere e vivere le immense e straordinarie

ricchezze e responsabilità del Battesimo ricevuto».

-
Catechismo della Chiesa Cattolica, 1231: «Per la sua stessa natura il Battesimo dei bambini richiede un catecumenatopost-battesimale. Non si tratta soltanto della necessità di una istruzione posteriore al Battesimo,

ma del necessario sviluppo della grazia battesimale nella crescita della persona».

- C
ONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 59: «“Il modello di ogni catechesi è il

Catecumenato battesimale, che è formazione specifica mediante la quale l’adulto convertito alla fede è portato

alla confessione della fede battesimale durante la veglia pasquale”. Questa formazione catecumenale

deve ispirare le altre forme di catechesi, nei loro obiettivi e nel loro dinamismo»;
ibidem, 91: «La catechesi

post-battesimale, senza dover riprodurre mimeticamente la configurazione al Catecumenato battesimale, e

riconoscendo ai catechizzandi la loro realtà di battezzati, farà bene ad ispirarsi a questa “scuola preparatoria

alla vita cristiana”, lasciandosi fecondare dai suoi principali elementi caratterizzanti».

STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste

www.camminoneocatecumenale.it pag. 4 di 25

lità di cui al Titolo II;

2°. l’educazione permanente della fede, secondo la modalità di cui al Titolo III;

3°. il catecumenato, secondo la modalità di cui al Titolo IV;

4°. il servizio della catechesi, di cui al Titolo V, svolto secondo le modalità e

dalle persone ivi indicate.

Art. 2

[Attuazione del Cammino Neocatecumenale]

In conformità al desiderio del Papa Giovanni Paolo II: «Auspico che i Fratelli

nell’Episcopato valorizzino e aiutino – insieme con i loro Presbiteri – quest’opera per

la nuova evangelizzazione, perché essa si realizzi secondo le linee proposte dagli iniziatori,

nello spirito di servizio all’Ordinario del luogo e di comunione con lui e nel contesto

dell’unità della Chiesa particolare con la Chiesa universale
»,6 il Cammino Neocatecumenale

si attua nelle diocesi:

1°. sotto la giurisdizione, la direzione del Vescovo diocesano
7 e conl’assistenza, la guida8 dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino, o

dell’Équipe responsabile delegata, di cui all’art. 3, 7º;

2º. secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nel presente Statuto e

negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti.

Art. 3

[Compiti dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino]

Compete all’Équipe Responsabile internazionale del Cammino, di cui al Titolo VI:

1°. mettere a disposizione dei Vescovi diocesani i beni spirituali di cui all’art. 1

§ 3;

2°. guidare l’attuazione del Cammino Neocatecumenale e garantirne

l’autenticità;

3°. adempiere i compiti propri, indicati nel presente Statuto;

4°. procedere alle consultazioni che si considerino opportune;

5°. mantenere regolari rapporti con i Vescovi diocesani;

6°. mantenere regolari rapporti con il Pontificio Consiglio per i Laici, dicastero

a cui il Santo Padre ha affidato l’incarico di accompagnare il Cammino Neocatecumenale,

9 come pure con gli altri dicasteri della Santa Sede

nell’ambito delle rispettive competenze, informandone il Pontificio Consiglio

per i Laici;

7º. nominare, secondo le modalità previste all’art. 31 § 2, Équipes responsabili

nazionali – nonché, se necessario, Équipes regionali e diocesane – delegando

loro, nei rispettivi ambiti, i compiti di cui ai precedenti punti 2º, 3º, 4º e

5º. Tali Équipes svolgono detti compiti fino a che l’Équipe Responsabile in-

6 GIOVANNI PAOLO II, Epist. Ogniqualvolta, 30 agosto 1990: AAS 82 (1990) 1515.

7 CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 223; cfr. can. 775 § 1 C.I.C.; can. 617

C.C.E.O.

8 Con le parole “direzione” e “guida” si indicano due funzioni distinte: con il termine “direzione” si intende la

giurisdizione propria dei ministri ordinati; con il termine “guida” si intende la conoscenza tecnica del Cammino secondo

le linee proposte dagli iniziatori.

9 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Lettera al Cardinal James Francis Stafford, Presidente del Pontificio Consiglio per i

Laici, 5 aprile 2001, in L’Oss. Rom., 17-18 aprile 2001, p. 4.

STATUTO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE 11 maggio 2008, solennità di Pentecoste

www.camminoneocatecumenale.it pag. 5 di 25

ternazionale non ritenga opportuno sostituirle o modificarle.

Art. 4

[Beni temporali]

§ 1. Il Cammino Neocatecumenale, in quanto itinerario di formazione cattolica che si

attua nelle diocesi mediante servizi resi a titolo gratuito, non ha patrimonio proprio.

§ 2. Quando in una diocesi si ritiene utile sostenere economicamente iniziative ed attività

funzionali all’evangelizzazione attuata attraverso il Cammino Neocatecumenale, il

Vescovo diocesano, su richiesta dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino,

valuterà l’opportunità di erigere una fondazione autonoma diocesana, con personalità

giuridica, regolata da statuti propri, che sarà riconosciuta anche in sede civile. Essa potrà

essere sostenuta da offerte oblative dei partecipanti al Cammino Neocatecumenale,

come pure di Enti e di privati.

§ 3. Nelle comunità vengono effettuate collette, in risposta a varie necessità. Spetta ai

responsabili delle comunità, nonché alle équipes responsabili del Cammino a ogni livello,

assicurare che la gestione di tali collette avvenga con grande senso di responsabilità

e nel rispetto del Diritto.

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