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COME FAR TESORO DEI PROPRI SBAGLI

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2013 18:16
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10/08/2013 14:10
 
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4. - Applicazione del testo di S. Paolo: “Volentieri mi glorierò delle mie infermità”.

“Sollevate spesso il cuore verso Gesù Redentore e, con santa fiducia accompagnata da profonda umiltà, ditegli: Io sono miserabile, o Signore, ma voi prenderete la mia miseria nel seno della vostra misericordia, e con mano paterna mi ammetterete al gaudio del vostro regno! Io son vile, abietta, ma voi, in quel giorno (della mia morte) mi amerete ugualmente perché ho sperato in voi e ho desiderato di essere vostra” (7).
“Orsù, ve ne scongiuro per il comune nostro amore che è Gesù Cristo, vivete contenta e tranquilla anche in mezzo alle infermità. Mi glorierò delle mie infermità, scrive il grande S. Paolo, affinché abiti in me la potenza del Salvatore (1 Cr 12, 9). Sì, poiché la nostra miseria serve di trono per far riconoscere la somma bontà di Nostro Signore” (8).
“Possa Dio essere esaltato dalle nostre miserie, sul trono della sua bontà e sul palcoscenico della nostra umiltà sincera!” (9).
“State tranquilla, mia cara figlia; non badate alle imperfezioni, ma fissate gli occhi ben alti all'infinita bontà di Colui che, per tenerci umili, permette che viviamo nelle imperfezioni. Rimettetevi completamente alla sua bontà, ed egli avrà dell'anima vostra e di ciò che la riguarda una cura tale che voi non potete immaginare.
Che se finora non avete corrisposto, ottimo rimedio sarà il corrispondere d'ora in avanti. Le vostre miserie non devono meravigliarvi: Dio ne ha viste ben altre, e la sua misericordia non rigetta i miserabili, ma si compiace di far loro del bene, mutando la loro abiezione in trono di sua gloria” (10).
“Davvero che le nostre miserie e debolezze, per grandi che siano, non ci devono scoraggiare, ma umiliarci e farci gettare fra le braccia della divina misericordia, la quale sarà tanto più glorificata quanto maggiori saranno le colpe da cui riusciremo a risorgere: ciò che noi dobbiamo sperare di fare, con la grazia di Nostro Signore” (11).
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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