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10/08/2013 13:58 | |
7. - Certi peccati sono meno gravi della superbia e servono a guarirla.
E notiamo che la dottrina del nostro Santo, come quella degli altri Dottori, non si applica solamente alle colpe leggere. S. Isidoro (33) e S. Tommaso (34) affermano che talvolta, in punizione dell'orgoglio, Dio permette anche delle cadute gravi in peccati vergognosi. Questi peccati, dicono essi, sono meno gravi della superbia, e la misericordia divina se ne serve per intimorire, scuotere e far rientrare in sé l'uomo orgoglioso, ut per hanc humiliatus a confusione exsurgat. Così, aggiungono, fa quel medico che, per guarire il malato da una malattia seria, lo assoggetta a dolori forse più forti, ma meno dannosi. Un celebre scrittore moderno ha così scritto in proposito: “E una grazia per la miseria dell'uomo che egli inciampi, allorché un passo più deciso gli potrebbe far toccare la sommità della superbia” (35).
S. Giovanni Crisostomo fa riflessioni analoghe: “Qualche volta, dice, Dio permette che gli altri conoscano certi peccati delle anime nobili e grandi per il motivo che in esse cominciano a insinuarsi dei pensieri di vanità. Ora il Signore, per mezzo di cadute, vuole spogliarle di quell'aura popolare per la quale hanno sfidato tanti pericoli e, mostrando che essa è effimera come il fiore del campo, li induce a consacrarsi a lui senza riserva e a considerarlo come l'unico fine di tutte le loro azioni” (36).
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