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VITA di s.Teresa D'Avila

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2013 17:49
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09/08/2013 16:30
 
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8. E, pensando che la signoria vostra farà questo che le chiedo per amore del Signore, come gli altri che dovranno leggere il mio scritto, scrivo con libertà; diversamente ne avrei gran scrupolo, tranne che per dire i miei peccati, per i quali non ne ho alcuno. Del resto, basterebbe esser donna per farmi abbassare le ali; tanto più, poi, donna tanto miserabile. E così, ciò che può esservi in più del semplice racconto della mia vita, la signoria vostra lo tenga per sé, visto che ha tanto insistito perché manifestassi in qualche modo le grazie che Dio mi fa nell’orazione, se sarà conforme alle verità della nostra santa fede cattolica; e se invece non lo fosse, la signoria vostra lo bruci subito, perché io a ciò mi sottometto. Dirò quello che sperimento affinché, se conforme alla fede, possa recare alla signoria vostra qualche vantaggio; altrimenti la prego di trarre d’inganno la mia anima affinché il demonio non guadagni là dove credo di guadagnare io. Del resto, il Signore già sa, come poi dirò, che mi sono sempre adoperata a cercare chi mi illuminasse.
9. Per quanto chiaramente voglia parlare di queste cose di orazione, saranno sempre oscure per chi non ne ha esperienza. Parlerò di alcuni ostacoli che, a mio giudizio, si frappongono in questo cammino, e di altre cose pericolose, secondo ciò che il Signore mi ha insegnato per esperienza e di cui ho trattato con uomini molto dotti e con persone che fanno vita spirituale da molti anni. Si vedrà che in soli ventisette anni da quando pratico l’orazione, nonostante cammini tanto male e fra tanti inciampi in questa via, il Signore mi ha dato tale esperienza quale ne hanno altri che vi camminano da trentasette o da quarantasette anni con continui esercizi di penitenza e di virtù. Sia egli benedetto per tutto questo e si serva pure di me, per quello che egli è. Sa bene il mio Signore che io non cerco altro, scrivendo, se non che egli sia lodato ed esaltato un pochino, facendo vedere come di un letamaio così sudicio e maleodorante egli abbia fatto un giardino di così delicati fiori. Piaccia a Sua Maestà che io non torni per mia colpa a strapparli, ridiventando quella che ero. Questo io supplico, per amore del Signore, che la signoria vostra chieda, poiché sa chi sono io più chiaramente di quanto mi abbia permesso di scrivere.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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