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PENSIERI SULL'AMORE DI DIO (s.Teresa d'Avila)

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2013 16:10
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03/08/2013 16:04
 
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4. Se, però, questo ricchissimo Sposo vuole arricchire l’anima e inondarla di maggiori delizie, l’attira tanto a sé che, simile a una persona cui l’eccesso del piacere e della gioia fa perdere i sensi, le sembra di essere tenute fra quelle braccia divine, appoggiata a quel sacro costato e a quelle divine mammelle. Non sa far altro che godere, nutrita da quel latte celeste con cui il suo Sposo la va alimentando e rafforzando per metterla in condizione di ricevere doni più grandi e acquistare ogni giorno più meriti. Quando l’anima si ridesta da quel sonno e da quella ebbrezza celestiale, resta come stupefatta, stordita e, in preda a un santo delirio, mi sembra che possa dire: Migliori del vino sono le tue mammelle. Mentre, infatti, era in quell’ebbrezza, credeva di non poteva salire più in alto; ma, dopo essersi vista in un grado più elevato, e del tutto compenetrata di quella incommensurabile grandezza di Dio, nutrita in quel modo, ricorre a un delicato paragone e pertanto dice: Migliori del vino sono le tue mammelle. Come accade ad un bambino che non sa come cresce, né come succhia il latte, al quale spesso, senza che egli succhi né si muova per farlo, si sprizza il latte in bocca, così avviene qui, dove l’anima non sa assolutamente nulla di sé, né agisce né comprende come né da dove le sia venuto un tanto bene (e nemmeno può immaginarlo così grande). Sa che è il più grande di cui si possa godere in questa vita, anche di fronte a tutti i diletti e i piaceri del mondo uniti insieme. Si sente cresciuta e migliorata senza sapere quando lo abbia meritato; resa partecipe di grandi verità senza vedere il Maestro che gliele insegna; fortificata nelle virtù, oggetto di premure da parte di chi sa e può farlo così bene. Non sa a cosa paragonare tutto questo, se non alla tenerezza della madre che adora il figlio e lo tira su con amorose cure.
5. Questo paragone è assai appropriato; l’anima è qui così in alto e così impossibilitata a servirsi dell’intelletto da somigliare press’a poco a un bambino che riceve il latte e lo gusta, ma non ha ancora l’intelligenza per capire come gli venga quel bene. Ciò nonostante, nell’assopimento passato, prodotto dall’ebbrezza, l’anima non è così inattiva da non capire e da non fare qualcosa, perché si rende conto d’essere vicina a Dio. perciò, con ragione dice: Migliori del vino sono le tue mammelle.
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