Il problema della distinzione tra vangeli spuri ed autentici non è stato discusso nel primo concilio di Nicea: l'aneddoto è inventato. Compare nel testo clandestino
La Religione Cristiana Analizzata (in francese nell'originale,
La Religion chretienne analysée) attribuito a
Dumarsais, e pubblicato da Voltaire in forma ridotta in
Raccolte Essenziali (
Recueil necessaire) nel
1765, dove è indicata come fonte
Sanctissima concilia (1671-1672, Parigi, vol II, pp 84-85) di
Pierre Labbe (
1607-
1667), che afferma di seguire gli anni
325 § 158 degli
Annales ecclesiasti (
1559-
1607) di
Baronio (
1538-
1607), anche se si deve notare che Baronio, riportando dell'adozione di certi vangeli e del rifiuto di altri come spuri, non riporta in che modo fu fatta la distinzione.
Voltaire ripete l'aneddoto romanzesco più volte, citando Labbe come fonte, si veda B. E. Schwarzbach, p. 329 e n. 81. Dubbi furono espressi in precedenza, da Tillemont (si veda L. S. Le Nain de Tillemont, Memorie per la storia della Chiesa [Memoires pour servir a l'histoire ecclesiastique], 1701-14, seconda edizione, Parigi, Robustel - Arsenal 4° H.5547], volume VI, p. 676.)
Nei fatti l'aneddoto data
Baronio più di sei secoli prima della sua nascita: compare in un anonimo Synodikon contenente brevi citazione di 158 concili dei primi nove secoli. Portato dalla
Grecia nel
XVI secolo da
Andreas Darmasius, questo documento fu acquistato ed edito dal teologo
luterano Johannes Pappus (
1549-
1610). Fu successivamente ristampato, certamente almeno nella
Bibliotheca graeca [...] di Fabricio, la prima di queste edizioni fu pubblicata negli anni
1705-
1707, e potrebbe essere stata conosciuta da D'Holbach. L'aneddoto si trova in Synodicon vetus sezione 34, "Council of Nicaea" (
Johannes Albert Fabricius, Biblioteca graeca (..) [1790-1809,
Amburgo:
Bohn], Volume XII, pagine 370-371.)
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