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IL CONCILIO DI NICEA

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2017 13:53
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24/07/2013 18:51
 
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Determinazione della data della Pasqua

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi le voci Calcolo della Pasqua e Quartodecimani.
L'Agnello, mosaico nell'interno della cupola della basilica di San VitaleRavenna.

La festa della Pasqua è legata alla Pasqua ebraica, in quanto lacrocifissione e resurrezione di Gesù avvennero durante questa festa. Intorno al 300, molte delle Chiese avevano adottato il costume occidentale di celebrare la festa la domenica dopo la Pasqua ebraica, per enfatizzare la resurrezione, che avvenne secondo i vangeli di domenica. Altri invece celebravano la Pasqua il 14 del mese di Nisan, la data della crocefissione secondo il calendario ebraico della Bibbia (23,5,19,14).

Questo gruppo veniva chiamato dei Quartodecimani. Le Chiese orientali di Siria, Cilicia e Mesopotamia determinavano la data della Pasqua a partire dal calendario ebraico; Alessandria e Roma invece seguivano un calcolo differente, attribuito a papa Sotero, in modo tale che la Pasquacristiana non coincidesse mai con la Pasqua ebraica, e decisero di fissarla alla prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera.

Secondo Duchesne[4], che fonda le sue conclusioni sui seguenti documenti:

  1. la lettera conciliare di Teodoreto di Ciro agli Alessandrini;[5]
  2. nella lettera circolare di Costantino ai vescovi alla conclusione del concilio;[6]
  3. su Atanasio;[7]

Sant'Epifanio di Salamina scrisse alla metà del IV secolo che[8]:

«
... l'imperatore ... convocò un concilio di 318 vescovi ... nella città di Nicea. ... Essi approvarono alcuni canoni ecclesiastici durante il concilio, e inoltre decretarono riguardo alla Pasqua ebraica che ci dovesse essere un accordo unanime sulla celebrazione del santo e supremo giorno di Dio. »

Il concilio si assunse il compito di regolare queste differenze, in parte anche perché in alcune diocesiera proibito fare coincidere la Pasqua ebraica con la Pasqua cristiana. 
"Fu stabilito di celebrare ovunque la festa della resurrezione di domenica, e di non farla coincidere con la Pasqua ebraica, cioè sempre dopo il 14 di Nisan, la domenica dopo il plenilunio di primavera. Il motivo principale di questa decisione era l'opposizione al giudaismo, che aveva disonorato la Pasqua con la crocefissione del Signore".[9]

Costantino scrisse che[10]

«
... sembrava una cosa indegna che nella celebrazione di questa santissima festa si dovesse seguire la pratica dei Giudei, che hanno insozzato le loro mani con un peccato enorme, e sono stati giustamente puniti con la cecità delle loro anime. ... È bene non avere nulla in comune con la detestabile cricca dei Giudei; in quanto abbiamo ricevuto dal Salvatore una parte diversa. »

Teodoreto di Ciro riporta queste parole dell'imperatore[11]:

«
Fu prima di tutto dichiarato improprio il seguire i costumi dei Giudei nella celebrazione della santa Pasqua, perché, a causa del fatto che le loro mani erano state macchiate dal crimine, le menti di questi uomini maledetti erano necessariamente accecate. ... Non abbiamo nulla in comune con i Giudei, che sono i nostri avversari. ... evitando ogni contatto con quella parte malvagia. ... le cui menti, dopo avere tramato la morte del Signore, fuori di sé, non sono guidate da una sana ragione, ma sono spinte da una passione irrefrenabile ovunque la loro follia innata le porti. ... un popolo così completamente depravato. ... Quindi, questa irregolarità va corretta, in modo da non avere nulla in comune con quei parricidi e con gli assassini del nostro Signore. ... neanche un solo punto in comune con quegli spergiuri dei Giudei. »

Il Concilio di Nicea, comunque, non dichiarò i calcoli alessandrini o romani come obbligatori. Invece, il concilio diede al Vescovo di Alessandria il privilegio di annunciare annualmente la data della Pasquacristiana alla Curia romana. Benché il Concilio avesse intrapreso il compito di dare una data alla Pasqua, si accontentò alla fine di comunicare la sua decisione alle differenti diocesi, invece di stabilire un canone. Ci furono quindi delle controversie sulla celebrazione della Pasqua.

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