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Meditazioni

Ultimo Aggiornamento: 06/05/2013 18:20
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11/04/2013 23:56
 
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COMPASSIONE DIVINA

“Egli è quel che ti perdona tutte le tue iniquità” (Salmo 103:3)

Alza gli occhi alla croce e cogli in essa il significato del tuo peccato, esattamente come esso appare agli occhi di Dio, considera l’opera compiuta da Cristo e rifletti sul Suo infinito amore, sulla Sua compassione. Il Signore è Colui che, invece di giudicarci per le nostre iniquità, ci perdona essendosi identificato a noi, Egli che: “...annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini: ed essendo trovato nell’esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce” (Fil. 2:7, 8). Per questo motivo Egli è realmente il tuo Amico e Redentore. Puoi andare a Lui con fiducia. Come ha assunto la tua natura, Egli ha preso su di Sé anche la tua colpa. Gesù Cristo sulla croce portò sul Suo corpo i nostri peccati. Questo è un fatto, il più grande di ogni epoca. “In Lui noi abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione de’ peccati” (Ef. 1:7). Egli è venuto per la tua liberazione. Dopo aver accettato questo dono dell’amore del Padre, confidando in Lui come unica via di salvezza, puoi permetterti di gioire. “Non v’è ... alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Rom. 8:1). La tempesta, con la sua oscurità e con il fragore del tuono, è spazzata via: su noi si stende un cielo sereno. Riposa in questa certezza. Non c’è alcuna condanna! Gli accusatori sospinsero la donna colpevole davanti a Cristo, chiedendo con rabbia che ella fosse lapidata. Lei cadde ai piedi di Gesù, nascondendosi il viso. Quale rifugio benedetto! Il Signore si piegò verso di lei, scrivendo per terra promesse che soltanto gli occhi di uno sguardo basso potevano leggere. Le Sue parole confusero i nemici, e li misero a tacere. Tutto fu spazzato via: uno alla volta gli accusatori se ne andarono. Invece degli spietati colpi di chi avrebbe voluto una giustizia sommaria, la donna avvertì il dolce tocco del Maestro. Egli le chiese: “Nessuno t’ha condannata?”. Ella alzò lo sguardo per scoprire che non vi era alcun dito puntato contro di lei, nessuna voce la condannava. Soltanto gli occhi di Gesù la fissavano con compassione, soltanto la Sua voce la tratteneva con parole di tenera benedizione. Anima mia, è ai Suoi piedi che nasce la tua gioia! Abbi coraggio, e rivendicala come tuo possesso. Questa è la sentenza: nessuna condanna! Anima mia, benedici l’Eterno!

(assembleedidio.org)

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