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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol 5) Anno C

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2013 08:20
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01/02/2013 08:04
 
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Movimento Apostolico - rito romano
Senza parabole non parlava loro

Oggi Gesù ci rivela quanto è grande la potenza della Parola del Padre suo. Quando la vera Parola di Dio è seminata in un cuore, in esso prende radici e a poco a poco comincia a produrre i suoi frutti o di salvezza o di perdizione. Nulla è più come prima. Ecco come il profeta Isaia parla di questa parola creatrice del Signore: "Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. Voi dunque partirete con gioia, sarete ricondotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spini cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non sarà distrutto" (Is 55,6-13).
Se la Parola di Dio è creatrice, perché partecipa della stessa onnipotenza del suo Autore, perché noi non la diciamo, non la insegniamo, non la predichiamo, non formiamo a partire da essa cuori e menti? Non facciamo tutto questo perché Dio e la sua Parola non possono essere divisi. Non è possibile prenderci la Parola del Signore e lasciare Dio nel suo Cielo. La Parola di Dio deve essere sempre proferita da Dio, da Lui detta ed insegnata. Perché questo avvenga, Dio deve essere nel nostro cuore, nella nostra mente, nella nostra anima, in ogni nostro pensiero e desiderio, deve essere anche nel nostro corpo. Questo deve riflettere tutta la divina santità. Se Dio non è in noi, neanche la sua Parola sarà mai sulla nostra bocca ed allora diciamo parole della terra, di uomini, parole di quaggiù che sono senza alcuna forza di redenzione.
Diceva: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
La Parola del Signore è in tutto paragonata da Gesù ad un seme che viene gettato nella terra. Che l'agricoltore dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme ha una sua particolare vita che viene fuori da se stessa. Al seminatore spetta solo controllarne la crescita in modo che possa mieterlo a suo tempo e mettere nei suoi granai il prezioso frutto. Altra verità della Parola di Dio è questa: essa non crea in un solo giorno un universo nuovo, santo, perfetto. Agisce invece con molta lentezza. All'inizio la sua azione è quasi invisibile, tanto è piccola. Ma poi con il passare del tempo, tutto prende forma e consistenza. Ma anche in questo secondo caso, all'uomo che semina la Parola è chiesto di saper attendere. Dio mai opera senza il tempo. Mille anni per il Signore sono come un turno di notte. Se non impariamo a lavorare con il tempo di Dio, la nostra fretta può produrre disastri nel suo regno. Invece con la pazienza propria del contadino attendiamo la crescita del seme e i frutti verranno in abbondanza.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la pazienza.
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