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Obiezioni sulla CHIESA

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2019 17:03
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17/02/2019 00:32
 
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«La Chiesa di Roma è apostata (?)»:
evangelico sfida un teologo cattolico

Apostasia della Chiesa. Un giovane evangelico ha interrogato il domenicano Angelo Bellon sul presunto tradimento della Chiesa cattolica e sull’autorità della Bibbia. Ecco la risposta.

 

Con una lettera indirizzata a padre Angelo Bellon, teologo domenicano, un ragazzo evangelico pentecostale di 28 anni ha voluto contestare alla Chiesa Cattolica di aver abbandonato la retta dottrina, di aver sostituito la Parola con le proprie tradizioni terrene, di essere sostanzialmente apostata. Questo perché, a suo avviso, la Bibbia è l’unica autorità divina ed è stata sottomessa alla Dottrina della Chiesa.

Sempre a suo parere, la Chiesa di Roma è la replica della dottrina diffusa dai Farisei: usi e costumi spacciati per Parola di Dio. La lettera si conclude con l’invito a “lasciare l’agio” ed a proclamare la Verità. Padre Angelo, il destinatario della lettera, ha articolato così la sua dotta risposta.

 

L’autorità della Tradizione e quella della Bibbia

Prima di tutto,  da dove si evince che “la Bibbia è l’unica autorità divina”? E’ scritto nella stessa Bibbia? La realtà è che la Bibbia è stata trasmessa dalla Tradizione, a sua volta fissata dal Magistero della Chiesa. Ed il Magistero, come dovrebbe essere noto a tutti, si basa sulla Scrittura ed è confermato appunto dalla Tradizione. La Costituzione Dogmatica Dei Verbum del Concilio Vaticano II, dichiara: “È questa Tradizione che fa conoscere alla Chiesa l’intero canone dei libri sacri e nella Chiesa fa più profondamente comprendere e rende ininterrottamente operanti le stesse sacre Scritture”(DV 8). Quindi, è proprio la Tradizione che trasmette integralmente la Parola di Dio, sigillandone il significato e impedendone l’esame personale ed arbitrario. Del resto, proprio la Sacra Scrittura (2 Pietro, 2, 20) prescrive che “nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione” . In sintesi, sia la Sacra Scrittura che la Tradizione sono congiunte fra di loro in quanto originate dalla medesima fonte divina e si orientano, congiuntamente, al medesimo fine.

La Sacra Scrittura è Parola di Dio consegnata ad opera dello Spirito Santo; la Tradizione trasmette la Parola, in origine annunciata da Cristo e confermata dallo Spirito Santo agli apostoli ed ai loro successori perché la conservino fedelmente, la predichino rigorosamente, la diffondano rettamente. “Ne risulta così che la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura e che di conseguenza l’una e l’altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e riverenza” (DV 9). E quindi “la sacra Tradizione e la sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa” (DV 10). E’ dunque compito del Magistero della Chiesa interpretare rettamente la Parola, scritta o trasmessa, e tale ufficio è svolto con l’autorità di Gesù Cristo.

Il teologo domenicano ha anche aggiunto una citazione che riportiamo per intero: “Questa Tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo: cresce infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro (cfr. Lc 2,19 e 51), sia con la intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità. Così la Chiesa nel corso dei secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le parole di Dio” (DV 8).

Se si negasse questo progresso, si resterebbe costretti nella lettura materiale dei testi ed in una visione del tutto materiale ed umana, ignorando l’opera dello Spirito Santo, la verità intera portata da Lui ed annunciata da Cristo. Solo Pietro ha ricevuto da Cristo l’incarico di confermare i fratelli nella fede (Luca, 22, 31-32) e quindi chiunque altro si ascriva il compito di suffragare o modificare l’integrità della fede è in errore grave. Solo a Pietrospetta comprovare la fede, perché solo lui è la roccia su cui è edificata la Chiesa, solo lui ha le chiavi del Regno, solo lui lega e scioglie sulla terra e nei Cieli. Solo Pietro ed i suoi successori possono tutto questo, ma non per qualità personali particolarmente eccellenti, non per conoscenze acquisite tramite studi approfonditi, non per mezzo di meditazioni particolarmente feconde ma solo ed esclusivamente per il potere che Cristo ha consegnato nelle sue mani ed in quelle di tutti coloro che lo hanno succeduto.

La Dei Verbum, al punto 10, dichiara: “Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l’assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente esponequella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da Dio. È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l’azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime” Quindi Tradizione, Scrittura e Magistero devono coesistere altrimenti, frammentate l’una dall’altra, cadono.

 

Se il cattolicesimo non è vero, perché Dio ha permesso la menzogna per 1500 anni?

Padre Bellon ha proseguito con alcune argomentazioni logiche: potrebbe mai Cristo averci detto di restare con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,10) ed aver permesso alla menzogna di installarsi così prepotentemente nella Sua Chiesa, sin dagli esordi? 1500 anni per i protestanti e 2000 per gli evangelici sarebbero stati sperperati nell’impostura? Ed è possibile che San Tommaso e tutti gli altri Dottori della Chiesa abbiano solo parlato di invenzioni umane, soppiantando la Verità?

In ultimo, il consiglio del teologo è stato uno, valido per tutti quelli ancora nelle tenebre: leggere, studiare, documentarsi e giungere a comprendere la Verità. La presunzione di interpretare personalmente la Scrittura è un’antica piaga che, come purtroppo è qui dimostrato, ci affligge tuttora. Per alcuni, duemila anni di Tradizione e Magistero della Chiesa Cattolica contano quanto il loro parere personale e, in tempi in cui tutti insegnano persino al Pontefice come comportarsi, c’è certamente da pregare molto per queste vittime del padre di tutti i peccati: l’orgoglio.


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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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