10/04/2012 16:49
Anche la mia è una poverissima testimonianza e quindi mi accodo a quella precedente.
Mi sono sempre chiesto perché i cattolici si vergognino di essere tali; perché quando qualcuno ci chiede «Cosa fai domani?», noi ci vergogniamo di dire «Vado a Messa» oppure «Vado in parrocchia»?
Eppure accendendo la radio o la televisione mi capita spesso di sentire persone che dichiarano tranquillamente di essere buddiste, islamiche, ebree, oppure di essere atee o agnostiche; loro non si vergognano, anzi lo dicono come se fosse la cosa giusta da fare. Ma come… loro parlano liberamente delle loro religioni e noi invece ci vergogniamo di Gesù? Questo atteggiamento era anche il mio e forse in dei momenti lo è ancora, ma da qualche anno ho cominciato a parlare della mia fede più liberamente. Facendo così mi sono resa conto che la gente in effetti ti disprezza, anzi peggio, prova pena per te, per te che magari gli dici «Io prego il rosario» o «Io faccio l’animatore di un dopocresima», per te che ti fai il segno della Croce prima di iniziare a mangiare ad un ristorante. Io credo che l’importante è non imporre a nessuno di pensarla come te e di non farti influenzare dalle altre «idee» religiose. Una medicina io l’ho trovata: si tratta di essere te stesso, di essere di Gesù anche a scuola, a lavoro o a casa e non solo nel gruppo parrocchiale e la domenica a Messa. Questo sì che ti rende sereno e alla fine ti fa sentire meglio e ti da gioia.
La pace di Gesù sia con tutti. [SM=g27988]