14/06/2011 12:17

Sono un cristiano quasi praticante e quasi credente.

Da qualche tempo di fronte alle piccole contrarietà (purtroppo o per fortuna non ancora di fronte alle grandi) mi sfugge, letteralmente mi sfugge, l’invocazione «Gesù per favore aiutami» o «Dio ti prego aiutami». Subito dopo rimango sconcertato e anche contrariato con me stesso, perché ho sempre ritenuto che non si dovesse disturbare il Cielo per cose da poco, e che comunque la sola richiesta lecita fosse quella di essere messi in grado di portare il proprio fardello.

Ad ogni modo, il fatto è che, dopo quell’invocazione, immediatamente la piccola contrarietà s’appiana.

Sia chiaro, non faccio esperimenti di pronto intervento celeste, quelle invocazioni mi sfuggono in modo del tutto improvviso e spontaneo, tant’è vero che, quando invece ho il controllo razionale dei miei pensieri, di fronte alle avversità che s’accavallano a volte dico a mezza voce «Ecco come mi aiuti», «Bell’aiuto mi dai», «Grazie per l’aiuto», sfiorando la bestemmia e comunque dimostrando una notevole puerilità.

Naturalmente in questi casi non accade mai nulla di buono, e le cose seguono il loro corso negativo.

Confesso di essere stato colto anche da qualche dubbio sulla provenienza di quegli aiuti, pur essendo certo della mia indisponibilità ad accettarli se non dall’Alto.

Non voglio fare commenti a quanto precede se non per aggiungere che infine, a un certo punto, ho sentito il bisogno di ringraziare per quanto accadeva, soprattutto per la trasformazione personale che provocava, e il dovere di darne testimonianza.