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FONTI EXTRA-BIBLICHE PER LE ORIGINI DI ISRAELE

Troppo ampia è una analisi della storia di Israele in epoca veterotestamentaria, , con i suoi molteplici problemi storici, a partire dal testo biblico e delle fonti non bibliche che vanno via via aumentando di numero, man mano che ci si avvicina all'età ellenistica, per poterla descrivere in maniera esauriente. 
I famosi lavori di J.B.Pritchard, Ancient Near Eastern Texts, relating to the Old Testament (ANET) ed Ancient Near East in Pictures relating to the Old Testament (ANEP), forniscono la raccolta di tutte le iscrizioni conosciute e di tutto il materiale iconografico utile sia direttamente che indirettamente per la conoscenza dell'AT. Numerose raccolte di questo materiale sono disponibili anche in italiano, come in AA VV, L'Antico Testamento e le culture del tempo, Borla, Roma, 1990. 
A questo si deve naturalmente aggiungere l'indagine archeologica di tutti i siti conosciuti relativi alla storia veterotestamentaria. 
E' oramai universalmente accettato che i primi undici capitoli della Genesi non sono libri "storici" nel senso moderno del termine e non descrivono "cronache" di avvenimenti conosciuti direttamente dagli autori. La loro "verità" profonda risiede nel darci, invece, una lettera "sapienziale", ispirata da Dio stesso, di ciò che è avvenuto nell'opera del Creatore e del peccato che, fin dal primo momento, l'uomo, tentato dal serpente, ha introdotto nel mondo. 
Nelle fonti extrabibliche finora conosciute nessun riferimento diretto ai fatti descritti nella Scrittura è stato ancora scoperto, fino al periodo dei regni divisi di Giuda ed Israele, dopo la morte di Salomone. Siamo, però, molto informati sul contesto storico e politico, soprattutto per certi specifici periodi, dell'ambiente di quei secoli. In particolare l'archivio reale rinvenuto a Tell El-Amarna, in Egitto, dove il faraone Amenofi IV (1379-1362) aveva fatto edificare una città ed un palazzo reale, ci ha restituito una grande quantità di lettere da lui scritte o a lui indirizzate nel XIV secolo a.C., molte delle quali relative alla zona geografica della Siria-Palestina. 
Troviamo la prima menzione di Israele in una iscrizione del faraone Merneptah (1224-1204), nell'anno 5 del suo regno (1220 a.C. ca.). La stele di Merneptah è stata scoperta nel 1896, nei pressi di Tebe, ed è ora al Museo egizio del Cairo. Merneptah è stato il successore di Ramses II 1290-1224). Così recita l'iscrizione, descrivendo le campagne di guerra del faraone: 
"I principi sono prostrati e dicono: Pace. Tra i nove archi nessuno alza più la testa. Tehenu è devastato (la Libia); Hatti è in pace. Canaan è privato di ogni sua malvagità; Ashqelon è deportato; ci si è impadroniti di Ghezer; Yanoam è come se non fosse più; Israele è annientato e non ha più seme. Haru è in vedovanza davanti all'Egitto". 
La stele è composta di 28 righe; queste qui tradotte sono le righe 26 e 27. 
Per tutto questo periodo lo studio della storia di Israele può avvenire solo a partire da una ricerca interna alle stesse fonti bibliche.