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un’altra ondata di sangue e morte invade la già martoriata Siria, teatro di innumerevoli atti di violenza e persecuzione.


 Negli ultimi giorni, quattro americani sono rimasti uccisi in un violento attentato nella Siria Nord-occidentale, rivendicato da militanti dello Stato islamico.


 E’ stato un attacco kamikaze avvenuto nel ristorante «I principi» nel centro della città che sorge tra Aleppo e l’Eufrate, e che ha causato la morte di almeno 21 persone, gran parte delle quali inermi civili che si trovavano all’interno o a ridosso del locale.











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L’Osservatorio sulla Cristianofobia è stato attivo in Siria sostenendo progetti di sollievo a queste popolazioni martoriate, tramite i frati francescani della Custodia della Terra Santa.





 




Hai forse visto nei telegiornali le drammatiche immagini di un uomo che si fa esplodere al passaggio dei soldati Usa, riprese in un video amatoriale.


 La rivendicazione dello Stato Islamico è arrivata subito dopo: “Un attacco suicida sferrato con una cintura esplosiva ha colpito una pattuglia della coalizione internazionale nella città di Manbij”, ha riferito l’agenzia di stampa di Daesh, Amaq.


 Tutto questo si inserisce in un quadro generale di persecuzione ai cristiani. Infatti, come confermato dall’Ong Porte Aperte che ha pubblicato il suo rapporto annuale, la World Watch List 2019, la persecuzione anti-cristiana nel mondo cresce ancora.


 Sono infatti saliti a 245 milioni i cristiani perseguitati nel mondo a causa della propria fede, soprattutto in 11 paesi dove il livello di persecuzione è definito estremo (tra cui la Siria).