28/12/2012 10:51
unico mediatore
Qualunque cosa vi dica, fatela!

«La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce l'unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l'efficacia». (Catechismo, 970). 
Secondo il vangelo di Giovanni, il primo segno (e non soltanto il primo miracolo), compiuto da Gesù, è quello di Cana, dov'è invitato con la Madre e i suoi discepoli a una festa nuziale. A un certo punto viene a mancare il vino e le nozze rischiano di finire in malo modo. Quando la Madre osserva che il vino scarseggia, Gesù replica che la questione non li riguarda: «Che cosa (interessa) a me e a te? Non è ancora giunta la mia ora» (Giovanni 2,4). 
Come andò a finire la storia è nota a tutti, ma il cambiamento dell'acqua in vino è causato dalla Madre di Gesù: «Qualunque cosa vi dica, fatela!». Nell'occasione Maria svolge il ruolo di mediatrice fra i servi che riempiono le sei idrie d'acqua e Gesù. Tuttavia, la sua mediazione non è di una Dea, né tanto meno di una semidea che s'interpone tra Dio e gli uomini. Piuttosto è la mediazione di una madre che, come tutte le madri, s'accorge che qualcosa non va per il verso giusto nella vita degli uomini. Ma più di qualsiasi madre, soltanto lei può e riesce a ottenere che il Figlio anticipi la sua ora rispetto alla scadenza prevista nel disegno di Dio, che è quella della passione.
L'ora di cui stiamo parlando non è di una giornata qualsiasi, ma è l'ora della salvezza e della rivelazione definitiva dell'amore di Gesù per gli uomini: quella che inizia prima della festa di Pasqua e si chiude con la simultanea morte di croce e la consegna dello Spirito (Giovanni 19,30): «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (Giovanni 13,1). 
Alle sei idrie d'acqua, riempite fino all'orlo dai servi delle nozze di Cana, manca una perché raggiungano il numero perfetto: quella della pienezza del tempo di cui Maria fa parte (cf. Galati 4,4) e che Gesù identifica come l'ora della fine e del compimento.