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I codici del nuovo testamento

I più antichi codici completi del nuovo testamento

Codex Sinaiticus
Datato alla metà del quarto secolo, conteneva in origine, sia il Nuovo che l'Antico,   insieme alle epistole di Barnaba ed Il pastore di Hermas, tutti scritti in greco .

Ritrovato da Tischendorf  nella biblioteca dell monastero di Santa Caterina, sul Sinai, nel 1844 fu portato a San Pietroburgo. Nel 1933 fu venduto al British Museum di Londra ove é attualemnte conservato.

Codex Vaticanus
Codice del quarto secolo contenente il vecchio ed il Nuovo testamento.

Il codice fu condotto in Vaticano da Costantinopoli come dono del papa é entrato in Vaticano fra il 1475 e il 1481..Del vecchio testamento riporta Gen.1-46:28;, una porzione del secondo libro dei Re, ed i Salmi 105.137. Del Nuovo testamento contiene tutto eccetto Ebrei 9,14, la prima e seconda lettera a Timoteo, l'epistola a Tito e l'Apocalisse.

Non é stato reso disponibile agli studiosi fino al 1889.L'originale é conservato in Vaticano.

Ne il Sinaiticus nè il  Vaticanus contengono gli ultimi dodici versi di Marco (Marco 16:9-20). Questi sono i soli due manoscritti in greco(Sinaiticus and Vaticanus), su un totale di  620 contenenti il Vangelo di Marcoche omettono questi versi..

 

I codici dal quarto secolo in poi

Codex Alexandrinus
(data: 400 A.D.). Contiene il Vecchio Testamento ed il Nuovo cominciando
da quello di Matteo, XXV, 6. Testo meno buono di quello precedente,
specialmente per i Vangeli. Si trova nel British Museum di Londra.

Codex Ephraemi Rescriptus
(data: 400 A.D.). Palinsesto. Nel XII secolo il testo biblico é stato
ricoperto da una versione greca dei trattati di Sant'Efraim. E' di
origine egiziana, portato a parigi da Caterina dé Medici, è conservato
alla Biblioteca Nazionale.

Codex Bezae, o Codex Cantabrigensis
(data: 450 A.D.+). Contiene, con qualche lacuna, i quattro Vangeli e
gli atti. Manoscritto bilingue greco-latino. Dal IX secolo, si trovava a
Lione. Nel 1581 fu donato da Teodoro di Bèze all'Università di Cambrige,
dove si trova tuttora.

Codex Freer
(data: V secolo). Contiene i quattro Vangeli, con delle lacune, e
un'aggiunta da Marco, XVI, 14. Fu acquistato dal Freer nel 1906 da un
mercante arabo. Si trova attualmente a Washington.

Codex Koridethi
(data dal VII al IX secolo). E' conservato a Tiflis, ma proviene,
secondo alcune note marginali, dal monastero di Koridethi nel Caucaso.

Codex Regius detto anche Codex Parisiensis
(data: VIII secolo). Ha numerose correzioni e note marginali. Si trova
nella Biblioteca Nazionale di Parigi.

Codex Beratimus
(data: VI secolo). Contiene i Vangeli di Marco e Matteo, su pergamena
porpora. Si trova a Bèrat, in Albania.

Codex Athusiensis
(data VIII o IX secolo). Contiene il Nuovo Testamento, eccetto Matteo,
Marco (I, da 1 a IX, 4 ) e l'Apocalisse.

Codex Vercellensis
(data IV secolo). In latino. Si trova a Vercelli.

Codex Veronensis
(data: IV o V secolo). In latino. E' a Verona.

Codex Culbertinus
(data: XII secolo). In latino. Si trova a Parigi.

Codex Sangermanensis
(data: VIII secolo). In latino. A Parigi.

Codex Brixianus
(data: VI secolo). In latino E' a Brescia

Codex Palatinus
(data: V secolo). In latino. A Dublino.

Codex Bobiensis
(data IV o V secolo). In latino. Non contiene che Marco (da VIII, 3, a
XVI, 8) e Matteo (da I, 1 a XV, 36) con delle lacune.

Codex Monacensis
(data: VI o VII secolo). In Latino.

Codex Curetonianus
(data: IV secolo). In sirico. Scoperto in un monastero del deserto di
Nitria (Egitto) nel 1842.