Gioia, rendimento di grazie, celebrazione della luce e della vita, tale è il tempo pasquale. Evidentemente, l'ottava di Pasqua ha un carattere più pronunciato di allegrezza e di meditazione sul fatto della risurrezione del Cristo e della nascita del cristiano nel battesimo, che è una partecipazione alla vita risuscitata del Cristo, mediante una nuova nascita e un pegno della risurrezione futura. Ma tutta la cinquantina ha più o meno questo carattere: vi si canta continuamente l'Alleluia. Sono privilegiati gli epiloghi evangelici delle manifestazioni di Gesù dopo la risurrezione, ma anche, secondo san Giovanni, il suo ultimo discorso, gli ultimi insegnamenti sul comandamento dell'amore, l'unione intima fra lui e suo Padre, la promessa di un altro consolatore, lo Spirito di verità, la grande preghiera sacerdotale per l'unità. Nel quarantesimo giorno si celebra l'Ascensione di Cristo al cielo, e i giorni che seguono sono una lunga preghiera per la venuta dello Spirito, in unione con i discepoli e Nostra Signora del Cenacolo. |