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Souad Sbai , L'inganno. Vittime del multiculturalismo, Cantagalli 2010, ISBN: 8882724662, ISBN 13: 9788882724665, 
pp. 248,


Souad Sbai scrive da una prospettiva illuminista. Si batte “per una politica dei lumi” e, contro l’oscurantismo dell’islam più estremista, si appella alla ragione. Individua nella libertà dell’uomo – e, nel caso in specie, ancor più della donna – la bussola che deve guidare l’azione di chi s’impegna in politica. Concepisce lo spazio pubblico come un ambito nel quale le sfere di autonomia delle persone siano costantemente destinate ad ampliarsi. E con questa dinamica, in fondo, identifica il progresso.

Per correttezza e per lealtà nei confronti di Souad, alla quale mi lega una profonda amicizia, dico subito che la mia prospettiva non coincide del tutto con la sua. Banalizzando potrei affermare che lei è più progressista di me e, se non si offende, che è più di sinistra.

A differenza sua, io non credo al primato della “ragion pura”. Ho persino l’ardire di ritenere che sia un errore – e un rischio – rivolgere lo sguardo sempre e solo verso il futuro. Credo, infatti, in una libertà temperata, regolata dalla responsabilità più che dal diritto. E che, per questo, sappia fare i conti con quella sedimentazione di saggezza che si condensa nella tradizione. Una libertà che sappia darsi dei limiti rispettando le identità che i costruttivisti del nuovo secolo, con l’aiuto di quanti hanno eletto il progresso tecnico-scientifico a religione, vorrebbero invece abrogare.