00 06/04/2011 21:42

Dopo la morte il nulla di nulla?

Pensateci bene, siamo in competizione con gli altri dal momento che nasciamo e da quel momento ci nutriamo di istinti...fatichiamo per costruirci una famiglia, una casa, un lavoro, poi viene il tumore ti riempiono di tubi in gola e muori.
Gli altri pensano solo a spartirsi l'eredità e dopo un paio di mesi ti dimenticano, sei roba passata. Anche all'ospedale quando stai per morire non ti si frega nessuno, me lo ha detto una infermiera, quando sei terminale i medici non ti danno importanza neanche se stai soffrendo.
Ma con che criterio si mette al mondo un figlio ? tanto poi tocca a lui, e poi a suoi figli e così via...
Non è meglio ritirarsi in un eremo o tempio e dedicarsi all'ascetismo ?

Risposta

La vita non avrebbe senso se dopo la morte fisica non vi fosse null'altro.
Sarebbe non solo inutile ma egoistico e negativo mettere al mondo atri disgraziati figli che dovranno arrabattarsi come noi per vivere in vista di una morte che inesorabolmente prima o poi si porterebbe via tutti i nostri sforzi resi vani e dimenticati.
Anche la vita di rinuncia ascetica in tal caso non avrebbe senso: perchè rinunciare a tanti piaceri che la vita mette sotto gli occhi se possiamo godere almeno un poco nella vita presente visto che poi non potremo più godere di nulla?
Ma questi quesiti si possono risolvere solo avendo fiducia in Colui che ha promesso la vita eterna e beata a quanti gli sono fedeli. In questo caso acquista senso, sia il mettere al mondo dei figli, ai quali trasmettere la stessa aspettativa, sia la vita ascetica fatta per amore di Colui che vale più di ogni altra cosa e più di ogni piacere terreno. Vale nelle due scelte la vocazione ricevuta e che può esserci d'aiuto nelle inevitabili difficoltà di ciascuna scelta