00 26/02/2010 21:32
Svégliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. «Svégliati, o tu che
dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5, 14). Per te,
dico, Dio si è fatto uomo.
Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo. Non
avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una
natura simile a quella del peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe
posseduto, se non fosse stata elargita questa misericordia. Non
avresti riavuto la vita, se egli non si fosse incontrato con la tua
stessa morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse soccorso. Saresti
perito, se non fosse venuto.
Prepariamoci a celebrare in letizia la venuta della nostra salvezza,
della nostra redenzione; a celebrare il giorno di festa in cui il
grande ed eterno giorno venne dal suo grande ed eterno giorno in
questo nostro giorno temporaneo così breve. «Egli è diventato per noi
giustizia, santificazione e redenzione perché, come sta scritto, chi
si vanta si vanti nel Signore» (1 Cor 1, 30-31).
«La verità è germogliata dalla terra» (Sal 84, 12): nasce dalla
Vergine Cristo, che ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14, 6). «E la
giustizia si è affacciata dal cielo» (Sal 84, 12). L'uomo che crede
nel Cristo, nato per noi, non riceve la salvezza da se stesso, ma da
Dio. «La verità è germogliata dalla terra«, perché «il Verbo si fece
carne» (Gv 1, 14). «E la giustizia si è affacciata dal cielo», perché
«ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto» (Gv 1, 17).
«La verità è germogliata dalla terra»: la carne da Maria. «E la
giustizia si è affacciata dal cielo», perché «l'uomo non può ricevere
nulla se non gli è stato dato dal cielo» (Gv 3, 27).
«Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio» (Rm 5, 1) perché
«la giustizia e la pace si sono baciate» (Sal 84, 11) «per il nostro
Signore Gesù Cristo», perché «la verità è germogliata dalla terra»
(Sal 84, 12). «Per mezzo di lui abbiamo l'accesso a questa grazia in
cui ci troviamo e di cui ci vantiamo nella speranza della gloria di
Dio (Rm 5, 2). Non dice «della nostra gloria», ma «della gloria di
Dio», perché la giustizia non ci venne da noi, ma si è «affacciata dal
cielo». Perciò «colui che si gloria» si glori nel Signore, non in se
stesso.
Dal cielo, infatti per la nascita del Signore dalla Vergine... si fece
udire l'inno degli angeli: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace
sulla terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2, 14). Come poté venire
la pace sulla terra, se non perché la verità è germogliata dalla
terra, cioè Cristo è nato dalla carne? «Egli è la nostra pace, colui
che di due popoli ne ha fatto uno solo» (Ef 2, 14) perché fossimo
uomini di buona volontà, legati dolcemente dal vincolo dell'unità.
Rallegriamoci dunque di questa grazia perché nostra gloria sia la
testimonianza della buona coscienza. Non ci gloriamo in noi stessi, ma
nel Signore. E' stato detto: «Sei mia gloria e sollevi il mio capo»
(Sal 3, 4): e quale grazia di Dio più grande ha potuto brillare a noi?
Avendo un Figlio unigenito, Dio l'ha fatto figlio dell'uomo, e così
viceversa ha reso il figlio dell'uomo figlio di Dio. Cerca il merito,
la causa, la giustizia di questo, e vedi se trovi mai altro che grazia.

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo (Disc. 185; Pl 38, 997-999)