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Noto documentarista ateo, David Rolfe, si converte studiando la Sindone

Sono numerose le ragioni di gratitudine che il famoso documentarista e regista David Rolfe dice di avere verso l’Uomo della Sindone: «Ateo convinto e consapevole dell’esistenza di numerose reliquie false, ho prodotto il mio primo documentario sull’argomento, “The Silent Witness”, (Il testimone silenzioso) nel 1977, deciso di scoprire e mostrare come e da chi era stata contraffatta la Sindone. Non potevo pensare che ci fosse un’altra spiegazione», dice di sé.

I suoi viaggi lo misero in contatto con diversi studiosi e scienziati della Sindone e «nel corso dell’operazione le varie prove hanno cominciato a combaciare perfettamente». Ad esempio, lo storico Ian Wilson, utilizzando la sua conoscenza delle raffigurazioni artistiche di Cristo, ha formulato idee sul collegamento con il Mandylion di Edessa e Max Frei, botanico e perito giudiziario, ha completato la sua identificazione dei tipi di polline presenti sulla Sindone, molti dei quali appartenevano esclusivamente alla Palestina e alla regione di Edessa.

«Il mio documentario, lungi dal rivelare la contraffazione, è divenuto un argomento affascinante per la probabile autenticità della Sindone». Il progetto ha vinto il British Academy Award e molti altri premi internazionali. Il libro sulla produzione del documentario è divenuto un best seller nel Regno Unito. Rolfe scrivendo su L’Osservatore Romano dice che la Sindone è entrata a far parte del corso di studi in molte scuole: storia, fisica, religione, chimica, biologia, anatomia, arte, tessitura. Quale miglior modo per affascinare i bambini? Nel 2008 nuovo documentario per la Bbc e per la Rai sulla tensione attuale fra i risultati del test del c14, risalente a vent’anni fa, e i nuovi studi sulla Sindone. Afferma ancora: «La Sindone è un soggetto unico e adatto a essere ripresa in 3d perché contiene già in se elementi tridimensionali. Il nuovo documentario si pone la domanda legittima: è questa l’epoca per la quale è nata la Sindone? Il mio prossimo obiettivo sarà trovare un modo per portare la storia della Sindone a un pubblico più ampio in tutto il mondo».

Affronta poi la sua conversione«Noterete da come mi esprimo che nel corso della produzione sono divenuto credente e cristiano. È difficile studiare la Sindone per tanto tempo senza diventarlo. Questo non riguarda tanto aspetti oggettivi, sebbene siano piuttosto impressionanti, quanto soggettivi. La sua sottile immagine monocromatica è un’opera di genio sublime nel comunicare l’essenza del momento storico in cui è nato il Cristianesimo, attraverso le azioni di Gesù di Nazaret». Quel che dice ricorda un pò la frase di Louis Pasteur: “Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui”