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[...] Il fattore religioso rappresenta la natura del nostro io in quanto si esprime in certe domande: "Qual è il significato ultimo dell'esistenza?", "perchè c'è il dolore, la morte, perchè in fondo vale la pena vivere?". O, da un altro punto di vista: "Di che cosa e per che cosa è fatta la realtà?". Ecco, il senso religioso si pone dentro la realtà del nostro io a livello di queste domande: coincide con quel radicale impegno del nostro io con la vita, che si documenta in queste domande.
   Uno dei brani letterari più belli è là dove il "pastore errante dell'Asia" di Leopardi ripropone alla luna, che sembra dominare l'infinità del cielo e della terra, le domande dall'orizzonte anch'esso senza fine:


 











dal "senso religioso" di
don Giussani
"Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver, con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
infinito seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?"


[Modificato da Credente 01/02/2010 19:40]