00 25/01/2010 19:11
Anni fa la Sindone fu datata col sistema del Radiocarbonio C14.
Ma forse non tutti sanno che tale radiodatazione presenta i seguenti elementi di dubbio:
Le variazioni della concentrazione di 14C nell'atmosfera del passato sono state studiate principalmente tramite la dendrocronologia: misurando la concentrazione di 14C in resti di alberi di età nota si è ottenuta una curva di calibrazione, usando la quale l'età radiocarbonica di un campione (cioè l'età calcolata in base al suo contenuto di 14C) viene corretta per ottenere la presunta età effettiva. L'applicazione di questa calibrazione comporta generalmente la determinazione di più età differenti, ciascuna con una diversa probabilità ed un differente margine di errore. Organismi che assumono carbonio di diversa provenienza, per esempio fossile (nel qual caso si ottiene una datazione più antica) restituiscono datazioni completamente sbagliate.
Anche le già citate variazioni di breve e lungo periodo della concentrazione di 14C nell'atmosfera influenzano la datazione, che richiede quindi di essere calibrata tramite il confronto con la dendrocronologia.
Può accadere in archeologia, che la radiodatazione di un campione dia un risultato in disaccordo con la stratigrafia del sito nel quale esso è stato dissotterrato, o con la sua datazione determinata con metodi differenti.
In genere vanno considerate le condizioni ambientali e le caratteristiche del sito da cui si preleva il campione. Tuttavia a volte anche campioni trattati con la massima cautela danno datazioni anomale a causa di variazioni del 14C le cui cause spesso rimangono ignote non potendo ricostruire in modo assoluto le "vicissitudini biologiche" del reperto.
Willi Wölfli, direttore del laboratorio AMS del Politecnico di Zurigo uno dei massimi specialisti mondiali del campo, ha riportato che per 64 campioni prelevati in siti archeologici egiziani, l'età radiocarbonica differiva da quella determinata in base alla cronologia comunemente accettata della storia egizia in media di 400 anni, e per alcuni campioni fino a 800-1200 anni sia in eccesso che in difetto.

La Sindone ha avuto vicissitudini molto complesse che possono avere alterato le condizioni originarie del telo, tra cui le esposizioni frequenti ai ceri fumiganti, i due incendi, la formazione di miscrospore ed altri condizionamenti che nei primi mille anni della sua storia non ci è possibile sapere, ma che certamente hanno potuto influire sullo stato del tessuto originario.

Perciò la datazione con quel metodo risulta inattendibile.