00 14/11/2013 08:12
Mi puoi sostituire, Signore?
Non per molto.
Forse bastano anche solo un paio di giorni.
Prendi il mio posto.
Diventa me: mettiti i miei pantaloni, il mio giaccone blu, il mio berretto di lana.
Timbra il cartellino alle 7 e, nella pausa pranzo, vai tu a parlare col capo officina.
Quando torni a casa, spiega tu a mia moglie che anche questo mese sarà dura.
Spiega tu a Michele che si deve tenere gli occhiali vecchi ancora per un po' perché mancano i soldi per quelli nuovi.
Passa tu la notte da mia madre, in quell'ospedale che sembra una prigione.
Sistema tu, almeno qualcuno dei mille casini che mi sono piovuti addosso.
Non sono un vigliacco, Signore!
Se ti chiedo di prendere il mio posto è solo perché ho paura di non essere all'altezza e so che tu potresti sistemare tutto.
Se ti chiedo di prendere il mio posto è perché forse non ho ancora capito che tu l'hai già preso una volta e non hai scelto scorciatoie.
Ci sei stato dentro nella vita, fino al collo, fino alla croce fino al mattino di Pasqua.
Resto io al mio posto, Signore.
Ma tu stammi vicino.

E. Pearlam
[Modificato da Coordin. 14/11/2013 08:15]